E se un giorno qualunque una ragazza normale,con una vita "normale" avesse un incidente?
E se un ragazzo normale,con una vita complicata si innamorasse?
E se questi due ragazzi fossero innamorati l'uno dell'altra?
E se...insomma!Togliete i se è tutt...
-cosa avrei dovuto fare?farti soffrire?farti perdere Saphir?farti perdere me?io con quei soldi non ci ho ancora fatto un cazzo...per te-dice con le lacrime agli occhi. Quegli occhi che mi guardavano per capire se stavo male. Se stavo bene. Arrabbiata. Felice. Triste. Tutte le emozione che governano sulle persone. Vorrei spingerla al muro dirle che non avrei sofferto ma che sarei stata forte. Che avrei combattuto. Cge avrei lottato per riavere ciò è MIO. E poi abbracciarla. Ringraziarla e dirle che era la persona più importante per me. Dirle che le volevo bene. Che l'avrei ringraziata per avermi detto la verità se l'avesse fatto. Ma non sto facendo niente di tutto ciò. Sono ferma a pensare. A cercare di perdonare la mia migliore amica. E se mi tradisse di nuovo?
-sofia?- -non so...credo di dover pensare- -pensare?a cosa? A noi?a questa situazione?a saphir?a cosa farai? Beh quando l'hai capito fammi un fischio-dice e se ne va lasciandomi qui.Davanti a Saphir.A pensare se riavere la mia migliore amica o perdere la mia migliore amica.
* * *
Questa mattina avevo la testa che mi scoppiava come se ci fosse un allarme che risuonasse più e più volte. Non lo sopporto più. Quando sono uscita dai dormitori ho incontrato Nash sanguinante. L'ho portato in camera. Quando iniziò a parlare,per quello che poteva,disse che aveva fatto una rissa ma lo avevo già capito. Lui tossì così chiamai l'ospedale per sapere se lo potevano portare lá dato che non avevo il materiale adatto per medicarlo.
Questa arrivò in pochi minuti nei quali Nash mi raccontò cosa era successo. Non lo ascoltai ero impegnata a disinfettare le ferite,per quel che potevo.
Loro gli fecero un controllo dicendomi che dovevano approfondirli in ospedale. Mi dispiaceva lasciare il mio migliore amico ma avrei avuto lezione poco dopo.
Salii sull'ambulanza dicendo a Nash che appena finite le 5 ore di scuola sarei andata da lui. Avrei trascorso l'intera giornata con lui. E avrei aspettato lì per anni finché il mio migliore amico non sarebbe uscito. Lui sorrise e se ne andò con l'ambulanza.
Alla prima ora dovetti fare la storia della Francia in francese,ovviamente.
È venti minuti che guardo quell'orologio ma niente non vuole far scattare quella lancetta per darmi andare in bagno perché questo 'essere' chiamato professoressa non mi ci manda.
-il Lago principale è...-dice la interrompo non so con quale foraggi ma lo faccio.
-se non mi manda in bagno lo faccio io il Lago più grande della francia-sbuffo battendo le gambe più volte di seguito. Come un tic nervoso.
-okay pieters...vada ma visto che c'è può fare la cartella e rimanere fuori-dice acidamente.
Esco e corro in bagno. Qui è pieno di scritte ma una mi attira particolarmente.
Sabrina faceva delle scritte simili. Mi avvicino e leggo:
"Se sei qua significa che il destino ci unisce più di quanto pensiamo,più di quanto ci aspettiamo,se sei qua tu che leggi significa che qualcosa è successo e quel qualcosa è la nostra amicizia anche se non ci parleremo,non ci guarderemo ci sarà sempre un pezzo del puzzle del mio cuore che ritrarrà il tuo nome"
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
La campanella suona. Mi asciugo le lacrime cadute. Credo siano per la stanchezza. La stanchezza di tutto. Questa situazione. Nash. Sabrina. I cavalli. La scuola. Mi guardo allo specchio e capisco. Capisco di essere la persona che non volevo diventare. Quella che temevo. Quella che speravo sparisse dai miei ricordi. Per sempre. Ma non è successo. È ritornata e adesso ho più paura di prima. Ho bisogno di Sabrina. Ora. Esco e cerco Sabrina. La vedo. Con gli occhi spenti da sola.
pensare?a cosa? A noi?a questa situazione?a saphir?a cosa farai? Beh quando l'hai capito fammi un fischio.
Fischio. Una. Due. Tre volte. Si volta. Mi guarda. Si alza dal muretto e mi abbraccia dicendomi: -mi sei mancata- -anche tu- Ora. Ora una parte di me si è completata.