Smaug

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Trova un grosso gioiello bianco, dicevano...

Se c'è un drago non svegliarlo, dicevano...

Bilbo si pentì, per l'ennesima volta, di aver accettato quella che poteva essere definita solo come una missione suicida.
Avanzò con cautela nell'immenso salone, alzando lo sbalordito sguardo sulle immense arcate di pietra superiori. Quando gli avevano che avrebbe dovuto cercare l'Arkengemma in mezzo a un tesoro, non si era aspettato... questo!
Ovunque posasse lo sguardo, infatti, vedeva pile su pile di monete d'oro, gioielli, diamanti... il pavimento stesso su cui posava i piedi era una vasta distesa ininterrotta di quella ricchezza! Forse solo il tesoro di Re Mida avrebbe potuto eguagliarlo.
E i nani si aspettavano che lui trovasse una singola pietra specifica... in mezzo a tutto... questo...
Sono dei pazzi...
Non era la prima volta che quel pensiero sfiorava la sua mente.
Frugò con lo sguardo la sala, in cerca del suo occupante dotato di artigli, denti e dall'alito di fuoco.
Di certo non poteva nascondersi, considerata la sua mole.

Forse Smaug non é in casa...

Si ritrovò a pensare l'Hobbit, in un moto di invidiabile ottimismo.
Con infinita cautela, cominciò a rovistare tra una delle tante pile di preziosi a lui più prossima.
I nani gli avevano assicurato che, una volta che avesse avuto tra le mani l'Arkengemma, l'avrebbe immediatamente riconosciuta.

Lo spero bene...

Sarebbe il colmo fare ritorno da Thorin con la pietra sbagliata...

Quasi quasi preferirei affrontare il...

All'improvviso, in un momento di distrazione, mosse troppo una delle pile, facendo cadere maldestramente a terra un forziere colmo di monete: quel rumore rimbombò altissimo tra le pareti della caverna.
Bilbo si pietrificò. Proprio nelle sue vicinanze, sotto quella che pensava fosse una pila di gioielli più alta delle altre, emerse un enorme occhio circondato da scaglie rosso fuoco.
L'Hobbit rimase congelato per circa un secondo: solo il suo sangue freddo da ex soldato gli impedì di scappare via urlando. Approfittando del fatto che il drago non era ancora del tutto vigile, si nascose velocemente dietro a una colonna. Aveva due armi a suo favore: il suo passo felpato-caratteristica di qualsiasi Hobbit della Contea-e, non meno importante, un certo Anello capace di renderlo invisibile...

Se lo mise immediatamente al dito, mentre guardava Smaug emergere in tutta la sua gloria.
Dovette ammettere che era alquanto impressionante: era la prima volta che poteva vedere un drago da vicino... anzi, era la prima volta che ne vedeva uno e basta!
Non poté, dunque, evitare di ammirare la sua maestosità: le scaglie rosso fuoco, le ali immense... era una creatura unica nel suo genere.
Improvvisamente, la bestia parlò con un tono basso e baritonale. Anche la sua voce era diversa da quella che lui si aspettava. Invece che minacciosa e ringhiante, quasi... suadente, in un certo qual modo.
-... Allora... ladro...-sussurró con sussiego.-... Dove sei? É inutile che ti nascondi... avverto il tuo odore... sento il tuo respiro... Percepisco il tuo fiato...
All'Hobbit sfuggí una smorfia.
Uff... che esibizionista... bastava dire che mi troverà...
"..."
... MA CHE DIAVOLO DICO??
Bilbo non si spiegava perché quel pensiero assurdo gli avesse sfiorato la mente: ma era successo.
Quella voce...

É come se la conoscessi da sempre...

"..."

É RIDICOLO!

In quella, Smaug riprese a parlare.
-... Sento che porti qualcosa con te... forse un gingillo elfico... ma non puoi nasconderti a lungo...
Bilbo rimase immobile nel suo nascondiglio, esterrefatto. Come diavolo faceva a saperlo??
E poi... perché invece di stare lì ad ascoltarlo non cercava di scappare, per esempio??
In quel momento, una forza assurda e sconosciuta lo spinse a togliersi l'Anello. Provó a resistergli, ma fu completamente inutile: le sue dita tastarono il sottile cerchio d'oro, sfilandolo, e lui ritornò visibile.
-... Eccoti qua...- soffiò il drago, compiaciuto, il muso a pochi centimetri dal suo volto.

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L'Hobbit trattenne un respiro strozzato, e fece alcuni passi indietro.
Cercò di avere uno sguardo più coraggioso possibile, ma intimamente tremava come una foglia.
-Uhm... guarda guarda... sei qui per rubare, vero? No, non me lo dire. È ovvio. Vengono tutti solo per quello-commentò Smaug, con quella sua voce possente, ma in un tono chiaramente derisorio, scrutandolo da capo a piedi.-Non ho mai visto uno della tua... specie... Qual è il tuo nome?

Bilbo capì immediatamente che il drago voleva ingannarlo-conoscere il nome di qualcuno, per una creatura del genere, equivaleva ad avere un enorme potere sulla medesima-anche se non si spiegava perché non l'avesse subito incenerito.
Sembrava... incuriosito da lui.
D'altro canto, l'hobbit non riusciva a muovere un passo: in parte per il terrore, ma anche per qualcos'altro.
Una strana sensazione non gli permetteva di andarsene: e si dannava per capirne il perché.
-Il mio... nome...-disse infine, balbettando-é... Bilbo Baggins... e non sono qui per rubare... Volevo solo vedere se il grande drago Smaug era davvero così maestoso come narrano le leggende. Io... non... ci credevo...-aggiunse, con una risatina finta.
Il drago lo fissò per almeno trenta secondi, in silenzio: poi aprì piano la mostruosa bocca, e Bilbo si irrigidì.

Adesso mi fa arrosto...

L'Hobbit tentò qualche cauto passo indietro.
-...É tutto falso!-ruggì il drago.
Bilbo si pietrificò e sgranó gli occhi, allibito.
-...C-Cosa???
-Il nome che già pronunciato non é il tuo. No, anzi. Lo era. Ma per qualche tempo ne hai usato una altro. E sei qui per rubare l'Arkengemma per conto della feccia nanica, che ha mandato te a fare il lavoro sporco mentre loro stanno appostati fuori.
Il giovane Baggins aprì la bocca più e più volte, incapace di profferire parola.
-M-ma come diav...-balbettò.
Non si era ancora ripreso del tutto da quell'assurdo discorso-come é possibile che sappia che usavo un altro nome??? É un drago, per la miseria!!-quando un improvviso tintinnio lontano distrasse Smaug, che si voltò verso la fonte del rumore.
L'hobbit ne approfittò all'istante: infiló di nuovo l'Anello al dito, per poi fuggire rapidamente dietro un'altra colonna.
Smaug ringhiò.

-É inutile che ti nascondi... tanto ti troverò...
Il drago frustò la coda avanti e indietro, innervosito: mosse poi alcuni pesanti passi verso una delle tante gallerie della sala, in cui sparì.
Bilbo lasciò andare il fiato che non si era reso conto di trattenere, e scivolò piano a terra, gli occhi chiusi.
La cosa più assurda non era stata trovarsi faccia a faccia con una bestia sputafuoco, no.
Era stato il... dopo.
Il modo in cui l'aveva scrutato.
Le cose che aveva detto...
Quella situazione gli sembrava in qualche assurdo modo... familiare...

Come se l'avessi già vissuta...

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Bilbo sbatté ripetutamente gli occhi: era di sicuro notte inoltrata, e lui cascava dal sonno.
Ma non poteva addormentarsi, né tantomeno andarsene da lí: poteva essere la sua unica occasione di trovare quella maledetta pietra.
Con passi lenti e misurati, uscì dal suo nascondiglio, guardandosi intorno circospetto. Non vedeva né sentiva la presenza di Smaug: forse si era diretto in una delle tante sale, cercandolo.
Ma qualcosa non gli tornava: c'era fin troppo silenzio...
Non aveva ancora smesso di pensarlo, che un suono attirò la sua attenzione: sembrava quello di un respiro.
Un respiro umano.
Avanzò ancora di pochi passi verso la sua fonte: e ciò che vide gli fece spalancare gli occhi per la sorpresa.

Sdraiata a terra, vicino a una roccia, giaceva una figura immersa nel sonno, avvolta in un lenzuolo bianco.
Poteva scorgere ben poco di tale figura, perché vi era avvolta completamente: nemmeno le mani sporgevano. Riusciva solo a vedere dei ricci scuri color ebano.
E, a meno che non si sbagliasse di grosso, e la stanchezza gli stesse giocando uno scherzo... delle orecchie a punta.
Bilbo trattenne il fiato per lo stupore.

...Un elfo???

I am fire and iceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora