La luce della luna si espande a vista d'occhio nella camera di Jack.
Non riesco a dormire, dopo tutta questa giornata.
Mi alzo dal letto, dove Jack dorme spensierato, vado in cucina a prendere un bicchiere d'acqua.
Il salone è deserto, buio.
Solo la luce lunare illumina l'immenso salone.
Bevo un sorso, vado verso il piano.
Mi siedo allo sgabello.
Chiudo gli occhi per un secondo, e mi torna in mente quando abbiamo fatto l'amore qui.
È stato bellissimo.
Fare l'amore con lui quel giorno, è stata una cosa stupenda.
Tocco i stati e, senza rendermene conto inizio a suonare una canzone molto conosciuta, 'Everytime' di Britney Spears, la conoscete?
La melodia risuona nella stanza, le lacrime iniziano a rigarmi il viso.
Questa canzone mi fa sempre piangere.
Ripenso a tutte le cose che sono successe qui.
A tutte le cose che mi ha fatto nella stanza rossa.
E se tornasse come prima?
Se è tutto un sogno ma diventerá un incubo?
Troppi dubbi ho riguardo a questa relazione.
Non mi rendo nemmeno conto che stavo cantando la canzone, immersa totalmente nei miei pensieri.
Alzo lo sguardo e lui è li, in boxer, appoggiato alla parete, con gli occhi fissi nei miei.
«Sei molto brava a cantare.» dice, e sfoggiá uno dei suoi sorrisi.
Chino la testa, mi fisso le mani.
Ho troppe domande in testa, troppi dubbi e frasi sospese a mezz'aria.
Devo capire, voglio capire cosa succederá d'ora in poi.
«Cosa sono io per te?» dico quasi con la paura di cosa possa rispondere.
Non sentendo nessuna risposta alzo lo sguardo.
È inginicchiato a terra, le mani sul viso e il pianto straziante.
Mi alzo di corsa, facendo anche cadere lo sgabello e corro da lui.
«J-jack...» dico, cercando di calmarlo ma è tutto inutile.
Il suo pianto mi spezza il cuore.
«Amore...ti prego...» a quelle mie parole, Jack alzo gli occhi su di me.
Nei suoi occhi argento e rossi per il pianto, ci sono riflessi i miei.
Gli accarezzo la guancia, gli asciugo le lacrime.
«Voglio solo capire...» spiego e gli prendo le mani.
«Cosa sarò per te?» dico a sguardo basso, guardando le nostre mani incrociate.
«Ho paura che sia solo un bel sogno e poi, magari nel periodo più bello della nostra vita insieme, tutto torni come prima. Tu tornerai a picchiarmi e io...» mi afferra le mani e io sono costretta ad alzare lo sguardo.
«Non ti toccherò, neanche con un fiore. Tutto quello che è successo...» dice e si avvicina di più a me «non succederá mai più.» dice e mi bacia e io non capisco più niente.La mattina seguente, Jack è a lavoro e io sono tornata a casa per prendere delle cose dopo che Jack mi ha chiesto di trasferirsi da lui.
I vari vestiti sono tutti in un mega borsone e il reste delle cose come libri e altre cose, sono tutte dentro ad alcube scatole.
Edward mi aiuta a portare le scatole in macchina mentre io finisco il borsone.
Lo sollevo ed è pesantissimo lo porto fino al soggiorno e poi mi fermo.
Corro al bagno per un forte attacco di nausea.
Sicuramente perchè ho mangiato il bacon e un uovo fritto alle 08:10 per colazione.
Porto il borsone in macchina che fra poco esplode e chiudo il cofano.
Saluto e ringrazio Edward che torna in casa da Samantha e io vado da Jack.
Arrivata a casa sua, chiamo Brent in modo che mi possa aiutare a portare gli scatoloni e il borsone.
Carichiamo tutto nell'ascensore e poco a poco saliamo.
«Arrivati.» dice Brent, prendendo uno scatolone.
Io faccio per prendere il secondo ma la nausea di prima ritorna.
Esco fuori dall'ascensore e corro al bagno.
Sento Brent che mi chiama preoccupato ma io posso ascoltarlo.
Mi chiudo nel bagno e vomito per la seconda volta.
Potrebbe essere un virus che ho preso.
Quando esco dal bagno, Brent è li fuori preoccupato.
«Si sente bene signorina? Vuole che le chiami un ambulanza?» dice mentre torniamo in soggiorno.
«No Brent, non preoccuparti davvero, sto...» buio.
Buio totale.
Sento solo Brent parlare con l'ambulanza e poi più niente.«Ben svegliata.» la donna è bassina con gli occhiali e i capelli a caschetto castano scuro.
Mi guardo in torno.
La stanza ha la pareti di un celeste molto chiaro con dei brillantini.
«Come ti senti?» chiede la donna.
Dal suo cartellino attaccato al camice si legge il nome di "Dr. Hannah Torres" e solo allora capisco che sono in ospedale e ricordo lo svenimento.
Un gel molto freddo, mi viene versato sull'addome.
«Ma che fa?» chiedo, un po' aggressiva alla donna.
Appoggia l'ecografo alla pancia e inizia a muoverlo.
«Un'ecografia. Pare che lei sia di due settimane.» dice
«Ma di che sta parlando?» sbotto
Gira lo schermo dell'ecografo e lui e li.
Piccolo...nel mio ventre.
«È incinta signorina. Ha avuto un caso di pressione» dice, asciugandimi la pancia da quel gel e posando l'ecografo.
Io fisso il soffitto, e prego che sia uno scherzo.
Jack...
Come dirò a Jack di aspettare un figlio da lui?

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You are my slave
Literatura FemininaMadison Shaperd è una ragazza di ventidue anni vivace e sorridente che vive a San Francisco con la sua coinquilina e migliore amica Samantha Mongomery anch'essa ventiduenne. La sua vita è sempre stata abbastanza noiosa e tranquilla. Tutto cambia per...