Mi venne sonno.
Mi sdraiai sul quel materasso e chiusi gli occhi.
Non capivo nulla,
"Perchè a me?"
"Non conosco la via giusta"
"Aiuto".
Ormai parlavo da sola già da molto tempo... È il mio modo di sentire le cose.
Cercai di dormire ma facevano un gran baccano nella stanza affianco e piangevo, piangevo, piangevo come se il tempo si fosse fermato a quell' azione, come se non ci fosse stato un perchè, come se piangere fosse stato un ordine.
Non sapevo cosa mi aspettasse il giorno seguente.
Temevo fosse stata l'ultima volta a cadere nel sonno.
Le altre volte, temevo, fossero state in paradiso.
Mi addormentai.
Sentii uno sparo e con un colpo al cuore mi svegliai balzando dal materasso.
I miei occhi erano ormai aperti.
C'era una guardia davanti a me.
Piangevo.
"Non ho fatto nulla di male"
Dissi con un filo di voce piangendo.
La guardia mi incatenò le mani e mi portò dentro un castello.
Un enorme castello che vedevo solo da lontano.
Entrammo dentro.
All' interno il castello era bianco e nero...
Quasi tutto a scacchi.Passammo dentro una piccola parte dal tetto basso e poi la guardia aprì un cancello.
Tremavo.
Mi ritrovai in una giagantesca stanza nera.
Il colmo per me trovarmi in una stanza nera... Io che avevo i capelli chiarissimi.... Biondo platino, pelle bianca e labbra più rosse del sangue.
Mi bloccai quando vidi che davanti a me, percorrendo l'enorme salone, c'era un trono con una persona seduta sopra.
Piangevo a bassa voce.
La punta della spada della guardia mi puncicò la schiena ed io non avevo altra scelta che continuare a camminare, se non volevo diventare uno spiedino.
Mi avvicinai sempre di più al trono.
La persona che giaceva su questo era spaventosa.
Una donna...
Aveva dei lunghi capelli neri, la pelle di un color olivastro, degli occhi gialli e delle labbra rosso scuro.Era molto alta...
Aveva dei tacchi neri che toccavano il pavimento, ed un vestito fatto di rose nere.Mi fermai a qualche metro di distanza dal trono.
La donna aprì la bocca,
"Oh... Chi sei tu?"
Non risposi dalla paura.
"Chi ti ha mangiato la lingua?"
Disse lei con sorriso crudele,"Nessuno, nessuno mi ha mangiato la lingua"
Risposi con tono arrogante ma impaurito.La donna si alzò dal trono irritata,
"Parlami bene brutto verme!"A quella frase pensai
"Come ti permetti di chiamarmi brutto verme?!","Scusatemi signora"
Dissi poi tremando,La donna si rimise a sedere,
"Rispondi alla mia domanda"
"I- io mi chiamo Eva"
"Che brutto nome... E poi sei bionda... Bleah!"
Disse lei schifata,La guardai dritta negli occhi con una rabbia assoluta, ma ancora piangendo.
Mi si avvicinò.
Mi prese la faccia con la sua mano dalle unghie lunghissime e dipinte di nero.
Quasi svenivo dalla paura.
"Senti verme, forse tu non conosci le regole ma se giochi con me, giochi con il fuoco.
Non permetterti di guardarmi così negli occhi e non permetterti di rispondermi in questi modi.
Ora conosci le regole."Tremavo con gli occhi pieni di lacrime e quasi non respiravo per quanto fosse forte la presa di quella donna.
Mi tolse le mani di dosso.
"Quanti anni hai?"
Mi chiese lei rimettendosi di nuovo a sedere," 14, signora"
"Sei giovane... Puoi fare molte cose..."
Non la guardavo più negli occhi, guardavo quasi per terra.
"Portala fuori a fare quel lavoro"
Ordinò poi la donna alla guardia.CONTINUA...
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ANGOLINO AUTRICE*Appare*
CIAO A TUTTIIIIIIIIIIIIIIII
Come state?♡
Vi sta piacendo questa storia?
Non abbandonate quell'altra peròòòòòò.
Sto trovando piccoli spazi per scrivere... Quanto è complicata la vita quando esistono gli impegni... :(
Vi voglio bene piccoli maddi mieiii!!!
Sciauuu*evapora*
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LA STANZA BIANCA
Fantasy《_Pensa alle conseguenze_》 Questa storia parla di Eva, una ragazza di quattordici anni. Eva è stata rapita e fatta serva. È l'unica bionda tra i servi e non è una cosa positiva. Conosce Jacopo, che sarà il suo compagno di avventura. Presto affronter...