Capitolo 13

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Quello che mi teneva dal collo della camicia di forza mi scaraventò a terra.

Caddi facendomi male alla schiena.

Piansi mettendomi seduta.

La signora mi guardò un' altra volta con sofferenza per poi darmi le spalle e andarsene con gli altri.

Continuai a piangere.

Mi sdraiai sul letto della camera e mi addormentai.

-

Ero in una stanza nera.

Davanti a me c'era Jacopo.

Piansi di gioia e corsi ad abbracciarlo.

"Jacopo mi sei mancato"
gli dissi.

Ricambiò l'abbraccio.

"Aspetta..."
riflettei

"tu non esisti"
continuai

"No, io esisto Eva"
disse il ragazzo dalle mille lentiggini

"No!
Io sono pazza e mi trovo in un manicomio!
È tutto falso, era solo un incubo!"
caddi in ginocchio a terra piangendo

"sono stati i Connabus a farti questo!
Ti hanno fatto un incantesimo!
Il manicomio non è una cosa reale, sono stati loro a fartelo credere!"
disse Jacopo

"sul serio?"
chiesi asciugandomi le lacrime

"Sì, in realtà ti trovi in braccio ad altri Connabus pronti ad ucciderti!"
mi urlò contro

"Come faccio?
Morirò?"
chiesi disperata

"Tu lascia fare al destino, vedrai che la morte ti risparmierà"
disse Jacopo per poi sparire.

"Jacopo!"
urlai

"Dove sei?"
continuai

"dentro al tuo cuore"
disse la sua voce.

Chiusi gli occhi per ritrovarmi, per l'ennesima volta, in braccio ai Connabus.

Mi stavano trasportando verso il fuoco per fare di me il loro pasto.

"Lasciatemi!"
dissi agitandomi.

Una zanzara si posò sul mio polso.

La guardai pensando fosse l'unica speranza.

La zanzara mi entrò in bocca.

Cercai di sputarla.

Sentii un senso di libertà.

Stavo fluttuando.

Volavo sopra i Connabus.

"Stupidi!"
gli urlai da sopra.

I Connabus si agitavano.

Alcuni cercavano di ricatturarmi inutilmente ed altri si chiedevano, penso, come faccia a fluttuare un essere umano.

Volavo.

Vidi un precipizio dall'alta vista.

Volai verso quello.

I Connabus mi rincorsero fino ad un certo punto per poi fermarsi sfiniti.

Gli feci una pernacchia.

-

Ero ormai arrivata sopra al precipizio.

Vidi una casa alla fine di esso.

"Cosa ci fa lì una casa?"
mi chiesi confusa.

LA STANZA BIANCADove le storie prendono vita. Scoprilo ora