17 anni pt.1

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2 giorni dopo...

Anastasia

Sento il letto abbassarsi sotto il peso di un corpo , so già chi è e so cosa che vuole che mi alzi .
Mi porto le coperte sopra la testa ma logicamente la mia fastidiosa sveglia umana non si lascia impietosire , infatti me la strappa di dosso
- Ragazzina - mi chiama ma io lo ignoro nascondendo la testa sotto il cuscino , lui sbuffa - Ragazzina - mi richiama spazientito ma io continuo ad ignorarlo sperando che vada via - Ana...- prova sull'orlo di perdere la pazienza ma io continuo a non muovere un muscolo - Anastasia ! - urla irritato , il fatto che abbia usato il suo il mio nome per intero mi fa capire che è arrivato il momento di alzarsi sbuffando mi siedo a gambe incrociate sul letto e lo guardo col broncio
- Devi per forza svegliarmi presto tutti i giorni ? - chiedo con ancora la voce impastata dal sonno
- Ti volevo dire che oggi non possiamo allenarmi , c'è il funerale di Eaton e il giorno del test finale si avvicina sarò molto indaffarato probabilmente non ci vedremo per tutta la giornata - mi informa , annuisco - Tutto Ok ? - chiede notando la mia espressione
- Si ho solo sonno - rispondo rimettendomi sotto le coperte e alzandomi solo quando sento la porta d'ingresso chiudersi segno che Eric è andato via .
Mi faccio una veloce doccia e metto un paio di jeans e una canotta .
Non credevo che avrei mai sentito la mancanza dei pacifici , ma oggi vorrei tanto essere a casa .
Esco dal appartamento di Eric e vado a cercare un modo per passare il tempo o per lo meno qualcuno con cui parlare ma sembra che di prima mattina tutti al interno della residenza siano indaffarati o stiano ancora dormendo .
Mi siedo a terra con i piedi penzolanti sulla strapiombo e il mento appoggiato sul piolo più basso della ringhiera .
Mentre guardo l'acqua scorrere sulle rocce appuntite la mancanza di casa e dei miei genitori si fa sempre più forte , non so se sia dovuto al fatto che oggi sia il mio compleanno o se ho davvero nostalgia della mia famiglia ma impulsivamente decido di prendere il primo treno e fare un salto a casa .
Il problema e che noi iniziati non possiamo lasciare la residenza senza un membro effettivo della fazione ma decido di non pensarci in questo momento ho bisogno di tornare dai pacifici .
Esco di soppiatto dalla residenza e salgo sul primo treno , per fortuna nessuno degli intrepidi presenti sulla carrozza fa caso a me , ma per evitare di essere riconosciuta mi tiro su il cappuccio della felpa voglio essere sicura che nessuno vada a spifferare tutto ad Eric .

Quando arrivo dai pacifici tutti gli occhi sono puntati su di me ma nessuno osa avvicinarsi .
Passo tranquilla davanti al ufficio di Johanna sapendo che lei e al funerale di Marcus Eaton ma quando sento la sua voce mi fermo al istante pietrificata .
- Posso fare qualcosa per te ? - chiede cordialmente , io prendo un respiro profondo e mi volto , lo stupore sul volto di Johanna e quasi divertente - Anastasia , cosa ti porta qui ? - chiede abbraciandomi - Non ti vedo da quando sei venuta qui con Eric - al suono di quelle parole mi irrigidisco
- Sapevi che ero io ? -
- Puoi cambiarmi il colore di capelli e riempiti di piercing ma i tuoi occhi sono inconfondibili - mi sorride - Vieni entriamo nel mio ufficio - mi conduce dentro e mi fa segno di sedermi su una delle sedie di legno , obbedisco - Eric sa che sei qui ? - chiede versandomi una tazza di te alle erbe e mettendomela davanti
- Glielo dirai ? - chiedo lei mi sorride
- Perché sei qui Anastasia ? La vita da intrepida non ti aggrada più ? -
- No no , non è per questo - chiarisco subito - Ma oggi avevo voglia di tornare -
- Giusto , buon 17esimo compleanno - mi rivolge un sorriso sincero che è raro vedere sul volto di un intrepido .
- Grazie Johanna - rispondo piano - Lo dirai ad Eric ? - chiedo di nuovo lei scuote la testa e io riprendo a respirare
- Vuoi vedere i tuoi genitori ? - chiede , io scuoto subito la testa per fortuna non chiede spiegazioni .
Continuiamo a parlare del più e del meno cercando di evitare l'argomento Eric .

Eric

Dopo il funerale di Eaton sono velocemente tornato alla residenza per sbrigare le scartoffie che sono ormai da mesi sopra la mia scrivania .
Ad un tratto Omar fa il suo ingresso nel mio ufficio senza preoccuparsi di bussare
- O molto da fare che cazzo vuoi ? - sbotto infastidito lui non badando al mio malumore si siede su una delle sedie davanti alla scrivania
- Volevo sapere che ne pensavi a proposito della festa a sorpresa che sto organizzando per Ana - spiega tranquillo , io lo guardo confuso
- Festa per cosa ? - chiedo confuso mettendo da parte le scartoffie
- Oggi è il suo compleanno , non lo sapevi ? - chiede sorpreso , scuoto piano la testa , ripenso al suo insolito comportamento di stamattina e mi passo una mano sul viso
- No , non lo sapevo - rispondo con voce stanca - L'hai vista in giro ? - chiedo alzandomi dalla sedia e dirigendomi verso la porta
- No , ma....- si interrompe indeciso
- Ma , cosa ? - chiedo socchiudendo gli occhi
- Bhe l'anno vista su un treno circa 2 ore fa - al suono di quelle parole sento la rabbia mista alla preoccupazione montarmi dentro
- Dove stava andando ? - ringhio
- Non lo so - risponde - Non andare a cercarla - dice prima che io possa abbassare la maniglia della porta , mi volto a guardarlo - Tra voi finalmente le cose sembrano andare bene , dargli un po di fiducia sai che tornerà - dice io sospiro e mi appoggio al muro - E comunque credo sia andata dai pacifici , insomma è il suo primo compleanno lontano da casa e logico che ne abbia nostalgia -
- Quando parli così mi sembri un erudito - dico infastidito dal suo ragionamento
- Volevo essere un erudito - ammette , corrugo la fronte
- Non guardarmi così è vero , sono scappato dagli eruditi perché non sopportavo di vedere la donna che amavo tra le braccia di un uomo che non amava , però quando o scoperto che era incinta di te mi sono pentito di aver fatto quel passo così immaturo e inconscente che mi a impedito di veder crescere mio figlio - sembra sincero ma...
Mi stacco dal muro e apro la porta
- Avvertimi se la vedi - dico uscendo ma prima di chiudere la porta torno sui miei passi - Omar ? - lo chiamo lui mi guarda interrogativo
- Si ? -
- Niente festa , intesi ? - chiedo con un sopracciglio alzato , lui sbuffa ma annuisce comunque .
Devo organizzare qualcosa per stasera , so che l'idea di Omar di fargli una festa la metterebbe a disagio , voglio organizzare qualcosa di più intimo solo per noi .
Mentre continuo a cercare qualcosa di speciale che gli faccia capire che non voglio solo portarla ha letto , mi ritrovo nel terrazzo seduto sul muretto .
Sono ancora immerso nei miei pensieri quando il treno sfreccia davanti alla residenza e un unica esile figura saltare fuori e atterrare violentemente al suolo .
- Merda ! - sento l'inconfondibile voce di Anastasia urlare , mi alzo dal muretto e mi avvicino lentamente senza preoccuparmi di far rumore .
Subito i suoi occhi blu scattano verso l'alto e si riempiono di terrore quando incontrano il mio sguardo glaciale .
- Eric...- dice con l'evidente presenza di paura nella voce , senza dire niente mi inginocchiò vicino a lei ed esamino il tessuto strappato e leggermente insanguinato dei suoi jeans , gli metto un braccio sotto le ginocchia e uno sotto le ascelle e la sollevo a principessa .
- Non sei arrabbiato ? - chiede appoggiando la testa sulla mia spalla
- Si , sono incazzato nero con te e sappi che te la farò pagare cara ma non oggi...è il tuo compleanno dopotutto - lei sgrana gli occhi quando sente le mie parole - Me lo ha detto Omar - rispondo prima che lo possa chiedere .
- Non volevo nasconderlo , credevo che non ti interessasse - spiega
- Mi interessa tutto ciò che ti riguarda - taglio corto io , ricevendo una strana occhiata accompagnata da un sorriso da parte sua .
Apro con un calcio la porta del infermeria e poggio Ana sul primo lettino che trovo .
Subito Dina e un altra infermiera entrano nel stanza allarmate dal forte rumore procurato dal mio calcio .
- Mi occupo io di lei - chiarisco subito ricevendo un occhiataccia da Dina che non badando alle mie parole si avvicina per guardare il ginocchio di Ana
- Non sembra niente di grave ma e meglio disinfettare , cosa che può fare tranquillamente il tuo ossessivo ragazzo - dice facendole l'occhiolino , si volta a guardarmi - Sai già dove si trova l'occorrente -
Lei e l'altra tornano nella stanzetta delle infermiere e io prendo dal cassetto il disinfettante , il cotone idrofilo e la garza .
Mi inginocchiò davanti a lei e con le forbici taglio la gamba dei pantaloni fino a metà coscia
- Sai erano i miei jeans preferiti - mi comunica , sbuffo
- Dopo che finiremo ti do la mia carta di credito va a prenderti quello che vuoi - rispondo bagnando del cotone idrofilo con il disinfettante - Alle 18 fatti trovare pronta , ti vengo a prendere da Omar -
- Non voglio allenarmi anche per il mio compleanno - protesta e cerca di ritrarsi quando appoggio il cotone imbevuto di disinfettante sulla ferita
- Sta ferma - la ammonisco - Non ti voglio fare allenare , tu vestiti elegante e non fare domande - chiudo il discorso mettendo la garza intorno al ginocchio .
Butto via il cotone sporco di sangue e poso al proprio posto tutto ciò che ho usato .
Quando torno a guardarla si sta osservando allo specchio
- Potresti passarmi le forbici ? - chiede , lo faccio e la osservo tagliarsi anche l'altra gamba dei jeans - Almeno ora sono dei bei pantaloncini - commenta osservandosi allo specchio .
- Tieni - dico passandole la carta - Prenditi quello che vuoi - faccio per uscire ma la sua mano si chiude attorno al mio polso , la guardo interrogativo
- Posso portare anche Maia e Jessie ? - chiede
- Fa ciò che vuoi , tanto non mi dai mai retta - dico uscendo e incamminandomi verso il terrazzo per aspettare il treno .

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Spazio Autrice

Scusate se ho tagliato il capitolo a metà ma volevo assolutamente pubblicare , la seconda parte la publicherò a breve ve lo prometto .
Ne approfitto per dirvi che purtroppo a partire dal 17 Luglio mi sarà difficile pubblicare regolarmente , ma cercherò di fare un capitolo ogni 3 / 4 giorni non prima .
Comunque tornando al libro spero che vi stia continuando a piacere .
Ne approfitto per ringraziarvi perché la scorsa settimana abbiamo raggiunto le 1 k ! Grazie davvero quando ho iniziato a scrivere questo libro non credevo di poter arrivare addirittura alle 1 k ma grazie a voi tutte che state leggendo è stato possibile 😘
Scusate per lo spazio autrice più lungo del normale

P.s
Grazie di tutto ;)

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