Madison fece appena in tempo a scendere dal treno che già sua madre la teneva stretta tra le braccia mentre lei non riusciva a frenare le lacrime.
"Sshh tranquilla tesoro ."
Quando finalmente riuscì a calmarsi si liberò dall'amorevole abbraccio della madre e le sorrise tirando su con il naso.
"Ciao mamma"
Vedere la famosa e statuaria modella più strapagata al mondo con una tuta e i capelli legati alla meglio ,nella stazione di Rock Hill era a dir poco strano,ma sua madre era così, non si curava di quello che diceva la gente ed era amata proprio per questo.
"Va meglio ora? Sai che ti dico ,quì ci vuole proprio una cioccolata calda con una bella palla di gelato che ne dici?"
"Dico che mi sei mancata e che non vedo l'ora!"
"Bene, allora Vivian arriviamo!"
Le prese la valigia dalle mani le infilò un braccio sotto al suo e la tirò con se fino alla jeep cherokee.
"Mamma?"
"Dimmi Mad"
"Ma non sembreremo strane noi due in un luogo come il Vivian?"
Il Vivian era un lounge bar per Drag Queen, era insolito vederci persone che non fossero tali,ma facevano un gelato che era la fine del mondo e il proprietario Victor Vintey molte volte chiedeva consigli alla madre sui vestiti delle nuove collezioni da acquistare.
"Sciocchezze tesoro, noi abbiamo bisogno di un buon gelato e andremo là dove si trova il più buono!"
Madison adorava sua madre, nonostante fosse una donna ancora molto famosa non era convenzionale, anzi faceva sempre quello che più le andava anche se era illogico.
"Victor guarda chi ti ho portato!"
Esordì appena entrarono nel locale, Madison fece appena in tempo a guardarsi intorno che fu stritolata tra le braccia di una donna dalla folta chioma blu e dalle ciglia che arrivavano quasi al naso per quanto erano lunghe.
"Ohhh la mia piccola Lady, come stai tesoro? Sei più alta dall'ultima volta che sei stata quì. Ti vedo però un po' giù di morale. Sei innamorata?"
Madison cercò una salvietta nella sua borsa per togliersi la traccia di rossetto che Victor le aveva lasciato altrimenti sarebbero comparse delle enormi macchie.
"Ciao anche a te Victor,sto bene grazie e sono sempre allergica ai trucchi quindi scusami"
Gli mostrò la salvietta per scusarsi se si stava pulendo.
"Tranquilla Lady ,allora cosa porto alle mie clienti preferite?"
"Due cioccolate con gelato Victor grazie"
Andarono a sedersi sulle eleganti poltrone damascate, le tovagliette che ricoprivano i tavoli erano bianche con swarovski ,diverse da quelle blu che c'erano l'ultima volta che era stata lì prima di partire per il college.
Madison si chiese come facesse Victor a far quadrare i conti.
"Clare cara ,quando devi andare a Chicago? Ho bisogno di qualche vestito!"
Per Victor due cose erano di vitale importanza nella vita ,i vestiti e l'eleganza, tutto il resto era solo un contorno.
"Victor appena so quando devo partire ti avviso,magari qualche giorno prima. Così ti organizzi e vieni con me."
"Ohhh tesoro, sei davvero unica. Tu avvisami e io penso a tutto. A dopo tesori miei"
Madison storse il naso, nonostante adorasse tutti i tipi di biscotti e dolciumi non sopportava il profumo vanigliato che portava Victor.
"Allora mia piccola Mad vuoi raccontare alla tua mamma cosa è successo?"
Così tra la cioccolata calda in cui si stava sciogliendo il gelato alla vaniglia e gli occhi dolci di sua madre Madison si lasciò sfuggire un sospiro e raccontò tutto quello che era successo.
Quando ebbe finito il suo racconto era finita anche la sua terza tazza di cioccolata.
"Mmmhh, la cioccolata di Victor è sempre la più buona."
"Bhe non l'avrei mai detto ma ormai batti anche me a mangiare cioccolata. Comunque tesoro secondo me dovresti dargli un'altra possibilità sai. Vedi quando mi sono scontrata con tuo padre portavo un vestito di Chanel che mi era costato un occhio della testa, mi versò addosso tutto il caffè, era un disastro se pensi che io dovevo andare a fare un servizio fotografico. Mi diede il biglietto da visita per mandargli il conto della lavanderia. Ma non lo feci, lavai a casa il vestito ma conservai il suo biglietto da visita perché mi avevano colpito i suoi occhi . Non avevo mai visto occhi così azzurri . Dopo un paio di settimane venne a trovarmi una mia collega che aveva bisogno di testimonianze contro la casa di moda in cui aveva lavorato e venne con il suo avvocato."
"Era papà?"
"Già era proprio tuo padre. Si presentò come nulla fosse e mi rivolse alcune domande,prima di andare via mi porse il suo biglietto da visita ,lì capii che non si ricordava di me. Così gli restituii il biglietto perché già lo avevo. Mi chiese come mai e io gli sorrisi, in quel momento si ricordò di me, mi spiegò che mi aveva cercata a lungo ed era anche andato vari giorni in Madison Square sperando di incontrarmi,per pagarmi la tintoria."
"E poi che successe?"
"Lo ringraziai, gli dissi che non mi doveva nulla. Così mi invitò a cena. Dove lo aspettai per oltre due ore senza che si presentasse. Rifiutai tutte le sue chiamate e rimandai ai fiorai tutte le rose che mi mandava,a malincuore ,tu sai che io adoro le rose.
Ma mi ero sentita umiliata.
Non ci pensai più ,dopo un mese partii per il Canada ,quando tornai trovai tantissimi messaggi sulla segreteria e tanti biglietti del fioraio per andare a ritirare dei fiori. Così cercai il biglietto da visita e lo chiamai pregandolo di lasciarmi in pace.
La mattina dopo me lo ritrovai davanti al pianerottolo con la barba lunga e gli occhi segnati. Mi spiegò che quella sera era rimasto bloccato in ospedale con il suo collega e non aveva trovato modo di avvisarmi. Così mi decisi a dargli una seconda possibilità. E poi...bhe e poi è andata come sai"
Madison aveva ascoltato rapita il racconto di sua madre.
"Mamma io non so se voglio dare una seconda possibilità a Travis. Vedi lui è da un bel po' che mi sta intorno ,mi ha anche baciata un paio di volte ed è stato....bhe non voglio dirti come è stato. Poi però mi ha accusata ingiustamente te l'ho detto e questo a me non va giù. Soprattutto perché io non mi impiccio della vita degli altri."
Sbuffò contrariata.
"Madison tesoro,tu sai cosa hai provato in sua compagnia e quando ti ha baciata. Non serve esperienza per capire quando una persona ti piace e ti fa battere forte il cuore o senti un vuoto nello stomaco quando non la vedi per un po'. Non ti sto costringendo a dargli una seconda possibilità ,ti ho solo dato un consiglio. Adesso non pensarci, goditi questi giorni e al ritorno al college prenderai una decisione. Va bene?"
Annuì giusto per far contenta sua madre ma già sapeva che non avrebbe fatto altro che pensare a lui.
Passarono da scuola a prendere i suoi fratelli che le fecero tante feste e poi andarono a casa.
Quando arrivarono davanti alla villetta a due piani sulla collina Madison scese dalla macchina e infilando due dita in bocca fischiò per chiamare il generale J.E.J .
Dopo pochi minuti un ammasso di pelo marrone e nero correva nella sua direzione abbaiando felice.
Qualche anno prima suo padre di ritorno da una lunga causa aveva trovato sul ciglio della strada un cucciolo di terranova ,pioveva a dirotto e si era dispiaciuto così l'aveva portato a casa .
Dopo lunghe dispute e discussioni sul nome da dare finalmente erano arrivati a un compromesso , quella palla che ancora non riusciva a mettere pochi passi senza cadere aveva avuto il titolo ad honorem ,per aver resistito impassibile sotto l'acqua, di generale delle giubbe della guerra di secessione con il nome di Joseph Eggleston Jhonston.
La travolse nel vero senso della parola gettandola a terra e saltandole addosso .
Madison rise come non faceva da giorni, adorava quel cagnone che pensava di essere sempre un cucciolo, avevano tentato di addestrarlo ma invano,seguiva ancora per un paio di isolati il postino e travolgeva sempre lei e i fratelli con la stessa foga.
Quando arrivava qualche estraneo però era diffidente ,se i padroni lo accoglievano con il sorriso allora abbassava la guardia, in caso contrario ringhiava finché non se ne andavano.
"Basta generale, oddio ma quanto mangi sei pesantissimo."
Si rimise in piedi e accarezzando la testa del suo fedele amico rientrò in casa,dove aleggiava un buon profumo di patate ripiene al forno.
"Mmhh mamma che buon profumo, sei sempre la mia cuoca preferita."
Tentò di rabbonirla con gli elogi per riuscire ad arrivare al forno.
"Madison O-Connell non ti azzardare ad aprire quel forno finché non avrai portato la valigia in camera ,fatto una bella doccia e chiamato tuo padre. Fila!"
Fece il broncio a sua madre che quando dettava ordini faceva scappare perfino J.E.J che non ascoltava mai.
"Sei odiosa quando sei in modalità casalinga rigida!"
Andò di sopra e si lasciò cadere come un sacco sul letto della sua stanza,si guardò intorno , le piaceva molto la sua camera, abitavano lì da quando sua madre aveva scoperto di essere in attesa di lei e aveva voluto che i suoi figli crescessero lontani dallo smog così appena aveva visto la villetta sulla collina se né era innamorata.
Inizialmente nella sua stanza c'erano solo una culla una sedia a dondolo e un armadio, crescendo aveva maturato la passione per il disegno così sua madre le aveva comprato degli album enormi su cui disegnare.
Ma nessun foglio di nessun album era appagante quanto le mura di quella stanza ,quindi aveva iniziato a disegnare sulle pareti.
All'inizio la madre ridipingeva sopra poi dopo un po' di anni ci aveva rinunciato e adesso da dietro l'armadio spuntava un folletto , sulla parete dietro la scrivania c'era un paesaggio invernale con dei pattinatori, dietro al letto c'erano una moltitudine di fiori e sulla parete che dava in bagno c'era la fata del lago.
Riguardando i suoi disegni piano piano si addormentò.
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Amore sul blog
Chick-LitIN REVISIONE "Ricordate che la donna è la creazione per eccellenza,senza la donna non esisterebbe alcun uomo! A domani per altri nuovissimi consigli. Kiss kiss RossoRubino" Le piaceva da matti scrivere sul suo blog ,tutto era iniziato al primo anno...