Capitolo 14.

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scusate per gli eventuali errori

Sofia's point of view...

-papà?-dico

-i-io?-dice l'uomo girandosi.

-chi sei?-dice scrutandomi.

-lo dovrei chiedere a lei-dico

-io so-dice ma qualcuno apre la porta.
È sabrina.

-sofia!-dice venendomi in contro e abbracciandomi.

-lasciala stare!-dice guardando male l'uomo.
Cavolo!stava per dirmi chi era.

-andiamo ho visto taylor dobbiamo aiutarlo-dice aiutandomi.

-aspettate-
Ci giriamo in direzione dell'uomo.

Esita un attimo e poi dice:-passate di qua..avrete meno problemi-
Dice indicandoci la porta dalla parte opposta della stanza.

-bene..andiamo-dice sabrina tirandomi dal braccio.

Mi fermo e mi volto
-grazie..-dico lasciando in sospeso la frase..non sapendo il mome dell'uomo.

-j-james-dice guardandomi tristemente.

-dai sofia andiamo muoviti!-dice sabrina.

-sabrina vai da Taylor..devo parlare un attimo con lui-dico avvicinandomi a lei per evitare di farmi sentire.

-d'accordo..ti aspetto all'entrata dell'ospedale-

-grazie-l'abbraccio.

Chiudo la porta.
Mi volto lentamente guardando l'uomo appoggiato con le mani sul letto e lo sguardo rivolto in basso.
Come se stesse per fare qualcosa di sbagliato.

-devo parlarti-diciamo in coro.
Sorrido e mi siedo vicino a lui.

-comincia tu-dice.

-io..voglio essere sicura di ciò che penso di lei-

-dammi del tu-

-e cosa pensi di me?-dice nuovamente.

-io..ti ho gia visto..non ricordo dove esattamente ma il tuo sorriso mi ricorda quello di mio padre-

-e i tuoi occhi sono come quelli di mia figlia-dice guardandomi.
Passano minuti che sembrano interminabili.
Sembrano quasi ore.
Guardo continuamente l'orologio sulla parete sperando che lui riesca a dire qualcosa..io non so proprio che fare.

-sofia..-si gira.

-ti prego perdonami..per ciò che ho fatto ma..-piange.
Perché?
Che ha fatto di male?
-ma..-cerco di farlo continuare.

Si stende.
Poi si rilassa.
Infine mi guarda e fa una cosa che non mi sarei aspettata.
Mi abbraccia.
Mi stringe come se non volesse che andassi via.
-ti prego non lasciarmi piu-dice singhiozzando.
-io continuo a non capire-dico triste.
Non so come aiutarlo.
-sofia..io sono james pieters..esattamente tuo padre-ride e piange.
Ma..

-sei sicuro?-

-al 100%-
Inizio a piangere di gioia e mi copro il viso con le mani.
Lui,delicatamente,me le toglie.
Poi si alza e mi abbraccia nuovamente.
Lo stringo e lui singhiozza.
Che bello.
Ho ritrovato mio padre.

Taylor's point of view...

Qualche minuto prima.

-alison?-la scuoto un po'.
Niente.

-taylor!-
Sabrina?
-taylor!-
Sabrina!
-sabrina..dove sei?-
-dietro di te-ride.
Rido e l'abbraccio.
Poi la bacio e rido ancora.

-chi è lei?-chiede.

-si chiama Alison Moner-detto questo vedo che sbianca.

-sabrina?Che hai?-le chiedo.

-lei-lei è la m-madre di sofia-dice sconvolta.

-ma sofia non aveva perso i suoi genitori da quando è nata?-chiedo confuso.

-a quanto pare no-sorride.
-andiamo..dobbiamo dirlo a sofia-

Va via ma poi si ferma.
-taylor..-
-si?-
-ehm..prendila dai piedi e io dalle braccia-

L'afferro e mi guida verso la stanza dove ha trovato sofia.
Scendiamo con l'ascensore e ci troviaml davanti un corridoio.
-attento a non farla cadere-sussurra.

-a non?-chiedo.

-farla cadere-ripete.

-okay-la lascio e sabrina mi guarda male.

-mi hai detto di farla cadere!-

-no..ti ho detto di NON farla cadere-alza gli occhi al cielo.

La donna a terra mugugna e,per fortuna,riusciamo ad entrare nella stanza.

-sabrina..chi è?-chiede sofia.

-ehm..una donna che-che ha bisogno d'aiuto-ride e dopo averla poggiata delicatamente sul letto prende una ciocca di capelli e la gira intorno all'indice.

-sabrina..dille la verita-le do coraggio.
Mi avvicino e le avvolgo le braccia intorno alle spalle.
Sospira e dice:-sofia..lei-lei è tua madre-
Dopodiche chiude gli occhi sperando che nessuno le faccia qualcosa.

Guardo sofia che fissa sabrina e poi sposta gli occhi sulla madre.
La donna si siede e guarda sofia.
Si fissano negli occhi.
-mamma-dice sofia in lacrime.

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