6-all'improvviso

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Jack mi portò in una stanza al secondo piano, non prima di dire a Charlotte di andare a giocare in camera sua. Jack mi fece accomodare su una sedia vicino a un tavolo e si accomodò nella sedia di fronte.
<Allora forse abbiamo iniziato con il piede sbagliato> incominciò Jack.
<Si forse> e ridacchiai, Jack sorrise e continuò
<Allora io mi chiamo Jack Black. Provengo dalla Riserva che si trova a Forks, nello stato di Washington. Ho 43 anni. Mi sono trasformato in licantropo a 17 anni. A differenza di quello che dicono nei film é una cosa di sangue. Quindi niente leccate o morsi> ridacchiammo tutti e due poi lui continuò <Il capo branco, Emphrain Black mio cugino, mi ha mandato in esplorazione per vedere un po' quanti vampiri ci sono in giro. Mio cugino mi ha detto di uccidere tutti i vampiri che uccidono per nutrirsi, quindi tu non sei compresa nel pacchetto> e ridacchiò <Noi muta forma quando ci trasformiamo diventiamo più grandi, come puoi vedere> e finì il suo racconto.
<Ok, ma io vorrei sapere di più su Charlotte> gli dissi
<Stavo seguendo i movimenti di un vampiro che aveva lasciato dietro di sé una lunga lista di omicidi. Scoprii che si era invaghito di una donna...umana e beh aveva avuto un rapporto sessuale. La donna rimase incinta e lui scappò. Io che devo proteggere gli umani dovetti seguirla per poi successivamente ammazzare l'essere pericoloso che avrebbe dato alla luce. Un giorno era sola nel bosco partorì e morì, fu Charlotte a ucciderla nascendo, ancora oggi se ne fa una colpa. Ero pronto per attaccarla e ucciderla, ma ebbi l'imprintig con lei> finì la frase un po' con sguardo sognante.
<Imprinting?> chiesi io.
<Sì é una cosa che abbiamo noi lupi quando troviamo la nostra anima gemella> mi disse lui e sorridendo come un ebete aggiunse <É come la gravità. Il tuo baricentro si sposta. Non é più la terra a tenerti attaccato al suolo, é lei. Faresti qualunque cosa per lei, saresti qualunque cosa per lei. Un amico, un fratello, un protettore...> finì. Ero una cosa dolce. Sarebbe stato bello provarlo. Poi mi venne in mente una cosa.
<Prima Charlotte mi ha detto di aver avuto una visione> gli dissi, era un misto tra una domanda e una affermazione.
<Si ha un potere. Attraverso una parola chiave può vedere il passato. Che le avevi chiesto?> mi disse interessato
<Dei suoi genitori> gli dissi un po' triste dopo aver scoperto la sua storia. Jack annuì e a me venne in mente una cosa da chiedergli...dovevo farlo.
<Quindi se io gli dico un nome di una persona, é probabile che lei sappia dove si sia trasferito l'ultima volta?> gli chiesi con un bel po' di entusiasmo.
<Si credo di si, si può sempre provare> mi disse e mi portò da Charlotte.
Charlotte stava pettinando le bambole, le teneva con molta cura.
<Charlotte> la chiamai e lei di girò subito con sguardo di chi ti chiede "che c'è?".
<Se io ti dicessi un nome, potresti sforzarti di avere una visione su di lui?> gli dissi in modo dolce e gentile senza fretta.
<Non l'ho mai fatto, ma posso provarci. Su di chi devo avere la visione?> mi disse
<Edward Cullen> mi bastò dire quel nome che il suo sguardo si fece vaquo come prima. vedevo che spostava lo sguardo, ma sul nulla rispetto a dove era lei. E poi pronunciò delle parole.
<Forks; Emphrain; patto; noi abbiamo una dieta speciale; non varcate il confine; La Push> e poi il suo sguardo tornò normale era un po' scombussolata. Gli feci una carezza sulla testa e le diedi un bacio.
<Grazie> gli dissi nel tono più dolce che conoscevo.
<Allora io vado. Alla prossima> gli dissi salutandoli mentre uscivo di casa. Uscita incominciai a correre alla volta della biblioteca.
Quando arrivai in biblioteca corsi verso la sezione geografia, America, stato di Washington, e infine cercai Forks.
Presi un foglio e una penna e iniziai a scrivere. Prima sulla busta.

Forks, stato di Washington
America del Nord
Famiglia Cullen

E poi iniziai a scrivere la lettera.

Caro Edward,
Ho saputo che abiti a Forks ora.
Come state?
Qui ho conosciuto delle persone Charlotte e Jack...

Non sapevo più cosa scrivere. Non potevo scrivere dei miei due nuovi amici, avrei dovuto chiederglielo prima, e poi erano cose loro.
Avevo passato così tanto tempo a ripetermi di dimenticarlo che alla fine, forse, ci ero riuscita. No, io ero una vampira quindi era impossibile. Per curiosità decisi di guardare la foro che c'era della Riserva. Sotto all'immagine c'era scritto "La Push". Doveva essere la spiaggia della Riserva dei Quilete. La spiaggia era fatta da sabbia un po' fangosa grigio marrone. L'acqua era blu tipica dell'Oceano Pacifico e il tempo era bruttino. Ecco perché Carlisle aveva scelto quel posto. Era nuvoloso e probabilmente dopo sarebbe scoppiato un'acquazone. Fissai l'immagine e...sbattei le palpebre.
Non era più in biblioteca, il vento mi scompigliava i capelli. Davanti a me l'Oceano Pacifico e la stessa spiaggia della foto. La spiaggia era deserta c'era solo un tronco d'albero e un cerchio di pietre con pezzi di legno carbonizzati, probabilmente lì facevano i falò. Avanzai avvicinandomi di più al mare, infine decisi che volevo toccare l'acqua. Arrivai al limite con le onde che sfioravano i miei piedi, mi accuciai e toccai l'acqua. Era calda, per me, ma per un'umano sarebbe stata fredda. Guardai ancora un po' in giro, ero pronta per tornare alla biblioteca quando
<Ehi!> mi girai c'erano 4 uomini molto simili come caratteristiche generali a Jack. Quello più avanti e possente iniziò a essere scosso da forti spasmi e successivamente anche gli altri, all'improvviso davanti a me non c'erano più 4 uomini, ma quattro lupi. 4 giganteschi lupi, alti come cavalli, mi ringhiavano minacciandomi di attaccare.
<Oh oh> dissi.
Il più grande diede forza alle zampe anteriori e iniziò a correre nella mia direzione. A quel punto scattai anche io nella direzione del bosco.
Io avevo il vantaggio di correre velocissima, loro avevano il vantaggio di essere in 4 e conoscere il posto. Il vento mi dava le spalle, questo non faceva una grande differenza in velocità a me, ma a loro sì; per di più il vento con se portava il fetore di quei 4 e non mi consentiva di sentire niente. Così allungai il braccio e lo riporta lungo al finco, il vento cambiò e portò con se nuovi odori e il rallentamento dei 4 lupi. Eravamo vicino a un torrente quando sentii quell'odore, quel bellissimo odore che pensavo non sentire mai più. Quell'odore si estendeva nella sponda di là del fiumiciattolo. Mancava meno di un kilometro e urla i più forte che potevo in speranza che mi sentisse.
<Edward! Edward! Carlisle! Esme!> sulla sponda del torrente comparvero le 3 figure a me conosciute e saltai sorvolando il torrente e atterrando vicino a loro.
<Anne> disse Edward aveva gli occhi lucidi e io mi misi una ciocca di capelli dietro l'orecchio annuendo. A interrompere quel momento furono i ringhi dei lupi. Istintivamente Edward si mise davanti a me e iniziò a ringhiare, anche io ringhia o da dietro. Quello che mi stupì fu il fatto che i lupi si erano impiantati al suolo vicino al torrente, dubitavo fosse perché non riuscivano a saltare, grandi e grossi quali erano.
Carlisle si mise immezzo e disse
<Basta! Calmiamoci. Scusa Emphrain. Lei é Anne. É una di noi, é come noi. Non l'ha fatto a posta forse é stato a causa del suo potere>
<Chiedono quale potere> disse Edward
<Teletrasporto. É successo altre volte che si trovasse in posti che non voleva. Scusa Black> disse Carlisle quel nome mi fece ricordare una cosa.
<Emphrain, io conosco Jack. Jack Black, tuo cugino> dissi. Il lupo annuì e facendo un cenno agli altri 3 scomparirono nel bosco.
<Anne> mi disse abbracciandomi Esme.
<Ciao Anne> disse Carlisle composto sorridendo. Sentivo lo sguardo di Edward addosso.
<Ciao. Mi dispiace per quello che é successo prima, io...io non volevo, é successo così. Insomma stavo guardando un'immagine> cercai di spiegare.
<Non importa> mi disse Edward. Lo guardai e mi perdei nel suo sguardo.
<Allora ci aspettiamo a casa. Ti guiderà Edward> mi disse Carlisle annuendo, anche io lo feci tenendo lo sguardo su Edward. Carlisle e Esme se ne andarono mentre Edward fece una cosa che mai avrei pensato. Mi prese la mano e mi baciò.

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