Yuju

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La domanda del giorno era: cosa diavolo stava succedendo a Jiwon? Nessuno in classe se lo spiegava, erano rimasti così scioccati dalla sua reazione. Insomma YerIm per loro non era altro che una ragazza facile. Ma c'era qualcuno che cominciava a pensare che non fosse così, aveva sentito quello che YerIm aveva detto al professore e non sembrava una bugia. YuJu era sempre stata una ragazza timida e non aveva mai avuto ne il coraggio, ne l'interesse di dire la sua o di farsi una sua opinione su quella ragazza. Aveva preso come dato di fatto che fosse una poco di buono, ma ultimamente ai suoi occhi qualcosa era cambiato. Il discorso di Jiwon la spingeva ancor più a ricredersi, insomma lui non si era interessato a nessuno della scuola, se non per quella ragazza. Se questa fosse stata una poco di buono ne avrebbe approfittato da molto tempo, ma lo continuava ad evitare come se non volesse che si parlasse male di lui.
-Cosa ti succede YuJu?- le chiese JunHoe, il suo ragazzo.
-Senti è possibile che quella ragazza, YerIm, non sia come tutti noi la immaginiamo?- provò a dire timidamente.
-Non dire cazzate, è meglio non avvicinarsi a quella gente- YuJu annuì, ma non credeva a quelle parole. Quel pomeriggio avrebbe provato a seguire YerIm per scoprirne di più.

Intanto sul tetto Bobby stava osservando quel viso che aveva una espressione tanto serena che al ragazzo sembrava che tutti i suoi problemi fossero spariti. Presto sarebbe arrivata la pausa pranzo e avrebbe dovuta svegliarla, per quanto gli dispiacesse non ne poteva più di non poterle parlare e di non aver compagnia.
Quando suonò la campanella YerIm si svegliò come se sentisse il richiamo del cibo. Aveva ancora tanto sonno, ma le occhiaie un po' erano sparite e lei sembrava più tranquilla.
-È stata una bella idea dormire un po', grazie... ma ora come faremo?- chiese la ragazza stiracchiandosi.
-Diremo che sei stata in infermeria, ma i professori non se ne saranno accorti visto che erano ore buche fondamentalmente- le sorrise.
-Adesso andiamo che ho fame- disse lei annuendo alle parole di lui.

Quando arrivarono in classe gli occhi erano puntati su di loro, ma per YerIm non era qualcosa di nuovo e sapeva ben gestire queste situazioni. La sorpresa arrivò quando sedendosi vide il suo banco in ordine e tutte le scritte cancellate.
-Chi è stato?- chiese incredula.
-Ragazzina, se te lo scarabocchiamo non va bene se te lo puliamo nemmeno, dicci cosa vuoi?- chiese JunHoe innervosito.
-Ma perché avreste dovuto farlo? Andiamo tutti sappiamo che in questa classe nessuno mi sopporta-
-A quanto pare c'è qualcuno che non ti odia e vedendo un semplice scherzo come quello ci ha sollecitato a pulire- rispose vago il ragazzo alto.
Dopo questo breve dibattito la pausa pranzo si svolse nella sua normalità come le ore successive.

Al suono della campanella YerIm scattò in piedi e corse fuori da scuola dimenticandosi di informare Jiwon che sarebbe andata a prendere Jay che per le quattro sarebbe stato dimesso. Ma non sapeva di essere seguita da YuJu che si chiedeva dove stesse andando.
"Ma perché stiamo andando in un ospedale...? Ah! Giusto, stamattina aveva detto che suo figlio era all'ospedale. Allora non mentiva... stiamo a vedere" pensò YuJu una volta arrivata davanti all'ospedale.
Dopo aver superato la sala d'attesa e aver svoltato un paio di volte a sinistra si trovarono nel reparto pediatrico e YerIm si fermò davanti ad una stanza al cui ingresso c'era un signore sulla quarantina. "Allora lui è il padre del figlio... non era uno stupro ma una relazione clandestina" pensò YuJu sorpresa.
-Ti rendi conto di che madre irresponsabile sei? Dovevi rimanere qui con lui!- disse l'uomo in tono di rimprovero.
-Sono rimasta qui fino alle quattro di stamattina, ma come hai sempre detto non posso perdere di vista la scuola- rispose la ragazza -Comunque papà cosa ci fai qui? Non dovevi tornare domani dal tuo viaggio d'affari?-
"È suo padre!? Alla fine non sono diversa da tutti gli altri..." YuJu si vergogna va di se stessa.
-Scusami... sono stanco e l'affare è andato male, non dovevo prendermela con te... come siete stati in queste settimane? Hai fatto qualche amico vero? Questo è il tuo ultimo anno di liceo, dovresti godertelo al meglio...- il signor Lee era seriamente preoccupato per la figlia e lo si poteva vedere dal suo sguardo.
-Tranquillo papà quest'anno si sta rivelando migliore di quelli scorsi. Ho conosciuto una persona che sembra preoccuparsi molto per me e sembra che a Jay piaccia molto-
-Ho capito che genere di amico è- disse ridendo l'uomo.

Le apparenze ingannanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora