CAPITOLO SEI-PRIMA PARTE (revisionato)

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Il Black White Horse era un piccolo locale di Kindleck di cui Helen non conosceva ancora l'esistenza, ma Liam aveva iniziato a frequentarlo da quando era alle medie, ci andava insieme a suo padre ogni sabato pomeriggio.

Si trovava dall'altra parte del bosco, vicino ad un maneggio, dal quale aveva preso il nome. Per raggiungerlo più facilmente era possibile prendere una strada che faceva il giro del paese, ma in estate si preferiva passeggiare all'ombra degli alberi.

Entrando nel cortile si poteva sentire il profumo dell'erba appena tagliata misto a quello delle rose rampicanti che si attorcigliavano attorno ai davanzali delle finestre del primo piano, creando strane ombre quando il sole calava e il cielo diventava più scuro.

Un tempo era la casa di una delle famiglie più importanti di Kindleck, ma ora quello era solamente un vecchio ricordo, tenuto in vita dalle storie raccontate e dalle tante fotografie attaccate alla parete dell'ingresso della locanda.

Raffiguravano la città com'era una volta, insieme a foto scattate con gli amici e cartoline con dediche scritte con cura sul retro, come quelle che si scrivono quando si è bambini, con una penna tra le dita, cercando di trovare le parole adatte per poi trascriverle sulla carta con una calligrafia da sogno, o almeno questo era ciò che si cercava di ottenere. E poi, dopo aver riletto innumerevoli volte ciò che è scritto, si decide finalmente di spedire quella cartolina, custodendola con cura nella tasca interna della giacca, per non rischiare di scordarla a casa.

Ci si dirige a passo spedito vesso la buca delle lettere, sorridendo e pensando al viaggio che farà quel piccolo pezzo di carta a cui si tiene moltissimo. Si sbircia nella fessura per pura curiosità, cercando di vedere le altre lettere, e poi si inserisce la cartolina, assicurandosi prima che non si sia sgualcita mentre la si teneva in mano. Infine si fa un sospiro di sollievo, sperando che tutto fili liscio e che la cartolina arrivi al destinatario il prima possibile.

La struttura era in pietra scura, ma gli interni erano rivestiti in legno chiaro per dare un'atmosfera più accogliente. Dei divanetti di stoffa chiara, consumata agli angoli a causa degli anni, erano posizionati vicino a dei tavolini, anch'essi del medesimo legno delle pareti.

Al bancone si servivano bevande di ogni genere ed anche degli spuntini. Il Black White Horse era proprio un posto perfetto per chi avesse cercato di rilassarsi stando in compagnia.

Liam avrebbe voluto portarci Helen, sapeva che la ragazza era preoccupata per tutto quello che stava accadendo, e voleva farle dimenticare dei suoi pensieri almeno per un po'. Non gli piaceva vedere il suo viso teso e stanco, in parte anche per colpa sua.

Decise quindi di chiamarla per dirle che sarebbe passato da lei in pochi minuti e che l'avrebbe portata in un posto speciale.

Una volta giunti al Black White Horse, un sorriso incantato si fece strada sul volto di Helen, ed il cuore di Liam si riempì di gioia: aveva raggiunto il suo obbiettivo.

Percorsero la stradina sterrata che conduceva all'ingresso della locanda cercando di non alzare troppa polvere ed aprirono la pesante porta di legno scuro, le venature che la percorrevano in tutta la sua lunghezza, a volte con solchi profondi oppure con striature leggere.

Entrarono e ordinarono da bere, mentre i loro occhi si abituavano alla luce soffusa proveniente dalle lampade appese al soffitto.

Andarono a sedersi in uno dei divanetti vicino ad una finestra che si affacciava su uno dei recinti dove pascolavano alcuni cavalli. Lì si potevano anche prendere lezioni di equitazione, ma lo facevano soprattutto i bambini più piccoli.

Helen sorseggiò il suo succo di frutta alla pesca, lasciando vagare la mente per pensare alle cose più banali come le barzellette orribili che si raccontano quando si è bambini, credendo di avere uno spiccato senso dell'umorismo, nonostante le risate forzate di chi sta ad ascoltare.

Era infinitamente grata a Liam per averla portata lì, non sapeva che ci fosse un posto come quello a Kindleck, così accogliente ed in cui sembrava che tutte le persone che vi si trovavano avessero voglia di festeggiare.

«Liam, sapresti indicarmi dove si trova il bagno? Devo lavarmi le mani, torno subito.»

«Certo, vai dritto e scendi la scala a chiocciola che si trova vicino a quel divanetto laggiù, a destra dovrebbe esserci il bagno delle donne.» Rispose il ragazzo gentilmente, mentre mimava con le mani le indicazioni.

La ragazza spinse verso il basso la maniglia della porta del bagno, era la terza volta che provava ad aprirla, ma la serratura sembrava rotta.

Al quarto tentativo riuscì finalmente a far scattare il meccanismo. Spinse lentamente la porta cigolante e quello che vide le fece chiudere gli occhi di colpo, sperando che fosse un'allucinazione.

Li riaprì lentamente, ma lo spettacolo raccapricciante che aveva visto pochi secondi prima era ancora lì ad attenderla.


Secondo voi che cosa ci sarà dietro alla porta? Devo ammettere che mi sono divertita moltissimo ad immaginare e a descrivere il Black White horse. Buona lettura!

The Dolls (vincitrice Wattys 2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora