La mattina seguente, scendiamo tutti al piano di sotto per la colazione preparata da Estela.
Jack continua a punzacchiarmi per quello che ci siamo raccontati durante la notte.
Mentre Amelia finisce la colazione, Jack si alza da tavola e va a farsi una doccia.
«Ci sarai questa sera vero?» chiede a bassa voce Amelia
Io la guardo confusa.
Stasera? Cosa c'è stasera?
«Oggi è il compleanno di Jack. Non lo sapevi?» chiede, addentando un altro pezzetto di pancake
«No, non mi ha detto nulla.» dico, Amelia si rimette il trench e riprende la borsa.
«Ci sará una festa, con amici e parenti e colleghi di lavoro di Jack. Inizierá 20:00. A stasera.» dice, mi saluta e poi esce da casa, prendendo l'ascensore, accompagnata da Brent.
Estela sparecchia la tavola e lava i piatti, io vado in camera, apro l'armadio e scelgo giá l'abito da mettere per la festa di Jack.
«Cerchi qualcosa in particolare?» la voce di Jack risuona nella stanza.
Mi giro di scatto, Jack è appoggiato alla parete, completamente nudo.
Sgrano gli occhi nel vedere Jack cosi, la pelle bagnata, i capelli bagnati che sgocciolano l'acqua sulla fronte.
Viene verso di me, si siede sul letto, bagnando leggermente le lenzuola.
Mi da un colpetto al sedere e ridacchia, mentre io guardo i vari vestiti, ancora con i cartelli dentro l'armadio.
«Questo ti piace?» chiedo a Jack, prendendo un abito lungo fino al ginocchio, molto scollato e tutto nero.
«Mh...mettilo. Vediamo come ti sta.» dice, guardandomi con quei suoi occhi azzurri, pieni di desiderio.
Mi tolgo i pantaloni e la maglia e indosso il vestito.
Lui mi chiude la zip e mi sistemo per bene il vestito.
Mi giro e Jack, mi sta ammirando dalla testa ai piedi.
«Sei...» si ferma, mi prende per mano.
Si alza dal letto e mi bacia «perfetta» dice, staccandosi da quel bacio, lasciandomi senza fiato.
Mi abbassa la zip e io faccio scendere il vestito, posandolo sul letto.
Mi abbasso per raccogliere i miei vestiti, le mani di Jack mi accarezzano il sedere e la mia intimitá.
Mi appoggio all'armadio e lui continua ad accarezzare la mia intimitá.
Gemo, Jack mi abbassa le mutandine, portandomi verso il letto.
Mi bacia ovunque, il collo, succhiando dolcemente la pelle.
Tocca delicatamente la mia intimitá, infila un dito dentro di me, muovendolo velocemente.
Ansimo e muovo il bacino, andando incontro alle sue lente spinte, dentro e fuori da me.
Rallenta proprio mentre sono vicina all'orgasmo. Lo supplico di farmi venire e lui aumenta il ritmo, stringo le lenzuola, urlo il suo nome venendo con le sue dita dentro di me.
Quando le estrae, io mi sento subito vuota di lui.
Mi bacia il sedere e gli da un colpetto, ridacchiando.
«Ma...»
«Cosa?» dice lui alzandosi dal letto
«Pensavo che...» mi siedo a gambe incrociate sul letto e lo guardo mentre raccoglie i miei vestiti da terra.
«Pensavi a cosa...piccola?» chiede, sapendo benissimo cosa pensavo.
Mi lancia scherzosamende i vestiti in testa e scoppia a ridere.
Lo guardo di storto e mi alzo dal letto.
Va verso l'armadio, aprendo un cassetto e ne tira fuori dei boxer neri e li indossa.
Io esco dalla stanza senza vestiti e vado verso il bagno.
Sento Jack urlare dalla camera «dove cazzo vai cosi?!» ma io non lo ascolto.
Sento dei passi nel corridoio e penso sia Jack, ma quando mi giro, trovo Brent.
Sono completamente nuda, immobile davanti a lui.
Giro lo sguardo e Jack è appena uscito dalla camera con i miei vestiti in mano.
«Porca puttana!» urla, lanciandomi i vestiti.
Li afferro al volo e cerco di coprirmi come posso.
«Come cazzo ti permetti eh??!!» urla Jack, afferrando Brent per la giacca.
Brent non dice una parola, viene spintonato varie volte contro il muro da Jack che continua a insultarlo.
Appena sono completamente vestita, mi metto davanti a Jack, cercando di fermarlo.
«Jack lascialo stare! Non ha fatto niente. È stata colpa mia.» Brent resta impassibile davanti lo sguardo di fuoco di Jack.
Afferro il braccio di Jack, che lo sposta in fretta dalla mia presa, tanto in fretta da farmi andare a sbattere contro il muro e cadere a terra.
Sia Jack sia Brent, si avventano su di me.
«Piccola, scusami. Non l'ho fatto apposta.» dice, mi aiuta ad alzarmi e mi tiene i fianchi.
«Vattene.» ringhia Jack a Brent.
Lui, anche se Jack è di spalle, fa un cenno con il capo e poi va via, senza dire una parola, anche se in viso si vede che è preoccupato per me.
Io non riesco neanche a parlare dallo spavento.
Vedere Jack in quel modo...
Si, si era arrabbiato altre volte, ma mai tanto da picchiare Brent.
Jack mi accarezza la pancia dolcemente, alzo lo sguardo ed è agitato, con molta paura negli occhi.
«T-tranquillo, sto bene.» dico
Mi allontano da lui e vado in camera, la camera quella dove a dormito Amelia, la mia ex camera, quella da sottomessa.
Chiudo la porta e sento bussare forte e il pianto straziante di Jack.
Mi sdraio sul letto, chiudo gli occhi e cerco di calmarmi il più possibile, e forse mi calmo anche troppo, dato che mi addormento come un sasso.
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You are my slave
Literatura FemininaMadison Shaperd è una ragazza di ventidue anni vivace e sorridente che vive a San Francisco con la sua coinquilina e migliore amica Samantha Mongomery anch'essa ventiduenne. La sua vita è sempre stata abbastanza noiosa e tranquilla. Tutto cambia per...