CAPITOLO NOVE-SECONDA PARTE (revisionato)

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Compose il numero e, dopo tre squilli, sentì la voce di Liam. Iniziò con foga a raccontare tutto, ma si fermò quasi subito: era la segreteria telefonica.

Provò a richiamarlo venti minuti dopo, gli mandò anche un messaggio, ma lui non rispose.

Cominciò a pensare come avrebbe reagito se avesse scoperto che lui era stato assassinato dopo che lei se n'era andata, ed alla fine si convinse che stava solamente cenando, anche se era un po' troppo presto per la cena, ma era l'unico modo per rassicurarsi del fatto che Liam stesse bene.

Si decise a lasciargli un messaggio sulla segreteria, nonostante temesse una brutta riposta o, ancora peggio, nessuna risposta.

«Ciao Liam, sono Helen. Non so se sei arrabbiato con me, mi dispiace per essere corsa via senza darti modo di finire il tuo discorso. Ti prego, appena senti questo messaggio rispondi, ho bisogno di sapere se stai bene e poi... ho scoperto una cosa che potrebbe essere importante... per favore, rispondi.» Disse le ultime parole con voce strozzata, sperando di non aver fatto trasparire troppo la sua preoccupazione nei confronti dell'amico.

In realtà non era sicura dell'importanza di quella vecchia casetta, ma poteva essere un modo per spingere il ragazzo a risponderle.

Quella sera, decise di stare un po' con la sua famiglia dopo cena, poiché sentiva il bisogno di stare con qualcuno di cui fidarsi. Concordarono di guardare un film comico, mentre si immaginava già quello che sarebbe successo di lì a poco.

Suo padre avrebbe iniziato a sonnecchiare disteso sul divano con la testa sorretta da un cuscino e le mani abbandonate lungo i fianchi, avrebbe iniziato a respirare pesantemente emettendo un flebile fischio di tanto in tanto. Sua madre si sarebbe alzata per andare a preparare un tè e poi sarebbe tornata a sedersi sull'angolo del divano, le gambe accavallate e la tazza calda tra le mani. Avrebbe chiesto il parere ai figli riguardo al film e avrebbe iniziato a sorseggiare la bevanda quando era ancora a calda.

Suo fratello, invece, avrebbe iniziato a ridere e si sarebbe quasi soffocato con i pop-corn. Avrebbe iniziato a stuzzicarla paragonandola ai personaggi più antipatici del film e infine lei lo avrebbe spinto sul pavimento tirandogli un cuscino in faccia.

Andava sempre così ed alla fine il suo papà si sarebbe svegliato di colpo assicurando a tutti che in realtà non stava dormendo, ma solamente riposando gli occhi. Avrebbero riso tutti insieme e poi sarebbero andati tutti a dormire.

Scese le scale preparandosi a vedere dal vivo lo spettacolo a cui si era appena preparata mentalmente, era divertente stare con la sua famiglia, avevano tutti personalità diversissime e questo rendeva la cosa ancora più interessante.

Sua madre andava pazza per il giardinaggio, ma non aveva un vero e proprio pollice verde - molte delle piante che cercava di far crescere facevano una brutta fine- ma lei non aveva mai rinunciato e aveva deciso di acquistare molti libri sul giardinaggio.

Suo fratello amava i treni e aveva costruito moltissimi modellini che ora teneva con cura sulla mensola sopra al letto.

Suo padre non aveva una passione, si era sempre dedicato al lavoro e alla famiglia, ma durante il tempo libero restava in casa o spariva dicendo che sarebbe andato a bere qualcosa con gli amici.

Era una cosa strana, ora che Helen ci pensava, da quando si erano trasferiti, suo padre aveva perso quasi ogni interesse verso qualsiasi cosa non riguardante il lavoro o la famiglia.


So che questo capitolo è cortissimo, ma non volevo svelare troppo tutto in una volta.

The Dolls (vincitrice Wattys 2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora