Capitolo 4

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Buongiorno a tutti!!!
Grazie per la vostra partecipazione a questa avventura e un ringraziamento particolare va a mio fratello StefanoScs (altrimenti mi insulta!!!) per il suo piccolo aiuto nel trovare le canzoni da inserire... Un bacio.

Era appena ricominciata una giornata di lavoro e Sonia, dopo la sua bella dose di cappuccino d'orzo ed una brioche alla crema, era tornata a pulire, ma stavolta sola perché Marika era occupata ad una riunione quand'ecco che apparve lo sconosciuto, nella sua veste da sportivo quella mattina: maglietta a mezze maniche, pantaloncini rosa fluo, un i-pod ed i suoi bellissimi occhiali da sole perfettamente abbinati alla mise. «Che voglia deve avere uno a quest'ora della mattina di uscire al freddo (tra l'altro vestito così) per andare ad allenarsi?», Sonia se lo era sempre chiesta vedendo gli altri tenersi in forma: sarà che lei qualche chiletto in più lo aveva ma non era per niente interessata a rinunciare al cibo e neanche distruggersi di allenamenti, riscaldamenti, flessioni, step e chi ne ha, più ne metta. Forse Sonia lo stava guardando talmente esterrefatta che il bell'imbusto le rivolse parola dicendo "¡Ciao chica italiana! ¿Como estas? Uscire all'aperto con queste temperature e questo abbigliamento no es asì malo, porqué ti fa despertar a lo mejor e te deja pensar a quello che quieres, solo y tranquilo". Sonia arrossì immediatamente: non poteva mai farsi i cavoli suoi? Pure a Lugano si doveva far riconoscere? "Scusa, è solo che ti guardavo perché io odio fare attività fisica e trovare qualcuno già attivo a quest'ora...". "Non ti preoccupare" le risponde con un bellissimo sorriso "non mi sono offeso, ma non mi hai ancora detto come ti chiami... O vuoi rimanere finché lavorerai qui la chica italiana ?" e si fece una bella risata. Ma Sonia non era della sua stessa opinione: non sarebbe rimasta a lungo, anzi, doveva tornare in Italia al più presto per porre fine ai suoi sensi di colpa e poi, cosa gliene poteva interessare di lui e ciò che diceva? D'altra parte era anche giusto il suo ragionamento: si sarebbero visti pressoché tutti i giorni e non c'era motivo di fare tanto i misteriosi... "Piacere, io sono Sonia!". "Perfetto Sonia! Bel nome! Io invece mi chiamo Giorgio o almeno è così che mi chiamate voi italiani! Cosa ti porta a stare qui?". Cosa gliene importa a lui della sua vita? Bello sì ma troppo impiccione... "Il lavoro. Era qualche mese che ero disoccupata e poi Marika mi ha fatto questa proposta. Cioè Marika è la mia..." "Sì sì, è il tuo capo, lo so." Ah pure? Ma cos'era? Il giornale di gossip dell'intero palazzo? "Niente, allora yo vado altrimenti non ti lascio più lavorare" e se ne andò. Sonia non rispose. Sì, era meglio che se ne andasse. Doveva lavorare.

"Salta
Nell'acqua profonda e respira la vita di tutta una vita e pensa
Che neanche un secondo può andare sprecato
Non mi perdo neanche un giorno è sempre presto
Per tornare a casa ma
La vita passa troppo in fretta e va
Ma il cielo ti resta aggrappato negli occhi si sa (...)
Sei luce che entra
Ora".

Testo: Ermal Meta/Lorenzo Fragola - Luce che entra

Guerrero: still I riseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora