Introduzione

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Avevo solo otto anni quando io e mio fratello Steven eravamo nella sala d'attesa dell'ospedale.

Ricordo ancora i rumori di quella sera,le sirene delle ambulanze che andavano e venivano,le barelle spinte dai dottori e mia madre in quel letto che lottava tra la vita e la morte.

I medici ci dissero che potevamo entrare ma di non farla sforzare,mi avvicinai al letto e le presi la mano,i suoi lunghi capelli biondi sapevano come al solito di Vaniglia,un'odore che io adoravo,era alta e snella <<mamma>> lei mi guardò,i suoi occhi erano di colore verde scuro,ma quella volta aveva uno sguardo assente <<Tyler>> sollevò la mano per accarezzarmi ma tremava poiché le mancavano le forze così avvicinai il viso <<mamma,non sforzarti,promettimi che quando uscirai da qui,tornerai a farmi la tua deliziosa Lasagna >> lei mi sorrise ma anche se ero piccolo capivo quando un'adulto mentiva <<te lo prometto>> e lei stava mentendo.

Fece in modo che non ci preoccupassimo per lei,diceva di stare molto meglio,ma quando stavamo per tornare a casa mi chiese di rimanere un'attimo che doveva dirmi una cosa importante.

<<Tyler,piccolo mio,promettimi che qualsiasi cosa accada da adesso in avanti,tu sarai un bravo ometto e farai quello che dice papà,promettimi che non ti farai mettere i piedi in testa da nessuno e che qualunque ragazza tu ti innamorerai,dovrai piacergli per quello che sei e non per quello che vuole farti diventare e che non sarai mai triste,sarà il nostro piccolo segreto,me lo prometti?>> la guardai negli occhi,ormai non erano più quelli di un tempo pieni di vita,erano spenti come se non avesse più emozioni <<te lo prometto mamma,nessuna femmina sarà in grado di cambiarmi>> detto ciò mi abbracciò e mi diede un bacio sulla fronte poi mi disse di raggiungere papà che mi stava aspettando,quella fu l'ultima volta che la vidi.

Il giorno dopo papà ci portò a prendere un gelato,cosa che faceva in due occasioni,quando eravamo arrabbiati con lui e quando era successo qualcosa di brutto,per mia sfortuna non era la prima opzione.

Mentre mangiavamo i gelati s'inginocchiò davanti a noi <<bambini,la mamma è andata in paradiso>> mio fratello cominciò a piangere mentre io,so che sembrerà strano ma...sorrisi,mio padre mi guardò stupito dalla mia reazione,quando arrivammo a casa andai in camera mia e mi misi a giocare alla console.

Poco dopo entrò mio padre <<ehi Tyler,possiamo parlare?>> misi in pausa il gioco e lui si sedette accanto a me <<oggi hai avuto una reazione strana quando ho detto della mamma,perché?>>

<<Non posso dirtelo,è un segreto>> dissi con un sorriso stampato in volto,mio padre mi guardò stupito ancora di più di prima <<se hai bisogno di sfogarti io ci sono>> gli feci sì con la testa e tornai a giocare,cercavo di non piangere mentre giocavo ma non ci riuscivo,non riuscivo a bloccare quelle cazzo di lacrime.

La vita per me e Steven è continuata mentre per papà...beh,dopo la morte della mamma cadde in depressione e si suicidò mesi dopo,ormai eravamo solo io e il mio fratellone.

La mia casa sei tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora