꒰ ᵈᵘᵉ ꒱ؘ ࿐ ࿔*:・゚

1.1K 85 26
                                    

"Sometimes we see
The phantoms of the past"

Il cielo sembra offuscato da strati invisibili di nuvole. Un leggero odore di terra bruciata penetra indisturbato nelle narici, ma senza prepotenza.
Il sole c'è, ma è coperto dal fumo di un incendio appiccato chissà dove.
Dazai non sempre capisce perché la sua mente si ostini a partorire luoghi senza significato come quelli. Lì, in quella città dominata da alberi e palazzine basse, il mare sembra non esistere.
Un senso di irrequietezza lo invade, un' ansia ingiustificata.
Sta di nuovo aspettando qualcosa che non accadrà mai?
Tomie si accosta a lui tenendo le mani dietro la schiena senza dire una parola. I suoi occhi vagano da una parte all'altra.
In mezzo a quella strada deserta la vita sfugge via dalle dita, eppure il respiro accelera, il cuore pompa sangue frettolosamente e la pelle si accappona.
Ombre evanescenti passano accanto ai corpi intorpiditi, ma vigili nel loro sonno.
Sagome di fantasmi del passato camminano indisturbate come sonnambuli.

Mio fantasma, dove sei?

-Li riconosci, vero? Uno ad uno.
Tomie allunga una mano verso un'ombra, ma essa la oltrepassa.
Gli occhi di Dazai sono vuoti. Non risponde e non si muove.
Pare quasi essere diventato uno di quegli spettri.

Cos'è successo
all'anima che eri prima?

-È il tuo sogno Dazai. Puoi scegliere tu dove andare- gli ricorda lei per rincuorarlo.
Dazai si volta a guardarla e nei suoi occhi sembra risplendere un briciolo di vita perduta. Sorride calcando così la sua bellezza di fiore appassito.
-E tu dove vuoi andare?
Nell'esatto momento in cui quelle parole lasciano le sue labbra un'ombra passa attraverso il suo corpo.
Per un attimo il detective crede di scorgere un barlume rossiccio troneggiare sul nero.
Si gira avvertendo il proprio cuore accelerare. La sua mano fa uno scatto, quasi voglia muoversi da sola per afferrare l'ombra, ma questa è già andata via confondendosi con le altre. Dazai, però, sa riconoscerla anche in mezzo a quei fantasmi senza volto grazie alla scintilla rossa di una sigaretta.
Ancora una volta il rimpianto.
Ancora una volta la nostalgia per i tempi andati.

Mi dispiace.

È stata colpa mia.

Mi manchi.

Nessuna di quelle parole avrebbe trovato sbocco. Ormai era troppo tardi.
Chiude gli occhi, poi li riapre e si rivolge alla ragazza accanto a lui. Sente la sua mano prendere la propria con dolce fermezza e con quel semplice gesto tutto il dolore si dissolve.
Lei sorride e sussurra:
-Ovunque con te.

𝐏𝐚𝐫𝐚𝐥𝐥𝐞𝐥 || 𝐷𝑎𝑧𝑎𝑖 𝑂𝑠𝑎𝑚𝑢Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora