capitolo 1º

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Finalmente l'ora di filosofia del professor Landon era finita poteva rifugiarsi sotto al suo albero preferito del campus. Fin da quando era arrivata alla Northwestern quello era il posto di osservazione di tutto ciò che le stava intorno,mentre il tavolo sotto la finestra della biblioteca, che dava proprio su l'immensa distesa verde dove si stava dirigendo, era il luogo che preferiva per studiare sul suo blog o disegnare.
Già studiare e formulare consigli sul suo blog. Sorrise da sola ,erano anni ormai che continuava a dare consigli alle donne per trovare l'uomo giusto e questo era davvero ,davvero da non raccontare a nessuno.
Nessuno doveva sapere che RossoRubino era una patetica sfigata di diciannove anni che non aveva mai avuto un fidanzato, oddio il paffuto Ronnie dell'asilo non contava,  che non aveva mai dato il primo bacio ,che ovviamente era vergine e che non era assolutamente oggetto di desiderio per l'universo maschile.
"Reeeddd!"
E per puro caso aveva iniziato a scrivere sul suo computer in prima liceo aprendo per gioco un sito di consigli per diventare nel modo più assoluto l'unica donna del proprio uomo. Consigli per farli impazzire ,consigli per una cenetta romantica ,consigli di abbigliamento, insomma tutto quanto era necessario per farsi desiderare . A volte si chiedeva come mai non prendeva spunto dai consigli che lei stessa elargiva ,ma non essendoci nessuno che le faceva un minimo di corte non ne aveva bisogno.
"Reeed"
Ultimamente però sul blog alcune si erano infervorate poiché c'erano uomini o ragazzi che consideravano la donna solo un oggetto utile per fare sesso ed erano iniziati i forum. La cosa divertente era che alle prime inorridite dal comportamento maschile si erano aggiunte altre che le condannavano , secondo loro era assolutamente colpa delle donne troppo emancipate se gli uomini scappavano .
Insomma aveva il suo bel da fare per tenerle quiete tutte quante,anche se ultimamente aveva un sospetto ,non sapeva chi si nascondeva dietro ai vari nickname ma il suo istinto le diceva che ci fosse qualche uomo sotto mentite spoglie, la sua missione era portarlo allo scoperto.
"Reedddd"
Sentì il nomignolo che le sue amiche le avevano dato e si fermò di botto per capire da dove la stessero chiamando ,purtroppo quando pensava al suo blog si eclissava.
Fece il giro su se stessa ma non fece in tempo neanche a sorridere a Carol  o Black ,come avevano iniziato a chiamarsi da quando avevano iniziato la loro avventura al college, che un pallone da soccer sparato alla velocità di un razzo la colpì sulla tempia gettandola a terra priva di sensi.
"Oh mio dio ,oh mio dio! Red! Qualcuno mi aiuti!"
La povera Carol quando finalmente sfinita dalla lunga corsa la raggiunse le si inginocchiò a fianco per controllare che respirasse ancora.
Un ragazzo stava correndo nella loro direzione seguito da molti altri,quando Carol vide di chi si trattava fece una smorfia per mascherare il suo stupore. Non era un ragazzo. Era il ragazzo. Quello a cui tutte agognavano ,quello bello per eccellenza,quello con cui tutte volevano stare. Travis Mitchell!
Il migliore attaccante nonché capitano della squadra di soccer della Northwestern .
"Ma che cazzo! Ma sei fuori di testa? Non ci si ferma in prossimità del campo. Non puoi essere così stupida!"
Sbraitò nei confronti della poverina che giaceva inerme sul prato.
"Ehi genio che cavolo ti urli! Piuttosto dammi una mano bisogna portarla in infermeria non vedi che ha perso i sensi?"
Nonostante lo trovasse irrimediabilmente carino ,non sopportava che qualcuno offendesse la sua Red, che poi se non fosse svenuta a quest'ora gli avrebbe riversato addosso tutti gli epiteti poco eleganti che conosceva e che quasi  raramente uscivano dalla sua bocca.
Red , cioè Madison O'Connell era una ragazza semplice e umile nonostante le sue origini ,era sempre disponibile e si faceva in quattro per aiutare gli altri. Ma guai a farla arrabbiare, la furia degli elementi in confronto era un venticello di primavera.
"Non è colpa mia se la tua amica non sa aggirarsi in un campus!"
Travis Mitchell era la realtà tangibile di quanto Madre Natura non fosse solo un mito o una leggenda.
Dire che era bello era riduttivo.
Era un vero adone, alto oltre la media ,capelli biondo scuro e occhi azzurri come il mare ,aveva un fascino indescrivibile e tutte le ragazze del campus facevano la fila per lui. Cioè tutte tutte no! Madison O'Connell non lo sopportava,odiava il modo in cui usava le ragazze e la propensione che aveva nel cambiarne due o tre al giorno!
"Se la mia amica non fosse a terra priva di sensi non avresti luogo o modo di nasconderti dalla sua furia. Ora smettila di dire scemenze e aiutami!"
Pur con una certa riluttanza Travis prese Madison tra le braccia meravigliandosi di quanto fosse leggera, Carol recuperò la borsa gli enormi e antiestetici occhialoni che Madison si ostinava ad indossare e andarono verso l'infermeria.
Quando oltrepassarono le vetrate celesti Carol chiamò Helen l'infermiera mentre Travis metteva Madison sul lettino e la osservava attentamente.
Nonostante avesse i capelli rossi come il fuoco non aveva sul viso l'ombra di una singola lentiggine, aveva la pelle liscia e bianca come il latte.
Travis la guardò bene ,l'aveva vista in giro per il campus e forse erano insieme anche in qualche corso ma non si era mai soffermato a guardarla come adesso,aveva visto di recente un film la cui protagonista era uguale a lei capelli rosso fuoco e pelle bianco latte ,era una vampira.
Scosse la testa e si diede dell'imbecille, nella realtà i vampiri non esistevano.
"Allora ragazzi cosa è successo? "
Chiese l'infermiera iniziando con il controllare con una luce negli occhi di Madison.
"Helen la mia amica stava passeggiando nel prato quando questo depravato l'ha colpita con un pallone e lei è caduta a terra. Sta bene vero? Non morirà! Dio ti prego non portarmela via. Red svegliati!"
Carol era molto provata e continuava a scuotere il braccio della sua amica nel tentativo di svegliarla .
"Calmati tesoro,la tua amica ha solo perso i sensi. Però ragazzo devo pregare te e quelli della tua squadra di fare un po' più attenzione. Non è la prima volta che mi arriva un poverino in queste condizioni a causa di una pallonata."
Travis si sentì punto sul vivo.
"Andiamo Helen ,noi giochiamo per vincere un campionato. Piuttosto loro dovrebbero fare attenzione a dove camminano!"
"Che stronzata!"
Helen sorrise nel sentire che Madison era ritornata nel mondo reale .
"Cara ,bentornata. Come ti senti?"
"Come se un tir fosse passato sulla mia testa,dio che male."
"Tranquilla tesoro tra poco ti do un analgesico. Ti ricordi come ti chiami?"
Madison la guardò sbalordita, aveva preso una pallonata, non aveva una commozione cerebrale.
" Che cavolo! Certo che mi ricordo il mio nome ! Madison O'Connell"
Helen guardò gli altri due per chiedere conferma.
"Oh andiamo Helen, non sono stata in coma. "
"Tesoro prima di mandarti via devo accertarmi che sia tutto ok. Adesso dimmi ti ricordi cosa stavi facendo prima di svenire?"
Queste domande erano stupide e lei voleva solo andare in camera sua per poter dormire.
"Stavo per fare il bagno in piscina. Helen ho un forte mal di testa. Stavo passeggiando fuori quando Carol mi ha chiamato ma non ho fatto in tempo a sentire cosa volesse perché ho preso una pallonata. Posso andare ora?"
Carol ridacchiò riconoscendo la sua amica, mentre Travis se ne stava appoggiato al muro a guardare di sottecchi la rossa.
"Mi dispiace tesoro ma devo tenerti in osservazione. Quindi devi restare quì"
Madison odiava l'odore asettico che permeava le mura dell'infermeria ,non poteva assolutamente restare lì.
"Helen ti prego fammi tornare nella mia stanza. Carol resterà con me e se mi sentirò qualcosa di strano ritornerò di corsa quì."
Fece lo sguardo da cucciola bisognosa di coccole che usava sempre con suo padre sperando che funzionasse anche con Helen.
"Uff ! Ragazzi io giuro che non vi capirò mai. Se vuoi rischiare io non posso impedirtelo , ma devi firmare una dichiarazione di spontanea volontà a lasciare l'infermeria inoltre domani dovrai venire di nuovo per un controllo va bene?"
Nonostante la testa le facesse molto male e stava tentando di mettere a fuoco lo spazio che la circondava fece un sorriso forzato a Helen e scese cautamente dal lettino.
Firmò sulla cartellina che Helen le porse poi prese Carol sottobraccio per lasciare quel posto odioso.
Non avrebbe mai fatto il medico o l'infermiera in vita sua.
"Black dove sono i miei occhiali?"
"Red anche se mi dispiace dirtelo finalmente si sono rotti"
Madison fece una smorfia ,non le servivano gli occhiali per vedere ,ci vedeva benissimo, ma erano utili per nascondersi da tutti.
"Vorrà dire che ne dovrò comprare altri. Mi accompagni in camera? Ah come mai non vedo Brown? Non sa niente?"
Carol la guardò inorridita e si affrettò a prendere il cellulare per chiamare la loro amica, che l'avrebbe sobbissata di insulti quando sarebbe stata al corrente di quello che era successo.
Fin dal primo giorno erano diventate inseparabili ,una rossa, una mora e una castana.
Carol aveva insistito parecchio affinché Jessica tingesse i capelli di biondo per diventare le Charlie's Angels della Northwestern .
Alla fine aveva scoperto che nel famoso trio non c'era una rossa e quindi aveva rinunciato, ma erano diventate Red, Black e Brown per i loro capelli.
"Ehi pel di carota! Potresti almeno ringraziare!"
Travis intervenne prima che potessero lasciare l'infermeria, non che la tipa gli piacesse, però ultimamente per colpa di quel blog sui consigli per le donne era rimasto un po' a secco di spasimanti.
Madison si bloccò con la mano sulla maniglia , non ricordava che ci fosse qualcun altro oltre Carol e l'infermiera. Si girò lentamente con il fumo che le usciva dalle orecchie,nessuno la poteva chiamare pel di carota,i suoi capelli erano rossi non arancio.
"Che cavolo vuoi?Non osare mai più chiamarmi pel di carota chiaro?"
Gli occhi verdi lanciavano saette e se avessero avuto energia necessaria in quel momento l'infermeria sarebbe andata a fuoco.
"Calma tesoro ,dico solo che dovresti ringraziarmi. Come un cavaliere senza macchia ti ho portato quì tra le mie forti braccia"
Inutile dire che il suo sorriso era accattivante per non parlare del fatto che aveva un fisico da urlo ,ma Madison non si lasciò intimidire dalla sua bellezza. Lo conosceva bene e sapeva la sua reputazione.
"Cos'è stai facendo lo spot per una campagna pubblicitaria? E non chiamarmi neanche tesoro !Inoltre di cosa dovrei ringraziarti capitano dei miei stivali ,di avermi quasi sfondato il cranio? Vai al diavolo Mitchell! Andiamo Black!"
"Mi spetta una ricompensa!"
Riuscì a urlare dietro prima di vederla oltrepassare le vetrate dell'infermeria.
Se Travis si aspettava che Madison sarebbe caduta ai suoi piedi come l'ottanta per cento delle ragazze della North dovette ricredersi, lo aveva liquidato in quattro e quattr'otto.
Ma a lui le sfide piacevano e non si sarebbe certo lasciato sfuggire questa ragazza dai capelli rossi.

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