capitolo 8

1.5K 64 21
                                        




"Quindi, adesso prendi un caffè con Jace?"Hanna arricciò il naso sistemandosi i capelli sulla spalla destra ed iniziando a giocherellare con le punte delle ciocche.

"E' solo un caffè" risposi sistemando i libri nell'armadietto prima di dare una rapida occhiata all'ora sul display del cellulare.

"Già" Hanna si massaggiò una tempia socchiudendo gli occhi.

"Dillo anche al tuo ragazzo che è solo un caffè".

"Ehi, ultimamente sei peggio di mia madre" sbottai chiudendo con un colpo secco l'armadietto ed alzai gli occhi al cielo.

"Che ti prende?"Hanna si appoggiò con un fianco alla porta di metallo e fece una piccola smorfia che non riuscii a decifrare."

Okay, forse io sono un po' nervosa.

Ma tu stai facendo una cazzata dietro l'altra" disse sgranando gli occhi.

"Di che parli?" alzai le spalle, "Perchè prendo un caffè con Jace allora non sono più una buona fidanzata o ancora peggio, una buona madre?"Lei scosse la testa, "Non sto dicendo questo".

"E allora cosa?" domandai lasciando cadere le braccia lungo i fianchi.

"Dico solo che la Evelyn di un anno fa non avrebbe mai preso un caffè con un altro ragazzo.

Justin sembra un prete da quando ti sei presa incinta, non ha più nemmeno guardato da lontano una ragazza che non fossi tu" dice tutto d'un fiato per poi prendersi il labbro fra gli incisivi.

"Lo so" annuii, "Justin è diventato tutto quello che avrei voluto per il padre di mio figlio".

"Esatto" Hanna sospirò piano, "Dico solo di non tirare troppo la corda perchè anche se ora sembra un'altra persona Justin resta lo stesso ragazzo che ha preso a pugni sulla tua porta di casa Dean".

Rabbrividii al ricordo, non avevo più avuto notizie di Dean da quando era tornato a New York e anche se aveva il mio numero di cellulare non si era più fatto vivo.

Se avesse avuto paura di Justin non me ne sarei sorpresa considerate tutte le scenate che gli aveva fatto, e al tempo non stavamo ancora insieme.

"Non voglio rovinare niente ovviamente, ma forse sto prendendo in mano la mia vita e se penso che prendere un caffè con jace non possa portare a nulla di male lo farò" dissi stringendomi nelle spalle.

"Fino a poco tempo fa avrei chiesto a Justin il permesso di farlo, ora voglio essere indipendente, lo devo diventare per mio figlio".

Hanna restò in silenzio come se non sapesse come rispondere alle mie parole.

Proprio quando dichiuse le labbra per aggiungere qualcosa un braccio mi passò attorno alle spalle e la mia schiena andò a scontrarsi con un petto caldo e accogliente.

Justin mi strinse con entrambe le braccio per poi fami girare verso di lui.

Sorrideva con un ragazzino ed io sapevo che quell'espressione paradisiaca era solo merito di nostro figlio.

"Ciao, principessa" mi salutò passandomi le mani sulle guance e baciandomi.

"Mh, mi sei mancato" mormorai abbracciandolo.

Sentii un colpo di tosse alle mie spalle e fulminai Hanna con lo sguardo che in risposta alzò le mani davanti al viso innocentemente.

Justin mi strinse la mano baciandone il dorso, "Oggi esco prima.

Passo a prendere Danger da tua madre e lo porto dai miei".

Annuii, "Mi sembra un'ottima idea".

Justin mi sorrise di nuovo e mi lasciò un bacio a stampo, "Questo pomeriggio lo tengono loro, mentre siamo all'incontro".

I'm Danger 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora