Capitolo XI

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Ho avuto lo sguardo assente per tutta la serata,ero troppo felice per ascoltare il dialogo tra mio fratello ed Abby,vedevo solo il loro sguardo d'intesa,si vedeva che ciò che provavano era reciproco,ma loro avevano paura del mio giudizio,io glielò sempre detto che poteva fare ciò che voleva ma a quanto pare non ci credeva molto.

Finita la serata tornammo ogniuno a casa propria,io andai in camera mia ed accesi la console,dentro avevo Call Of Duty e mi misi a fare la modalità zombie,credo fosse il sessantesimo round quando sentì mio fratello parlare con qualcuno al telefono,ma appena misi in pausa il gioco ci fù un silenzio tombale,stava organizzando qualcosa ma non sò cosa.

Lo scoprì l'indomani quando guardando che giorno era,mi resi conto del mio compleanno,prima avrei adorato una sorpresa,ma adesso...

Rimasi nel letto una mezz'oretta buona quando sentì bussare alla porta di camera mia <<Vai via Steven>>

<<non sono Steven>> Lucy? che ci fà quì? <<E...entra pure>> non se lo fece ripetere due volte ed entrò,aveva in mano un vassoio con uova e bakon,i miei preferiti.

<<tuo fratello è uscito con Abby a fare un pò di spesa per il pranzo,quei due starebbero bene insieme>>

<<allora non sono l'unico a dirlo>> lei fece una risatina poi mi passò il vassoio,mangiai mentre vedevo il suo sguardo fiero,doveva averla cucinata lei <<com'è?>>

<<eccezzionale proprio come te>> lei arrossi poi scoppiò a ridere <<cosa c'è?>>

<<ti sei sporcato la bocca>> mi pulì con la coperta e nel frattempo lei si avvicinò per prendere il vassoio,ci fissammo negli occhi,rimasi ipnotizzato da quell'azzurro,mi mancava il respiro,spostai il vassoio senza distogliere lo sguardo da lei,eravamo l'uno sempre più vicino dell'altro finchè le mie labbra non toccarono le sue,non ricordavo fosse così bello baciarla,anche se era completamente diverso,le sue labbra erano calde e morbide,l'avvicinai al mio petto con delicatezza e le baciai il collo,i suoi capelli profumavano di pesca unita a vaniglia,poi lei si staccò imbarazzata <<S...scusa,non volevo>> si stava avvicinando al vassoio ma le presi la mano e cadde con la faccia sul cuscino <<non devi scusarti principessa>> lei arrossì nuovamente <<nessuna persona mi ha mai chiamata così>>

<<visto che è il mio compleanno e già stranamente sono felice di prima mattina...ricordi ciò che ti ho detto ieri sera di quello che ho sognato quando ero in coma?>>

<<si...>>

<<vorrei che si realizzasse,Lucy Cauldfield...vuoi essere la mia ragazza?>>

<<si!!!>> la presi e la baciai,ora la mia vita era completa,avrò perso l'uso delle gambe,ma questo può essere compensato solo dall'amore.

La morale di tutta questa storia?Ho mantenuto la promessa fatta a mia madre,una cosa lo imparata,se ami una persona che hai paura di aver perso,lotta,questa magari non ti amerà più ma tu lotta,lotta con tutte le tue forze finchè non ne avrai abbastanza.

Nota dell'autore:Quando ho cominciato questa storia ero felice perchè avevo una ragazza che mi amava per quello che ero,il tipico Nerd,ma dopo averla mollata ho capito di aver fatto un'emerita cazzata,lei era tutto per me,non ho lottato fino alla fine per lei,mi sono arreso. Lei mi manca da morire ma non lo dò a vedere poichè non gl'importa più niente di me.

Se stai leggendo questo sappi che non c'è giorno che passi in cui non penso a te,nonostante cerchi di andare per la mia strada.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 07, 2017 ⏰

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