Capitolo 9

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Trascorso quindi il fine settimana tra ricerche della documentazione e primi passi verso l'indipendenza, Sonia tornò a lavorare. Quel giorno era presente anche Marika, più per chiacchierare che altro ed improvvisamente apparve Giorgio. Non se la passava molto bene, a quanto pareva: aveva un braccio al collo... "Ehi ciao Giorgio! Non ti sei ancora stufato di andare in moto e farti male?", gli disse Marika. "Si vede che è destino, sia nel lavoro che nella vita... E in ogni caso non sono affari tuoi." ...Ed era pure tornato di cattivo umore, tant'è che Marika, non sopportando quel comportamento, se ne andò imprecando. Giorgio era lì che cercava di portare il suo trolley ed un altro borsone al piano superiore ma ovviamente, con un solo braccio "buono", non ce la faceva. Sonia purtroppo non era in grado di far finta di non vedere, neppure se era Giorgio e neppure se a volte appariva così burbero, e quindi si avvicinò ad aiutarlo. "Lasciami il trolley. Faccio io." e lo portò fino in cima alle scale, mentre lui, arrancando e sbuffando, la raggiungeva. "Grazie. Mi dispiace di averti fatto fare pesi." e rise. Ecco: era perfetto quando rideva, tanto che Sonia in quei momenti si perdeva e ci voleva qualche secondo prima che si accorgesse che lo stava fissando... In un istante tornò serio:"Riguardo l'altra sera...". Sonia si svegliò dal momento di trance. "L'altra sera non è successo niente." "Sì invece. Ammettilo!!! La verità è che tutti e due proviamo qualcosa. Sicuramente al momento è attrazione reciproca ma se noi continuassimo a..." "Non continueremo nulla! Il piacere di quell'attimo è passato. Ci vedremo solo perché tu qua ci abiti ed io ci lavoro" e Sonia scese le scale di fretta, senza lasciargli diritto di replica.
Era scappata un'altra volta.

"Se un muro ha l'odore di limite
Se chi rischia sa un po' di coraggio
Chi ci pensa ha già perso in partenza
E chi mente ha un discreto vantaggio.
(...) E andiamo andiamo
Ma non dimentichiamo
Che ogni ferita serve
A ricordarci solamente che viviamo.
Se i tuoi passi sfiorano mine
E le gambe non tornano indietro."


Testo: Fabrizio Moro - Andiamo

Guerrero: still I riseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora