˗ˏˋ 𝐏𝐫𝐨𝐥𝐨𝐠𝐨'ˎ˗

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《C'è il sole oggi. Non so bene dove sono, non so bene se sono sveglio o sto dormendo.
So che non sento il caldo e non sento il freddo.
Non sento più niente, ma non è una novità.
Negli ultimi tempi sono come muto e sordo, e la mia pelle non conosce vie di mezzo, a volte brucia tutta, a volte è gelida e potrei essere già morto se non fosse per le vene che mi scoppiano, e ho perso l'appetito, ho perso la voglia di tutto, ho solo bisogno di dormire.
Adesso non so se sono sveglio o sto dormendo.
Credo di avere gli occhi aperti, ma i suoni, gli odori, i corpi degli altri e il cielo, non c'è niente.
Bianco sopra e bianco sotto.
Poi la voce di lei lontana, persa, attutita.
Vorrei risponderti, Beatrice, ma sono muto e sordo.
C'è il sole oggi, ne sono sicuro, è da qualche parte in alto, ma io non riesco a vederlo.
C'è il sole oggi, ma io svanisco come nebbia》

↬♡↫

La prima cosa che i suoi sensi percepiscono è il silenzio. La quiete che regna in quel luogo è troppo innaturale per trovarsi in un posto terreno.
Una vivida luce si staglia su di lui e su tutto ciò che lo circonda, ma poi si rende conto di una cosa: è circondato dal nulla. Yokohama pare essere stata risucchiata dal bianco splendente che si irradia negli occhi del detective, donando loro un falso scintillio. Sembra quasi di trovarsi in una stanza vuota, ma molto molto grande. Nessuna fonte di luce eppure essa filtra tranquillamente da chissà dove scaldando, almeno in parte, quel luogo desolato. È tutto perfettamente immobile, il tempo dà l'illusione di essersi fermato.
Che sia finalmente morto?
Gli viene quasi da sorridere a quella speranza che tante volte è risultata vana, ma che in quel momento pare plausibile, forse perché, più che altro, è lui a volersi convincere di ciò.
Inizia a camminare con passo strascicato e intanto si guarda intorno. Ha immaginato la vita dopo la morte tante volte, e tante volte si è trovato ad annuire con se stesso al pensiero che dopo la vita non c'è nulla ad attendere l'essere umano se non l'oblio.
"Ovvio", pensa, "se ci fosse un'altra vita dopo la morte dubito che tenterei di uccidermi, dopotutto, quello che voglio è smettere di esistere una buona volta".
E mentre la sua mente vaga indisturbata al di là di quella dimensione, ora riempita dall'eco dei suoi passi, avverte un'altra presenza scrutarlo da vicino.
Si volta, ma alle sue spalle non c'è nessuno, anzi, niente.
Fa per girarsi un'altra volta e quasi sussulta quando incontra un paio di occhi azzurri a poca distanza dai suoi.

-Heilà!

Dazai non si muove, ma, anzi, sorride.
Davanti a lui una ragazza dai lunghi capelli lilla, gli occhi che poco prima lo hanno fatto sussultare, la pelle diafana e le labbra rosee piegate all'insù in un sorrisetto divertito lo sta osservando con il capo inclinato leggermente di lato.
La sua voce squillante echeggia nel vuoto riempiendo le orecchie del detective di un suono che difficilmente avrebbe dimenticato.
-Mi stavi aspettando?- domanda dolcemente il detective.
La ragazza pare rifletterci su raddrizzando il busto prima proteso verso Dazai.
-In realtà no. Però sono felice di avere compagnia, quindi in un certo senso, sì, ti stavo aspettando Dazai.
-Così mi ferisci! Ed io che pensavo stessi attendendo con impazienza il mio arrivo!- replica con falso rammarico subito sostituito da uno dei suoi migliori sorrisi da dongiovanni.
Si avvicina a lei nuovamente mantenendo lo sguardo fisso nel suo.
Mette le mani nelle tasche del suo inseparabile impermeabile beige scrutando con occhio attento la ragazza davanti a lui, forse alla ricerca di qualche dettaglio sfuggitogli.
-Dove ci troviamo?- chiede poi.
La ragazza si volta e, con le mani dietro alla schiena, inizia a camminare nel vuoto.
-Dovrei essere io a chiedertelo.
Allunga una mano orizzontalmente afferrando il nulla, poi rilassa il pugno aprendo le dita come per liberare qualcosa di invisibile.
-Dopotutto...
Gira solamente la testa verso di lui, gli occhi paiono risplendere di luce propria. Una luce offuscata e nascosta da un sorriso sbieco.
Un impavido alito di vento si abbatte sul viso del detective dividendo i suoi capelli castani in ciocche che tentano di fuggire via come farfalle intrappolate.
-...questo è il tuo sogno.
Lo scenario cambia.
La luce è sostituita dal buio, mentre il nulla da un tetto di uno dei palazzi più alti di Yokohama.
Un sussurro viene spezzato dal boato delle onde che si avvinghiano alla riva per poi essere ri-trascinate in mare senza pietà.
Dazai si avvicina al bordo del tetto guardando la strada deserta sottostante.
Chissà che ore sono, pensa, ma da una parte nemmeno gli importa granché dato che in qualsiasi ora e in qualsiasi luogo si trovano, lui e la giovane dai capelli viola, sono completamente soli. Ci sono solo loro due e la sinfonia della natura.
E questa volta c'è il vuoto ad attenderli a braccia aperte.
Sorride tristemente ricordando a se stesso che la morte non sarebbe stata disposta ad accoglierlo in un sogno.

Sto cercando qualcosa che non posso raggiungere.

Ma finché non sarebbe morto sarebbe stato impossibile svegliarsi da quel mondo appassito.
Lei lo sta fissando attentamente fingendo di non sapere cosa stia per fare, se buttarsi o tornare indietro.

"Lasciami andare."

Perdonami.

Parole vuote emanate con un sospiro che vanno a unirsi alla brezza notturna. Ma le sue labbra non si sono mosse. Un bagliore fluttuante va a illuminare il viso di Dazai per poi moltiplicarsi come stelle sospese in aria.

Ma sono un egoista.

Il ragazzo apre il palmo della mano accogliendo una lucciola su di essa. Guarda la sua luce affievolirsi finché non si è completamente spenta. In un attimo è cenere sulla sua mano.

E tu sei tutto ciò che ho.

Sorride alla ragazza mentre una sola lacrima scende dal suo viso.

Resta.

"Non posso."

Perché senza di te fa troppo male.


Angolo autrice (leggete perfavore!!)
Grazie per essere arrivati fin qui!
Non vi tolgo altro tempo, voglio giusto chiarire un paio di cose: il testo in corsivo all'inizio del capitolo non è stato scritto da me, ma fa parte del libro "Alfredo" di Valentina Urbano; l'ho messa perché mi sembrava abbastanza azzeccata con la trama della mia storia lol.
Le frasi in corsivo tra una riga e l'altra sono i pensieri di Dazai. Per ora non c'è altro da aggiungere, spero che i prossimi capitoli siano di vostro gradimento

!! Siete pregati di non lasciare commenti atti a "reclamare" l'inesistente possesso nei confronti di Dazai sminuendo il mio personaggio, a cui, peralro, ho lavorato (e continuo a farlo anche a distanza di anni) incessantemente. I commenti sono aperti a chiunque voglia lasciare pareri sia positivi che costruttivi sotto una storia a cui ho dedicato tanto impegno, ma non a coloro che credono di essere simpatici e/o superiori entrando in competizione con un personaggio fittizio. Sono sicura che abbiate altro da fare piuttosto che perdere tempo in questo modo <3 ¡¡

𝐏𝐚𝐫𝐚𝐥𝐥𝐞𝐥 || 𝐷𝑎𝑧𝑎𝑖 𝑂𝑠𝑎𝑚𝑢Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora