Capitolo 13.

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Buio.
Quello che vedo da molto.
Sento le voci.
Quelle che sparlano del giorno 21 febbraio 1999.
L'anno in cui la notizia più gossip di sempre è stata mandata in ogni parte del mondo.
Tutti ricorderanno la morte di Alison Moner e di James Pieters.
Due importanti personaggi del mercato pubblicitario.
Chi si sarebbe aspettato che per una semplice bambina la loro carriera e tutto ciò che li accomunava si sarebbe frantumato in pochi secondi?
Tutto per colpa di una stupida bambina,che poi sarei io.
La storia dei miei genitori sembra quella di Romeo e Giulietta.
Appartenenti a mondi diversi ma follemente innamorati,combattono per il loro amore tra disagi,conflitti e nemici riescono ad amarsi nel modo più corretto che esista.
Però il loro amore verrà ostacolato dalla morte di uno dei due.
E per amore si rischia.
Addirittura la vita.
Mio padre amava così tanto mia madre che,per il dolore si è sacrificato dando la sua vita in cambio della felicità tra di loro.
Il suo piano ha funzionato.
Sono felici lassù,tra le anime altrui.
E sono felici anche qua in terra.
Sepolti sotto metri di terra,nella stessa tomba,mano nella mano,come hanno sempre desiderato.
Non so come sia mia madre.
Non so di che colore aveva i capelli,ne gli occhi.
Avrei voluto far vedere a mia madre il vestito per il prom.
E avrei voluto che scattasse una foto a me e papà mentre mi accompagnava alla macchina.
La prima cosa che vidi quando aprii gli occhi furono i suoi,io sorrisi.
Lui fece lo stesso ma si ricordò della sua amata moglie e da li,da quando mi ha abbandonato nelle braccia di un'infermiera,scomparve dalla mia vista facendomi piangere a squarciagola.
Non so cosa sia successo dopo.
Ma ricordo ancora i suoi bellissimi occhi azzurri che mi scrutavano e il suo sorriso che si spense in pochi secondi.

Questo mi dà la forza di aprire gli occhi.
Di vedere la realtà così com'è.
Mi guardo intorno cercando di sedermi ma sono legata ai polsi da delle catene fredde e argentate.
La stanza è molto cupa,buia...possiamo definirla anche triste.
E una luce è puntata sul mio corpo.

-bene.ti sei svegliata finalmente-applaude una figura a me ignota nell'ombra in fondo alla stanza.

-chi-chi sei?-chiedo.

-il tuo peggior incubo-si avvicina a me e mi sorride in un modo inquietante.
Però ha qualcosa di familiare.
Troppo familiare.
Quel sorriso...è strano.
Dove l'ho visto quest'uomo?

-non avere paura di me-
-sono qui per eseguire degli ordini-gira intorno al mio letto.

-q-quali ordini?-

-affari miei bambinetta-dice acidamente.
Sorride nuovamente prendendomi da dietro la testa.
Il suo sorriso...
-papà?-

Taylor's point of view...

Senza accorgermene apro gli occhi.
Dove sono finito?
Cerco di alzarmi ma delle manette mi bloccando i polsi e le gambe.
Sento voci.
Voci strane.
Poi qualcosa in fondo alla stanza che luccica attira la mia attenzione.
Cerco di avvicinarmi e provare a capire cos'è.
Sono chiavi.
E se fossere le chiavi delle manette?
Cerco di aprirle riuscendoci.
Trovo la porta e noto che siamo nei sotterranei dell'ospedale.
Salgo le scale ritrovandomi l'ascensore.
Premo il tasto 2 e l'ascensore sale.
Sabrina dove sei finita?
Tutto questo è surreale e sempre troppo facile.
-aiutatemi!-
Una donna.
Urla.
Chiede aiuto.Devo aiutarla.
Noo salva te stesso e cerca Sofia.
No no.Basta pensare solo a me stesso.Non commetterò lo stesso errore.
Mi avvicino alla donna presa in ostaggio e cerco di tranquillizzarla.
-come si chiama?-chiedo dolcemente provando a slegarla dalle corde che rendono i suoi polsi rossi.
-A-alison-
-bene Alison,si ricorda il suo cognome?o perlomeno la sua età?-
-il mio c-cognome  è Moner-detto questo sviene.

[...]
Cosa ne pensate?
Qual è il passato di Taylor?
Siamo sicuri che l'uomo misterioso sia il padre di Sofia?
E la donna?Potrebbe essere la madre?
Sir cosa ne pensate nei commenti e una stellina non guasta.
Grazie per aver letto♡

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