꒰ ᵘⁿᵒ ꒱ؘ ࿐ ࿔*:・゚

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-Hai chiamato un gatto Sensei?

Odasaku prese posto in mezzo a Dazai e Tomie, i quali gli avevano lasciato il sedile libero momentaneamente occupato dal grosso gatto rosso e bianco.

-Non vedi che aria saggia che ha?- rispose Dazai divertito seguendo l'animale con lo sguardo.

-Ti ha ceduto anche il posto.

-Beh, grazie allora.

Mentre il barman porgeva il bicchiere di vetro al rosso, Dazai iniziò a raccontargli gli avvenimenti della giornata con entusiasmo, per poi concludere il piccolo racconto con un "e anche oggi non sono riuscito a morire".
Tomie lo guardò con una certa compassione.

-Questa deve essere la sfortuna che ti augurano i tuoi nemici.

-Cos... lo pensi davvero Tomie-chan!?

Oda si voltò verso di lei ignorando le lamentele dell'amico.

-Tu credi nella sfortuna Tomie?- domandò con il suo caratteristico tono pacato, il bicchiere tra le mani sul cui vetro le luci si infrangevano insieme al riflesso dei suoi occhi chiari.

-Penso che nella vita serva una buona dose di fortuna per andare avanti, e se esiste la fortuna deve esistere anche la sfortuna, no?

-Solitamente si dice "baciati dalla fortuna", ma a quanto pare è la sfortuna ad essersi innamorata me- mugugnò Dazai mandando avanti il monologo.

-Strano, eppure sono sicura che il mio secondo nome non sia "sfiga"- rifletté Tomie ad alta voce mescolando il liquido caramellato nel bicchiere, provocando il tintinnio del ghiaccio contro il vetro.
Dazai sgranò gli occhi mentre le sue guance si dipingevano di rosso.

-Tomie-chan... QUINDI COMMETTERAI UN DOPPIO SUICIDIO CON M...

-No.

-Rude.

-Dubito che qualcuno abbia così tanta voglia di suicidarsi come ne hai tu Dazai.

-Odasaku, Tomie.

I due interpellati si voltarono all'unisono verso il giovane mafioso, che in quel momento aveva riposto la solita espressione burlesca.

-L'uomo teme la morte, ma allo stesso tempo ne è attratto. La morte è un evento sviscerato continuamente nella città come nella letteratura. È un momento unico nella vita delle persone che nessuno può invertire ed è questo ciò che desidero.

Tomie lo guardò intensamente. Osservò le sue labbra piegate all'insù in un sorriso sincero alla ricerca della più piccola traccia di cedimento, ma Dazai era serio. Serio come la morte.

-Quindi, rimanendo in tema, potrei avere un bicchiere di detersivo?- chiese infine il ragazzo al barman intento a pulire dei bicchieri, tornando alla sua falsa spensieratezza.

-Non ne abbiamo- rispose con calma l'uomo, un piccolo sorriso divertito dal cambio di personalità del suo giovane cliente.

-Ah okay... allora un cocktail a base di detersivo?

-Non ne abbiamo.

La ragazza si lasciò sfuggire una risata davanti all'espressione delusa di Dazai.

-Non credo esista una cosa del genere Dazai. A meno che...

Entrambi i mafiosi si voltarono verso l'amica che aveva assunto una posa riflessiva.

𝐏𝐚𝐫𝐚𝐥𝐥𝐞𝐥 || 𝐷𝑎𝑧𝑎𝑖 𝑂𝑠𝑎𝑚𝑢Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora