capitolo 9

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Justin mi guardava con gli occhi sgranati incapace di parlare.

"So quello che stai per dirmi e mi dispiace" chiusi gli occhi scuotendo la testa, "Ma credo davvero che Jace sia una brava persona e poi ho pensato che questo pomeriggio potrebbe-".

"Potrebbe cosa?!" mi interruppe stringendo le mani in due pugni.

"Essere più calmo con me? Non funziona così"."Ci ho provato, okay?""Non sarà il fatto che tu ci stringi amicizia che lo porterà al non ammazzarmi, anzi" proseguì senza far caso alla mia risposta, "Farà di tutto per fare bella figura con te".

Mi morsi il labbro, l'idea di aver messo in pericolo Justin senza nemmeno accorgermene mi faceva sentire stupida e incredibilmente ingenua.

Una parte di me sperava davvero che Jace fosse la brava persona che credevo, Justin era diffidente e lo capivo benissimo.

Speravo solo di aver ragione io."

Ce la farai, anche oggi" dissi prendendogli la mano.

Lui distese i muscoli del braccio e chiuse gli occhi lasciandosi andare ad un sospiro.

"Tutta questa storia è così snervante" disse sbuffando mentre si passava le mani fra i capelli, "Mi piacerebbe essere un padre e un uomo migliore".

Scossi la testa, "Ne usciremo".Justin annuì debolmente ma non so dire se la pensasse come me.

Volevo solo che uscisse dal giro degli incontri e passasse il resto della vita con me e suo figlio.

Quando le nostre ordinazioni arrivarono mangiammo in silenzio, stavo morendo di fame infatti - per la prima volta credo - finii prima di Justin.

Sorrise quando vide il mio piatto vuoto.

"Finalmente mangi come una persona normale" disse alzando gli occhi sul mio viso.

Alzai lo sguardo al soffitto, "Contento ora, papà?"Justin annuì bevendo un sorso di birra, poi prese il cellulare e controllò di non avere messaggi trovandone uno da sua madre.

"Cosa vuole?" domandai preparandomi mentalmente a una sfuriata o a un cambio repentino del suo umore.

"Sarà sugli spalti oggi pomeriggio" rispose scrollando le spalle.

Sembrava quasi rassegnato all'idea che ormai sua madre fosse parte della sua nuova vita, non credevo però che l'avrebbe mai accettata del tutto e lo capivo.

Come puoi accettare tua madre dopo che lei ti ha abbandonato?Alzò il cellulare controllando l'ora e si rivolse a me.

"E' meglio andare" disse.

Annuii, "Vorresti che Danger venisse?" gli chiesi mentre camminavamo verso il bancone per pagare.

Justin sospirò mentre prendeva dalla tasca dei pantaloni il portafoglio.

"No, non voglio che ricordi un solo istante di ciò che faceva suo padre" disse infine chiudendo gli occhi come se il solo pensiero lo facesse soffrire.

Annuii mordendomi il labbro, sapevamo che non sarebbe stato facile e lo stavamo pian piano sperimentando sulla nostra stessa pelle.

Quando salimmo in macchina in attesa che si avviasse il motore recuperai il cellulare trovando un messaggio di Hanna.

Da Hanna:Ci sono oggi all'incontro, non ti lascerei mai.

Sorrisi leggendolo, speravo venisse e non perchè avessi la speranza che mio fratello si facesse perdonare - non che sapessi cosa avesse fatto con esattezza - ma perchè se c'era una persona di cui avevo bisogno era proprio lei.

I'm Danger 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora