La pioggia batteva incessantemente sul vetro della finestra di Liam. Piccole gocce si formavano sulla superficie fredda e lucida del vetro della finestra della sua camera per poi scendere, rincorrendosi, verso il basso. Ogni volta che pioveva si soffermava a guardarle scendere piano, a volte unendosi ad altre goccioline.
Da piccolo aveva odiato la pioggia, aveva paura dei lampi e dei tuoni e, dopo aver visto il film del Mago di Oz, aveva iniziato a temere che la sua casa venisse spazzata via. Così, quando impaurito si rifugiava sotto alle coperte seminascosto dai cuscini del divano, sua madre lo prendeva dolcemente in braccio e gli faceva scegliere una goccia, che avrebbe partecipato alla corsa contro tutte le altre.
Liam la osservava attento, in ginocchio sullo sgabello traballante, sperando che superasse tutte le altre, impaziente che arrivasse alla fine del vetro per poi scomparire definitivamente. Quando vedeva che la sua piccola goccia avrebbe sicuramente perso, sceglieva un'altra goccia. Odiava perdere, era sempre stato così.
Quando giocava con gli altri bambini e perdeva, affermava che non aveva più voglia di giocare oppure che sua madre gli aveva detto di tornare a casa e che, quindi, doveva andare via. Questo, ancora oggi, condizionava anche la sua carriera scolastica: cercava sempre di dare il massimo sia nelle interrogazioni che durante i compiti scritti, facendo anche delle attività facoltative per cercare di essere tra i migliori.
Osservò fuori dalla finestra gli alberi che si piegavano e facevano ondeggiare i loro rami mentre le loro foglie venivano inondate di acqua.
Con la coda dell'occhio colse un movimento vicino ad un cespuglio dall'altra parte della strada: era Orazio, il bassotto che, insieme a Gaspare, un pastore dei Pirenei, rendeva la casa di zio Alfred meno silenziosa.
Si alzò dal letto e si mise a sedere sulla sedia davanti alla scrivania. Aveva deciso di creare una linea del tempo, su cui indicare tutte le strane circostanze che, secondo lui, si erano verificate da quando era andato a casa di Neil Horice con Helen.
Si era accorto, infatti, che erano successe tante cose sia prima che dopo l'arrivo della ragazza: ovviamente non credeva fosse colpa sua, ma certamente -si era persuaso- il suo arrivo aveva significava qualcosa.
Era strano anche il fatto che una ragazza carina e simpatica come lei non si fosse fatta altri amici se non lui; non l'aveva mai incontrata per strada insieme a qualche altra ragazza della loro età, e quando le aveva proposto di farla incontrare alcuni dei suoi amici, lei aveva rifiutato, dicendo che sarebbe stato tutto inutile.
Tracciò una linea su un foglio di carta, assicurandosi che fosse abbastanza lunga da contenere tutte le informazioni necessarie.
All'inizio del foglio scrisse: arrivo di Helen Withning, saltò due quadretti per poi scrivere morte di Neil Horice; aggiunse il resto degli avvenimenti e, quasi alla fine del foglio, appuntò Amanda pugnalata quasi a morte.
Non sapevano chi fosse quella donna e non avevano notizie sulla sua sorte. Se fosse morta probabilmente lo avrebbero letto sul giornale il giorno dopo e lo avrebbero sentito al telegiornale quella sera stessa.
Come di prassi, la polizia aveva interrogato i presenti, compreso Liam. Lo avevano mandato via dopo aver finito di parlare con lui e probabilmente avevano successivamente interrogato Helen per molto tempo. Dopo aver elencato ogni fatto accaduto in quelle poche settimane, decise di scrivere anche il perché dell'accaduto e di cercare tutti i collegamenti possibili.
Collegò Filip e Sophie perché erano parenti e notò che i primi omicidi erano stati organizzati in modo tale da farli sembrare degli incidenti. L'ultimo invece, mirava solamente a uccidere.
Notò anche che, dopo la sparizione dei documenti, gli omicidi erano accaduti sempre negli stessi posti in cui si trovavano lui ed Helen, come se l'assassino volesse spaventarli. Forse Helen aveva ragione, forse cercare di svelare l'identità dell'assassino era troppo rischioso e li avrebbe messi entrambi nei guai, ma era troppo tardi.
Sul retro del foglio scrisse le cose che non capiva, ed erano molte, sicuramente più delle conclusioni che aveva tratto. Usava una scrittura curata, piccola e ordinata, nel modo che usava solo quando era agitato o non capiva qualcosa: non lo faceva di proposito, forse era un riflesso incondizionato per rendere le cose più chiare.
La prima cosa che scrisse fu: Helen e la sua famiglia c'entrano qualcosa con tutto questo? Che ruolo hanno nella storia? Sotto alcuni punti di vista si sentiva dispiaciuto nel dubitare di Helen, che era una ragazza dolce e simpatica, leale e paziente, ma dopo tutto quello che era successo dopo il suo arrivo non sapeva se poteva ancora fidarsi di lei, ma era abbastanza improbabile che fosse colpa sua.
Ciò avrebbe significato aver messo in pericolo la propria famiglia durante l'incendio e comunque si era rivelata molto scossa dopo aver trovato Amanda mezza morta nel bagno del Black White Horse. Immaginò come dovesse sentirsi in quel momento, senza sapere come sarebbe andato a finire tutto quello e se mai avrebbe avuto fine. Non sapendo se aveva salvato una persona o se aveva contribuito alla sua morte. Dopotutto, lei aveva fatto il possibile.
Liam scrisse altre domande: Chi ha rubato i documenti? Che cos'è quella strana polverina bianca? A quel punto si fermò, si alzò e prese un libro dalla sua libreria. Nascosto dietro al volume, si trovava un sacchetto di plastica con un po' della polvere che avevano trovato nel rifugio anti-tempesta l'ultima volta in cui ci erano andati.
Mise la mano dentro al sacchetto e prese un pizzico di polvere, facendola scorrere lentamente sulle dita. Era bianca, ma la sensazione al tatto era simile a quella della terra secca o della sabbia, non riusciva a capire cosa fosse, ma non aveva mai visto nulla di simile.
Si rialzò dalla sedia per rimettere tutto a posto e decise che doveva raccogliere altre prove da solo, valutarle e poi parlarne con Helen.
Ecco il nuovo capitolo revisionato, ho deciso di approfondire un po' la personalità di Liam in quanto è uno dei miei personaggi preferiti.
Ringrazio @beaballin_03 per avermi guidata nell'aggiunta di Gaspare ed Orazio che, a quanto pare, sono così importanti da poterci fare uno spin-off che ha come protagonista una vecchina con il grembiule che da nomi alle torte e osserva i viandanti dal terrazzo di casa sua con in testa i bigodini.
Secondo voi fa bene a dubitare di Helen, o le sue teorie sono false?
STAI LEGGENDO
The Dolls (vincitrice Wattys 2017)
Terror#6 in horror 13/10/2017 Le giornate di Liam trascorrevano tra le uscite con gli amici e i videogiochi, quando l'improvvisa comparsa di una misteriosa ragazza cambia le carte in tavola. Da quando Helen è arrivata in città con la sua famiglia, son...