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Abby io ti amo. Io ti amo. Io ti amo.
Abby. Io. Ti. Amo.
Poi il tonfo della porta.
Scatto all'indietro come se mi avesse lanciato una bomba.
Mi ama? Veramente o solo perché sto in un letto d'ospedale?
"Ethan!!" Urlo. Devo parlare con lui.
Rientra ma mio padre lo spinge di nuovo fuori.
Abbasso la testa.
"Abby..per adesso è meglio così.." dice mia madre.
La porta si apre e io mi tiro su speranzosa. È solo l'infermiera con un vassoio in mano.
Non hanno capito che non mi viene fame se fanno così. Anzi è peggio.

"Tieni tesoro." L'infermiera poggia il vassoio sul mobiletto vicino al letto poi va a controllare il liquido trasparente.
"Io non mangio." Dico secca e incrocio le gambe come fanno le bambine quando vogliono per forza una cosa.
Mia madre sospira. E mio padre mette le mani sulla ringhiera alla fine del letto.
"Abigail, devi mangiare. Altrimenti sono costretta a metterti altre due boccette di questo liquido.." potrebbe anche specificarmi cos'è.
"Perfetto allora! Datemi altre due di quelle!"
"Abby.."
"No mamma, fate rientrare Ethan!"
"Non fare la bambina Abigail!" Dice mio padre.
Poi va ad aprire la porta e controlla fuori.

"Visto? Non c'è! Se ti amava veramente rimaneva." Non posso saperlo se tu lo mandi via!!
Voglio che se ne vadano. Tutti.
Mi rannicchio con le ginocchia piegate e la testa tra le gambe.
"Abby tesoro, lo facciamo per te..
Non è facile vederti così.."
"Dove sono Jenna, Phoebe e Eireen?"
Dico fredda.
"Eireen e Phoebe stanno arrivando, Jenna ha detto che ti chiama.."
"Dov'è il mio telefono?" Mia madre mette una mano nella borsa e lo tira fuori.
Ho una chiamata persa da Jenna. Decido di richiamarla.

"Abby! Che hai combinato?"
"Non..puoi venire? Così ti spiego.."
"No tesoro mi dispiace. Sono a casa di Davies, sai i suoi non ci sono.. così.."
Ma stiamo scherzando?
"Seriamente?!"
"Che ti è successo?..dai Davi un'attimo.." ridacchia.
"Niente mi sono slogata una caviglia. Ciao." E attacco senza dargli tempo di rispondere.
Che amica di Merda.
Io sono sempre corsa quando succedeva qualcosa a lei, una volta i miei non mi hanno fatto uscire di casa per due settimane, sono scappata di casa alle 2 di notte dopo che lei mi aveva chiamato in lacrime, non mi lasciavano andare. Facevano bene.
Lancio il telefono ai piedi del letto e mi rannicchio di nuovo.

"Che succede?" Chiede mia madre.
"Niente."
"Abby non è possibile, devi parlare non puoi tenerti tutto dentro!"
"Non può venire, è in punizione." Mento.
Tanto lo fanno tutti.
Voglio che Ethan stia qui con me.
Ma loro non capiscono.
Non capiscono il casino che siamo noi e non capiscono lui. Solo io lo capisco.
La porta si apre, ma non è Ethan, sono Eireen e Phoebe. Vengono verso di me e mi abbracciano. Scoppio a piangere.

"Eireen mi ha detto tutto. Dovevamo accorgercene prima anche noi! Scusa Abby!" Dice Phoebe. Stessa reazione di Jenna.
"No non ti scusare Phoebe.."
Salgono sul letto e si mettono vicino a me.
"Vi lasciamo un po' da sole." Dice mia madre e entrambi escono.

"Mi ha chiamato Jenna. Non viene perché sta con Davies.." Eireen e Phoebe sgranano gli occhi.
"Che grandissima stronza!" Urla mia sorella. Si alza e prende il telefono.
Cammina avanti e dietro per la stanza con il telefono all'orecchio.
"Brutta stronza! Così preferisci stare con Davies piuttosto che con la tua migliore amica in ospedale?! Ma che amica sei!"
"Ma quale slogatura! Non hai capito che con me hai chiuso! Poi starà a Abby, ma credo che anche per lei sarà così!"
"E sì certo, è importante. Ma vaffanculo Jen." E attacca.

Si stende vicino a me e entrambe mi abbracciano.
"Posso restare a dormire?" Chiede Eireen.
"No Eri, non ti fanno restare. Anzi fra venti minuti finisce il tempo di visita."
"Idea! Facciamo una video chiamata!" Dice Phoebe, entrambe hanno gli occhi lucidi e si vede che stanno trattenendo le lacrime.
"Non so che farei senza di voi.." le abbraccio.
"..vi dico una cosa.."
"Quando mi sono svegliata c'era Ethan in lacrime vicino a me. Mi ha detto che mi ama."
"Che cosa?!"
"Sì.." sorrido.
"Poi papà l'ha cacciato via."
"E tu?" Io non lo so. Forse lo amo. O forse ho paura di amarlo.
"Non lo so."
Restiamo sdraiate, abbracciate, finché l'infermiera non viene a mettermi un'altra boccetta di quel liquido e a dirci che è arrivata l'ora d'uscita.
I miei rientrano e mi abbracciano.
Pensavo che almeno mia madre la facessero rimanere, invece mi sbagliavo.

Adesso arriva la parte difficile.
Ora sto realizzando la verità, qui da sola.
Io e l'anoressia. E il vassoio di cibo intatto.
Voglio andare a casa.
La porta si apre e mi viene da piangere.

Portami Via [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora