Sulla strada verso la casa di Liam, il piccolo Michael aveva iniziato a lamentarsi del bruciore alla gamba di cui ancora soffriva e, dopo che le sue richieste di fermarsi erano state respinte fermamente dai suoi genitori, si era seduto in mezzo al marciapiede e affermando che non si sarebbe mosso da lì per nulla al mondo.
Helen, quindi, lo prese in braccio. Nonostante il piccolo avesse otto anni, tuttavia non pesava molto e per questo la ragazza non ebbe problemi a sollevarlo ed arrivare fino alla casa di Liam.
Quel giorno le due famiglie si sarebbero incontrate per pranzare insieme e per conoscersi meglio. Helen lo aveva visto fare solo nei film, quando due fidanzati presentavano il compagno o la compagna ai rispettivi genitori, ma lei e Liam erano solamente amici e l'idea di stare insieme a lui la faceva ridere: non avrebbe avuto senso e sarebbe stato sicuramente imbarazzante. Le piaceva la loro amicizia, si erano cacciati in molti guai, certo, ma rimanevano comunque amici sinceri.
Mentre si avvicinavano all'ingresso, i suoi genitori avevano iniziato a discutere sui dettagli della casa del suo amico, ammirando come il bianco del tetto stesse bene con l'azzurro pallido delle pareti della casa e di come i gerani rossi e rosa crescessero rigogliosamente nei vasi posti sui davanzali delle finestre e sul bordo del terrazzo che si affacciava sul giardino della casa.
Era tutto curato nei minimi dettagli: l'erba era tagliata uniformemente ed i vetri delle finestre erano di una trasparenza incredibile. Dall'unica finestra aperta, che si affacciava sulla strada, usciva un profumo delizioso.
Suo padre bussò alla porta e, dopo poco, la madre di Liam la aprì sorridente. Invitò Helen e la sua famiglia ad entrare con un gesto della mano e tutti si salutarono con strette di mano e sorrisi gentili.
La famiglia del ragazzo era tenera tanto quanto era insolita. Sua madre, Bridget, era una donna minuta, i capelli biondi con alcune striature grigie erano raccolti in una crocchia disordinata e alcune ciocche di capelli le ricadevano sulle spalle. Indossava un vestito blu scuro lungo fino a sotto le ginocchia, con sopra un grembiule bianco. Aveva dei grandi occhi color nocciola, come il figlio, e quando sorrideva si formavano delle sottili rughe agli angoli della bocca.
Suo padre, invece, era alto e indossava una camicia arancione acceso e dei semplici pantaloni scuri. Aveva corti capelli neri e occhi marroni, più scuri rispetto a quelli della moglie. Inizialmente poteva sembrare terrificante, ma si rivelò un uomo simpatico e gentile.
Il signor Harristone offrì al padre della ragazza una birra e insieme si sedettero sul divano per commentare una partita di baseball, mentre le mogli preparavano la tavola e cucinavano discutendo del nuovo libro di ricette per dolci appena uscito.
I due ragazzi erano andati in camera di Liam, schivando sulle scale il cagnolino di casa: era un cucciolo di Golden Retriever color cioccolato, con un pelo morbidissimo e occhi dolcissimi, un gran giocherellone che fece immediatamente amicizia con Michael.
«Signorina Withning, ecco a lei il mio regno.» Disse Liam in tono scherzoso, rivolto alla ragazza che si trovava alla sua destra, mentre con una mano apriva la porta della sua stanza.
Non era una stanza molto grande, ma lo spazio era utilizzato in modo eccellente. Il letto era alla loro sinistra, con delle lenzuola raffiguranti l'universo. Davanti al letto c'era una scrivania bianca con dei libri appoggiati sopra e una maglietta piegata distrattamente accanto alla sedia. C'era anche un piccolo televisore con accanto una libreria piena di libri di diversi colori e dai titoli più bizzarri.
Più tardi, si ritrovarono tutti seduti in veranda, davanti ad un tavolo di legno scuro ben apparecchiato. Fortunatamente non era troppo caldo grazie ad una leggera brezza che rendeva tutto più piacevole, e così il pranzo trascorse tranquillamente, tra risate e cibo delizioso. I dispiaceri legati agli ultimi eventi rimasero lontani da loro, almeno per quel breve momento.
Era da troppo tempo che in quella cittadina non avveniva qualcosa di tanto speciale quanto semplice.
Ormai era passata poco più di una settimana dall'incendio, la signora Hansen si era trasferita dai genitori portando con lei l'unica figlia che era sopravvissuta, in un paesino a qualche minuto di distanza.
Era una cittadina con le case costruite in pietra, il fornaio che si trovava all'inizio del paese sfornava pane tutto il giorno e un profumo delizioso di pane fresco misto a fiori profumati inondava le strade del paese. La zia di Liam viveva lì e nei primi mesi dell'estate trascorreva con i suoi cugini la maggior parte del tempo.
Che ne dite di questo capitolo?
Secondo voi i cittadini di Kindleck hanno finalmente trovato la pace di cui hanno bisogno per ricominciare a vivere le loro vite normalmente?
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The Dolls (vincitrice Wattys 2017)
Horror#6 in horror 13/10/2017 Le giornate di Liam trascorrevano tra le uscite con gli amici e i videogiochi, quando l'improvvisa comparsa di una misteriosa ragazza cambia le carte in tavola. Da quando Helen è arrivata in città con la sua famiglia, son...