Gli diedi un pugno sulla guancia destra.
Era stato dannatamente forte.
Girò la testa a sinistra.
La rimise dritta.
Gli avevo lasciato un segno.
In qualsiasi senso.
Mi guardò.
Lo guardai con il respiro ancora più affannato.
"Legatela"
Disse serio.Comparvero non so come quattro uomini.
Mi circondarono.
Mi guardai intorno.
Cercavo ancora una via di uscita.
Avevano la solita tuta di plastica bianca ed i soliti guanti verdi.
Due mi presero le braccia.
Sgranai gli occhi.
Urlai.
Cercai di liberarmi.
Mi sollevarono da terra.
"FERMI!"
Urlai.Agitai le gambe.
I miei piedi scalzi non toccavano più il piano duro e freddo.
Mi riportarono vicino alla sedia.
Mi sedetti sopra a forza.
Mi tenevano le braccia ferme sui manici, se così si chiamavano.
Erano fortissimi.
Continuai ad urlare.
L'uomo dagli occhi grigi mi guardava con braccia incrociate.
Aveva uno sguardo da vendicativo.
Dai manici uscirono degli elastici che mi circondarono le braccia.
Erano immobilizzate.
Dove prendevano questi attrezzi tecnologici?
Feci urli strozzati calciando con le gambe.
"Mozor"
Chiamò l'uomo che mi guardava.Arrivò un signore dal nulla.
Non aveva la tuta.
Gli altri scomparvero.
Aveva il busto nudo ed il petto coperto da peli neri.
Era in carne e aveva una faccia normale.
Mi guardò negli occhi.
Avvicinò una mano alla mia testa.
Di scatto mi allontanai muovendo solamente il collo.
La sua mano raggiunse ugualmente il mio cranio.
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LA STANZA BIANCA
Fantasia《_Pensa alle conseguenze_》 Questa storia parla di Eva, una ragazza di quattordici anni. Eva è stata rapita e fatta serva. È l'unica bionda tra i servi e non è una cosa positiva. Conosce Jacopo, che sarà il suo compagno di avventura. Presto affronter...