Capitolo I

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Sono passati nove anni esatti da allora,mio fratello bussò alla porta della mia stanza ed entrò,ero sotto alle coperte,avevo passato la nottata a fare una maratona di videogiochi <<ancora a dormire?>> guardai la sveglia,l'una del pomeriggio,lo guardai,era tutto vestito elegante con quei capelli e la barba che fanno anni ottanta <<dove stai andando?>>

<<a portare i fiori sulla tomba di mamma e papà,oggi sono nove anni esatti,vestiti e andiamo>>

<<io non vengo...>>

<<muovi il culo e alzati da quel cazzo di letto>>

<<non mi rompere>> gli lanciai un cuscino addosso e lui di tutta risposta lo prese e cominciò a picchiarmi con esso,così cominciammo una battaglia di cuscini <<dai scemo alzati>>

<<ti prego non obbligarmi,te lo chiedo perfavore>> il suo sguardo da felice diventò d'un tratto compassionevole <<sò che glielo hai promesso ma dovresti andarla a trovare ogni tanto>> lui è l'unico che sà della promessa fatta alla mamma,l'unico che capisce il perchè del mio look da nerd e del perchè non vada alla sua tomba.

Mi girai dall'altra parte per non guardarlo e lui sbuffando uscì dalla stanza <<ricordati che domani hai il test di matematica quindi studia e metti apposto la casa perfavore>>

<<si mammina>>

<<fanculizzati nerd>> detto ciò uscì di casa ed andò al cimitero col suo pandino tutto verde,non capisco ancora perchè non lo cambi,la vernice è tutta arrugginita,i cerchioni da buttare ed il cambio che ogni volta che cambia marcia gratta come se stesse urlando di smetterla.

Dopo una mezzoretta mi alzai ed andai in cucina,presi la mia scodella e la riempì di biscotti al cioccolato,li mangiai poi andai in bagno a lavarmi la faccia ed i denti,dopodichè misi apposto il macello che aveva fatto Steven,quel coglione sembrava uno degli anni ottanta ma rimorchiava peggio di Rocco Siffredi.

Dopo aver messo apposto mi misi a studiare,ma poco dopo mi vibrò il telefono.

Mega festa stasera,ci sei?

Era il mio amico John,l'unico che mi sopportasse in tutta la scuola

Non lo sò,domani c'è il compito di matematica

Chissene,tanto non durerà molto,dai è pieno di ragazze magari troviamo quella giusta per te

Va bene,dimmi dove e a che ora

A casa mia alle venti,vedi di arrivare puntuale

Questa era la seconda volta che andavo ad una festa,la prima fù un fiasco,era l'anno scorso,al compleanno di John,un ragazzo mi sfotteva ed io di tutta risposta lo spinsi,finì che in tre mi pestarono malamente.

Ripresi a studiare fino all'ora di Cena,mangiai un piatto di spaghetti poi mi misi una camicia elegante,dei jeans e delle scarpe comode,presi il mio scooter ed andai alla festa.

Una volta arrivato bussai,John mi venne ad aprire,era poco più basso di me,capelli corti neri ed occhi verdi,era vestito anche lui con una camicia e dei jeans <<sei in orario,perfetto,aiutami a riempire i bicchieri,tra poco dovrebbe arrivare altra gente>> presi un paio di bottiglie e le versai nei bicchieri.

Dopo una mezzoretta buona arrivò altra gente che prese un bicchiere e lo tracannò come fosse acqua.

Passarono due ore ed io mi stavo annoiando così cercai John,lo trovai vicino ai bicchieri <<John che ne dici di mettere un pò di musica?>> lui mi guardò e sorrise <<ti ho fregato sul tempo>> infatti poco dopo partì della musica e tutti cominciarono a ballare ed è lì che notai una ragazza seduta sul divano,aveva i capelli neri,le lentiggini ed un neo vicino all'occhio destro,ma la cosa che mi colpiva di lei erano i suoi occhi,erano azzurri come il mare,era bellissima,indossava una maglietta grigia.

Mi avvicinai a lei <<posso sedermi?>> lei mi guardò <<certo>> col tono con cui me lo disse sembrava scocciata ma mi sedetti lo stesso <<Vieni a scuola con noi?>>

<<Si>>

<<non ti ho mai vista>>

<<mi sono iscritta quest'anno,siamo nella stessa classe solo che io sto infondo>>

<<capisco,io sono Tyler comunque>>

<<Lucy...>>

<<Come Lucifer?>> lei accennò un sorrisetto <<sei un satanista?>>

<<no però quel nome è spesso usato nei videogiochi>>

<<Nerd>> feci una risatina <<ascolta,a mio parere questa festa è noiosa,che ne dici se ti porto a fare un giro?>>

<<Va bene basta che sia tetro>> uscimmo,salimmo sulla mia moto ed andammo fuori dalla città dove c'era una vista bellissima <<non è tetro ma quando mi annoio vengo quì e penso>>

<<invece lo è,al buio,immagina che adesso esca dal nulla un pazzo con la motosega>>

<<che magari urla per impaurirci>>

<<e poi ci ammazza>>

<<sarebbe bello>>

<<se ci spaventasse?>>

<<no,se io morissi,almeno raggiungerei mia madre e mio padre>>

<<wow,non ti facevo così pessimista>>

<<infatti non lo sono è solo...lasciamo stare,senti che ne dici se ti accompagno a casa?Domani c'è il test di matematica e bisogna riposare il cervello per fare un buon compito>>

<<Requievit corpus sanitatis>>

<<che?>>

<<è latino,Corpo riposato,Mente sana>>

<<ed io che ti facevo una gotica non acculturata>>

<<come osi,nerd>> rideva sotto i baffi,mi stava sfottendo?non riuscivo a capirlo,come non capivo quello che stavo provando,comunque la portai a casa sua,sembrava un'unione tra un cimitero ed una casa,tipico di lei a quanto pare.

Lei scese dalla moto <<a domani nerd>>

<<aspetta,ma quindi ora siamo amici?>>

<<non lo sò,per me non fà nessuna differenza>>

<<va bene,allora a domani ragazza tetra>> detto ciò tornai a casa,domani sarebbe stata una giornataccia,non contando l'ora della verifica avevo tre ore di italiano ed altre due di inglese,la mia vita fà schifo ma almeno...ho un'amica.

La mia casa sei tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora