Michelle Adams
Vengo trascinata per la seconda volta in tribunale. Oggi ci sarà la sentenza, speriamo solo che non mi mettano in cella con uno svitato.
«Potreste, evitare di stringere così tanto? Mi bloccate la circolazione del sangue.» ringhio alle guardie.
Mi guardo intorno e scruto ogni singolo viso. Mi blocco non appena incontro il suo sguardo.
«Thomas?» chiedo stupita. Le guardie mi strattonano e mi costringono a sedere.
«Non avrai intenzione anche tu di tirarti indietro, vero?» chiedo al mio nuovo avvocato.
«Certo che no, sono qui per evitarti la pena di morte.» sorride.
«In piedi.» ordina una guardia. «Entra in aula vostro onore, il giudice Christopher Collins.» continua. Lancio uno sguardo verso Thomas e lo trovo fissarmi, mi sorride per poi voltarsi verso il giudice.
«Ma cos'è? Il lord di grande inverno? Pff! Vostro onore.» lo derido.
«Scusatela vostro onore, è un po' sfrontata la ragazza.» si scusa il mio avvocato.
Una guardia consegna quello che penso sia il mio fascicolo al giudice, che legge attentamente ciò che c'è scritto.
«Avete già fatto il processo, almeno che non ci sia qualcuno che vuole testimoniare abbiamo già la decisione.» dichiara.
Per un attimo provo terrore, è una sensazione mai provata prima d'ora, ed è fastidiosa, non mi piace avere paura.
«Vostro onore, il processo non si è svolto, il precedente avvocato della signorina Adams si è ritirato abbandonando il processo, io avrei delle accuse da esporre, con il vostro consenso.» dovrei chiedergli il nome.
«Prego.»
Il mio avvocato mi guarda e mi sorride. «Vorrei chiamare a testimoniare: Michelle Adams.» dichiara.
Scatto in piedi e mi dirigo titubante verso la cattedra. Faccio un inchino al giudice e mi accomodo sulla sedia.
«Michelle dovresti smetterla.» mi intima l'avvocato.
Una guardia si avvicina con il libro del giuramento e sbuffo. «Prego, reciti il giuramento.» parla la guardia.
«Sono atea.» dico.
«Adams.» mi rimprovera l'avvocato.
Sbuffo pesantemente ormai stufa di questa paiacciata, tanto ormai so che verrò condannata. Perché perdere tempo?
Recito il giuramento e sorrido falsamente al mio avvocato. So che devo essere seria, ma a quale scopo? Tanto verrò giustiziata lo stesso.
«Signorina Adams, potrebbe farci luce sui comportamenti di suo padre, nei confronti di sua madre e suoi?» chiede l'avvocato.
«Con piacere.» rispondo, guardo la madre di mio padre e le regalo il sorriso più falso che abbia mai fatto.
«Da dove inizio? Ah si! Era un mostro, un pezzente, una feccia umana. Voi credete alle stronzate che dicono in giro, voi credete a tutto quello che la puttana di sua madre dice, ma non sapete un cazzo! Non sapete cosa abbiamo passato io e mia madre! Non sapete un cazzo. È vero, l'ho ucciso io, e magari non c'è giustificazione per voi, ma per me..» -rido leggermente- «Per me ha avuto un senso, ho giustiziato mia madre, l'ho resa libera! E detto tra noi, non me ne frega un cazzo se verrò condannata, io un giorno sarò fuori da questo posto, ma lui.. Ah! Lui no, lui non tornerà mai più.» scuoto la testa ridendo amaramente.
«Basta così, abbiamo una sentenza.» mi alzo dalla sedia e torno al mio posto. Poso di sottecchi lo sguardo su Thomas, che mi guarda stupito. Forse crede che io sia coraggiosa, o forse solo stupida.
«Ma vostro onore...» il giudice interrompe il mio avvocato «Stia zitto!» gli intima.
«Michelle Adams, la condanno a 3 anni di prigionia, accusata di omicidio, verrà trasferita in un nostro istituito psichiatrico giudiziario dove sconterà la sua pena. Le è vietato ricevere visite e telefonate per il prossimo anno. Portatela in cella.» ordina.
«Se ti azzardi a stringere con queste manette te le pianto in culo.» ringhio alla guardia. Mi afferra con forza per il braccio e mi trascina in corridoio.
Giuro che non appena uscirò da questo posto la farò pagare al resto della sua famiglia, voglio che ognuno di loro mi implori di ucciderli, voglio che ognuno di loro mi implori di smetterla con le torture, dovranno baciarmi i piedi.
«Entra qui dentro ragazzina, tra poche ore verrai trasportata da un'altra parte.» mi informa.
«Fottiti.» raccolgo quella poca saliva che ho in bocca e la sputo accanto alla sua scarpa destra.
Una volta mia madre mi disse che sputare è una maledizione, bene.
Thomas Collins
La guardo uscire dall'aula, quella ragazza è troppo sicura di se stessa, finirà per cacciarsi nei guai. Ammiro come ha fronteggiato il giudice ed il processo. Ancora una volta, mi ha provato di essere una ragazza diversa dalle altre.
«Thomas Collins, la condanno a 4 anni di prigionia, colpevole di omicidio. Verrà trasferito in un istituito psichiatrico giudiziario dove potrà scontare la sua pena e potrà curarsi, la sua rabbia eccessiva e questi impulsi di uccidere le persone innocenti, sono un pericolo per la nostra società. Buona permanenza. Portatelo in cella.» ordina alle guardie.
"Pff, impulsi di uccidere le persone" scoppio a ridere. La legge dovrebbero farla praticare a chi ne è capace.
Entro in quella che sarà la mia cella ancora per qualche ora. Noto la figura di Michelle intenda a cacciare qualcosa, forse una mosca, non saprei.
«Cristo dio questi insetti del cazzo!» urla frustrata. Scoppio a ridere, è davvero buffa.
«Thomas! Com'è andata? Quando ti hanno dato?» chiede preoccupata(?) perché dovrebbe essere preoccupata? *Hai frainteso* mi risponde la vocina.
«Quattro anni, credo che saremo nello stesso istituito psichiatrico, bello no?» scherzo.
«Ma noo! Io volevo liberarmi di te, che palle però.» fa la finta offesa.
«Beh, non credo sia un caso il nostro incontro, quindi dovrai sopportarmi per molto, pivella.» la minaccio cercando di fare il serio.
Scoppiamo a ridere e veniamo interrotti dal rumore della porta che si apre.
«È ora di andare mocciosetti.»
Hi guys!!
Spero che il capitolo vi piaccia! Lasciate un commento e una stella! Alla prossima.
PS. Passate dalle altre mie storie!
Have a good day!💙Another Stories
-Twitter// Cameron Dallas
-He And.. His Bad Reputation (Shawn Mendes FF)

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Insane » Dylan O'brien
Fiksi Penggemar«Perché lo hai fatto?» chiedo. «Dovevo farlo, non ero pronto a morire... dovevo scegliere, o lui o me» sussurra. Dove due ragazzi vengono condannati a 3 e 4 anni di reclusione, dove due ragazzi toccheranno il fondo. «Ti guardo e vedo solo... il vuot...