capitolo 16º

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La mattina dopo si svegliò riposata e carica di energie,doveva andare in ospedale a parlare con il dottor Frederick ,per mettersi d'accordo sul fare quanto prima il prelievo per vedere se era compatibile.
Travis le mandò un messaggio per sapere se era già sveglia e se voleva che andasse a prenderla,ma dovette rifiutare altrimenti non poteva parlare con il dottore.
Si fece una doccia e si vestì,poi andò in ospedale e senza passare dal reparto si fece spiegare dalla donna al banco informazioni come raggiungere il dottor Frederick.
Dovette fare le scale ma non era un problema, voleva fare il test e vedere se era compatibile,solo in quel momento avrebbe potuto dirlo a Travis,ma fino ad allora avrebbe taciuto,non voleva dargli false speranze.
"Buongiorno Madison, determinata e decisa eh!"
Timothy la salutò quando la vide entrare trafelata nello studio.
"Buongiorno Timmy, si. Allora quando facciamo il prelievo?"
"Calma, calma. Non essere precipitosa. Dimmi hai fatto colazione?"
"No"
"Bene"
Suonò all'interfono e disse a una donna di venire.
"Faremo degli esami di sangue e poi ti farò un piccolo prelievo. Solo per essere sicuri di non avere nessun tipo di problema. Sai no infezioni,virus."
"Ehi io non ho mai fatto uso di alcuna sostanza!"
Madison era indignata ma il dottore le sorrise.
"Lingua lunga le analisi sono di routine e dobbiamo farle per forza. Piuttosto prega dio che tu sia compatibile e che vada tutto bene. Altrimenti tuo padre ieri sera ha minacciato vendetta."
Madison fece segno con la mano di lasciar perdere.
"Papà esagera sempre. Speriamo davvero di riuscire a salvare Kim. Ma di quanto midollo avrà bisogno?"
"Tranquilla il midollo è in grado di rigenerarsi. Se dovessi essere compatibile faremo un unico prelievo poi se il corpo di Kim lo accetta sarà lui da solo a fare tutto il resto. Nessuna di voi correrà pericoli ,tu sarai un po' debilitata per i primi giorni ,poi se seguirai le mie istruzioni tutto tornerà alla normalità"
In quel momento una donna bionda in camice e cuffia entrò con un vassoio in acciaio con due siringhe del cotone e il laccio emostatico.
Madison inorridì ,niente le faceva paura apparte gli aghi,li odiava.
"Ma non sentirò male?"
Il dottore scoppiò a ridere.
"Non ci credo la temeraria Madison
O-Connell ha paura degli aghi,questa me la devo scrivere!"
Madison gli fece una linguaccia.
L'infermiera era dolce e con un espressione materna le prese il braccio per farle il primo prelievo.
Dopo circa un ora passata a chiacchierare del più e del meno con il dottore l'infermiera tornò con l'esito degli esami.
"Bene Madison gli esami del sangue vanno benissimo,godi di ottima salute. Ti senti pronta per fare il prelievo decisivo?"
Madison trasse un profondo respiro e annuì.
L'infermiera la fece stendere sul lettino e le alzò la maglietta disinfettando la parte bassa della schiena, il dottore le chiese di rilassarsi e le giurò che non avrebbe sentito alcun dolore.
Dieci minuti dopo era di nuovo seduta e stava bevendo, odiando il dottore, una fiala di ferro terribile.
"Devo dire Madison che sei proprio una paziente insopportabile!"
"Ah davvero? Hai mai provato a bere questo intruglio ? Ha un saporaccio terribile,potevate trovarlo alla fragola o al cioccolato!"
Rispose scorbutica provocando l'ilarità del dottore.
"Sai avrei tanto voluto una figlia come te,purtroppo non sempre noi medici riusciamo a trovare tutte le cure e quando  non riusciamo a salvare le persone a cui teniamo di più ci consideriamo dei falliti. Non ho potuto salvare mia moglie ma spero di poter continuare a salvare più vite possibili."
"Lo farai Timmy, sei la persona più straordinaria che io conosca. Ora posso andare?"
Il dottore la guardò negli occhi e sorrise.
"Di la verità lingua lunga non lo fai solo per Kim vero? Ti piace il fratello."
"E poi sarei io la lingua lunga?"
Scoppiarono a ridere entrambi.
"Va piccola peste,ma vedi di andare a fare prima colazione intesi? Appena saranno pronti gli esiti del prelievo ti chiamerò,lasciami il tuo numero. Mi raccomando Madison non dirlo ancora ai parenti,non voglio che restino delusi."
"Non preoccuparti Timmy,non era comunque una mia intenzione"
Lasciò lo studio del dottore e tornò indietro da dove era salita ,si recò al bar dell'ospedale per fare colazione e si imbattè in un Adam giù di morale che sedeva sconsolato davanti a una tazza di caffè. 
Prese un cornetto ,un cappuccino e un pacco di biscotti.
"Posso sedermi quì?"
Alla richiesta il ragazzo alzò la testa e la guardò come se la vedesse la prima volta.
"Certo"
"Come stai Adam?"
Lo vide stringersi nelle spalle,come se non gli importasse minimamente del mondo che lo circondava.
" Adam credi che Kimberly vorrebbe vederti così?"
"Le ho detto 'Ti amo' ,e sai cosa mi ha risposto?"
Madison scosse la testa e addentò il cornetto.
"Mi ha detto : ' Adam la vuoi piantare con questa storia? Io non ti amo. Ti voglio bene ma non ti amo. E smettila di starmi sempre addosso,trovati una ragazza!' Capisci? Lei mi ha detto che non mi ama!"
Madison gli prese una mano e la strinse.
"Adam tu sei un ragazzo speciale come pochi,dalle tempo. Kim ti ama. Ma al momento non sapendo come andrà a finire la sua vita ,non vuole che tu la veda così e soffra per lei. Devi starle accanto e non mollare e soprattutto pregare Adam."
"Ha detto che non mi ama!"
"Adam ascolta ,quando te l'ha detto ti ha guardato negli occhi? "
"No ,prima li ha chiusi e poi si è girata dall'altra parte. Ma questo non dimostra niente."
"Ed è quì che ti sbagli Adam. Vedi noi donne diciamo una cosa ma in realtà vogliamo dire esattamente il contrario. Se te lo avesse detto guardandoti dritto negli occhi tu che la conosci da sempre avresti potuto vedere se mentiva o era sincera. Per questo si è nascosta ai tuoi occhi. Non mollare Adam!"
Il ragazzo le sorrise con una nuova speranza nel cuore.
"Sai parlare con te è come leggere i consigli di Rosso Rubino ,a volte con Kim leggiamo quello che scrivono sul blog e commentiamo tra noi i consigli che da."
Madison arrossì e si nascose dietro al suo bicchiere di latte.
"Ehi sei diventata rossa, non è che sei proprio tu?"
Oh cavolo!
"Che?No ,assolutamente! Come ti salta in mente una cosa del genere?"
"Ti stai nascondendo, hai appena detto che voi donne dite una cosa ma in realtà pensate il contrario. Tu sei Rosso Rubino"
Madison si guardò intorno per vedere se qualcuno prestava attenzione alla loro conversazione.
"E va bene sono io . Accidenti a te ma come diavolo hai fatto a capirlo? Ti prego non dirlo a nessuno,neanche a Kim."
Era preoccupata che il suo segreto potesse essere svelato, nessuno conosceva l'identità di Rosso Rubino e così doveva rimanere.
"Stai tranquilla ,il tuo segreto con me è al sicuro. Ricordati che sono figlio del comandante della polizia e da mio padre ho imparato molto."
"Che cavolo non avresti potuto imparare ad andare in bici o a caccia?"
Adam scoppiò a ridere.
"Madison stai tranquilla non dirò mai a nessuno la vera identità di Rosso Rubino, puoi fidarti."
"Mmh ,va bene. Ma se qualcuno dovesse scoprirlo sappi che ti darò la caccia. Andiamo da Kim?"
Appena si alzò un capogiro la costrinse a sedersi nuovamente sotto lo sguardo preoccupato e apprensivo di Adam.
"Ehi tutto bene?"
"Si si. Tutto ok,devo solo essermi alzata troppo in fretta!"
Fece un risolino stupido per depistare Adam che la guardava attentamente. 
Salirono insieme in ascensore a andarono nel reparto di Kim ,quando arrivarono davanti alla stanza entrarono insieme e Kim si allargò in un gran sorriso quando vide il suo Adam.
"Ehi Cookies"
Travis la salutò affondando il viso nell'incavo del suo collo mentre la stringeva a se.
"Ciao,come sta Kim?"
Gli chiese all'orecchio.
"Appena finisce la flebo sta benino per un paio d'ore ,poi inizia nuovamente a indebolirsi. Sei bellissima."
Madison arrossì e lo colpì sul petto con una mano.
"Smettila. Che ne dici di lasciarli un po' da soli?"
"Ma chi Kim e il figlio del comandante?"
"Andiamo Trav lo sai che si chiama Adam."
"Si ma lui vuole fare con Kim cose che a me non piacciono."
"Ah sul serio? E tu perché le hai fatte con me queste cose che non ti piacciono?"
"Tu non sei mia sorella Cookies."
"Andiamo lasciamoli soli"
"E va bene ma sappi che voglio un risarcimento"
Madison alzò gli occhi al cielo e lo tirò fuori in corridoio ,ogni volta voleva un risarcimento qualunque fosse la cosa che dovesse fare.
Ma la porta non fece neanche in tempo a chiudersi che Travis l'aveva sbattuta al muro e le stava divorando la bocca in un bacio appassionato.
Quando si staccarono avevano entrambi il fiato corto.
"Dio quanto ti voglio Cookies"
La spinse nuovamente al muro per farle sentire la potenza del suo desiderio,Madison si sentì sopraffatta dall'emozione.
Gli circondò il collo con le braccia e lo baciò ,come sapeva farlo lei.
"Ehi voi due non dovreste fare queste effusioni in pubblico specie davanti a un minore!"
Le parole di scherno di Dominic li fece staccare senza che smettessero di guardarsi negli occhi.
"Oh mamma non credo di volermi innamorare! L'amore fa rincitrullire!"
"Dom perché non la pianti? Noi non siamo innamorati! Sei venuto a trovare Kim ? Allora entra!"
Madison sorrise a Dominic e si ritrasse dall'abbraccio di Travis.
Per un attimo aveva sperato che non contraddisse il fratello ,ma ovviamente Travis Mitchell non si innamorava.
E lei era stata tanto stupida da poter credere di poter rappresentare qualcosa in più rispetto alle altre.
Rientrarono in camera anche loro perché ormai l'incanto era finito e lei era bruscamente ricaduta con i piedi per terra.
Per il tempo che restò lì in ospedale finse che la conversazione la prendeva,rideva a qualche battuta senza capirne il significato e rispondeva a monosillabi alle domande che le rivolgevano.
Verso sera ormai stanca di recitare disse di sentirsi stanca e di avere sonno,salutò Kim e Elizabeth .
Travis e Dominic erano andati a prendere un caffè con Adam e quindi poteva andare via indisturbata senza che lui si sentisse in obbligo di accompagnarla.
Quando arrivò alla piccola pensione che altro non era che una vecchia casa con una signora un po' fuori dalle righe come proprietaria che affittava camere ,si sentiva vecchia e decrepita.
"Ciao cara ti vedo stravolta,tutto bene?"
"Si signora la ringrazio. Vado a dormire buonanotte"
Mentre saliva le scale la sentì borbottare che i giovani di oggi non sapevano divertirsi.
Lei infatti faceva yoga e di sera organizzava cene, karaoke o giri di poker con i suoi amici.
Ma in quel momento Madison non era granché interessata alla vita mondana della padrona di casa,voleva solo fare una doccia e dormire.
Ma l'unica cosa che seppe fare appena aprì la porta della sua stanza fu stringersi le braccia addosso e piangere fino a sfinirsi.
La mattina dopo si alzò dal piccolo divanetto dove era crollata ,si sentiva la schiena intorpidita , durante la notte Travis le aveva mandato un messaggio ma non gli aveva risposto,non ne aveva voglia.
Si crogiolò sotto il getto dell'acqua per cercare di rimettersi in sesto,ma purtroppo il macigno che aveva sul petto restava .
Era molto tardi quando andò in ospedale ,c'era Elizabeth con Kim e le disse che Travis era andato a fare una doccia.
La notizia le diede un certo sollievo,almeno non avrebbe avuto motivo di fingere.
Quando Kim si svegliò si lamentò che si sentiva intorpidita, che era stanca di quel letto che voleva andare a casa.
Elizabeth cercò di rabbonirla ma sapeva che niente avrebbe potuto sollevare il morale alla figlia. 
Quando Travis arrivò e vide come era stravolta la sorella non riuscì a resistere nella stanza e uscì in corridoio, iniziò a prendere a calci le sedie i muri ,sbatteva pugni ovunque e Madison lo guardava preoccupata.
"Travis"
"Non ce la faccio capisci? Io non posso vederla in quello stato. I medici non dicono molto"
Madison gli si avvicinò e appoggiò una mano sul braccio tentando di calmarlo.
"Non devi perdere le speranze Travis,vedrai che presto le cose si sistemeranno e Kim starà bene e potrà tornare a casa."
Travis le lanciò un occhiata di fuoco e scherno.
"Neanche tu credi a quello che dici. Stai dicendo un sacco di stronzate, la verità è questa ,Kim non potrà più camminare! Ma tanto che lo dico a fare a te? Non è una tua parente non sono fatti tuoi. Anzi non capisco neanche cosa ci fai quì. Ti avevo detto di non venire ma come al solito hai fatto di testa tua"
Le parole che le stava dicendo erano dettate in quel momento dalla paura ,paura che Kim non ce la facesse,non poteva dirgli che anche lei aveva fatto il test non era il momento.
"Travis io sono venuta quì perché voglio bene a Kim e anche per starti vicino"
Travis fece una risata macabra e cattiva.
"Per me? E chi te l' ha chiesto sentiamo! Oppure il fatto che ti sei concessa a me ti ha dato alla testa facendoti credere chissà che? Bhe ti posso assicurare che non hai niente di tanto speciale!"
Se era deciso a farle del male verbalmente ci era riuscito in pieno,Madison era pietrificata dalle parole che ancora risuonavano nelle sue orecchie.
"Ciao Mad ,ciao Trav. Wow ragazzi che aria funesta. Ehi Mad tutto ok sei piuttosto pallida"
Madison si riscosse e rispose distrattamente a Dominic.
"Io...si.. Dom grazie tutto ok. Solo che ora devo proprio andare."
Tornò in stanza salutò Kim e sua madre prese la borsa e lasciò l'ospedale come un automa.
Ritornò alla pensione e chiese alla padrona di casa di chiamarle un taxi ,non aveva più niente da fare a Louisville.
Dopo mezz'ora la donna la avvertì che il taxi era arrivato ,prese il borsone e scese giù.
"La ringrazio signora Peterson sono stata molto bene. Senta dovrebbe farmi una cortesia, sicuramente verrà qualcuno a cercarmi potrebbe dargli questo?"
Lasciò sul banco il braccialetto che Travis le aveva regalato a natale insieme ai soldi per saldare il conto della pensione.
"Mia cara sei sicura di stare bene? Hai un colorito piuttosto pallido,non sarebbe il caso che tu ti fermassi ancora un po?"
"La ringrazio signora ma non è proprio il caso. Arrivederci"
Già in due le avevano detto che era pallida,in realtà non si sentiva affatto bene ma doveva andare via.
Si fece portare alla stazione e anziché tornare a Evanston prese un treno per casa.
Chiamò sua madre e la avvertì che di li a due ore sarebbe stata a casa.
Quando arrivo due ore dopo si sentiva uno straccio, aveva la nausea e la testa le girava .
"Mad stai bene?"
"No mamma"
"Ci vuole la cioccolata di Victor?"
"No mamma,ti prego portami a casa"
La madre non fece domande ,sapeva che stava per scoppiare a piangere,quindi evitò e mise in moto l'auto per ritornare a casa.
Appena arrivarono Madison corse in casa e andò dritta in bagno a vomitare, aveva brividi di freddo e si sentiva stanchissima.
La madre la aiutò a mettersi a letto e la lasciò dormire ,era molto preoccupata,Madison non era mai stata così male.
Chiamò suo marito e lo avvertì che Madison era a casa e che non la vedeva affatto bene.

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