Affrontiamo insieme le avversità

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-Adesso puoi dire di conoscere tutta la mia famiglia- disse YerIm imbarazzata dopo che i due ragazzi erano arrivati al parco che era difronte all'asilo.

-Quella donna era tua madre? Non avete un buon rapporto a quanto pare...-

-No per niente... diceva tanto di amare mio padre e che gli sarebbe rimasta fedele, ma appena arrivarono le prime difficoltà economiche si trovò un amante. Quel che fu peggio è che lo portò a casa nostra presentandolo come un semplice amico credendo che fossi stupida e che non avrei capito che cosa facevano nella camera da letto. Quando le feci capire che sapevo cosa stesse facendo a mio padre cominciò a picchiarmi minacciando di farlo più forte se avessi detto la verità a papà. La cosa andò avanti per molto tempo e mio padre credeva che quando era fuori casa mia madre si prendesse cura di me e che cercasse di venire in contro alle mie esigenze, ma una domenica di agosto tornò a casa prima del previsto dal suo viaggio di lavoro e trovò mia madre a letto col suo amante che ormai viveva a casa nostra. Chiese subito la separazione e, anche se mi trovai a vivere spesso da sola, la mia vita migliorò. Non avendo mai avuto nessuno che si prendesse cura di me avevo imparato ad arrangiarmi. A sei anni avevo imparato a farmi il bucato, stirare e a otto anni sapevo già cucinare e lavare i piatti senza romperli. Quella che fino ad allora mi era sembrata un sfortuna allora diventò un vantaggio che a 12 anni mi permise di vivere da sola e due anni dopo di essere una buona madre. Oggi per la prima volta si è ripresentata come hai potuto vedere e so che ha bisogno solo di soldi...- era la prima persona a cui raccontava il suo passato e si sentiva più leggera dopo essersi liberata da questo peso.

-Certo che è proprio vero che le apparenze ingannano- disse ironico Jiwon.

-È per questo che è sbagliato giudicare una persona senza conoscerla. Insomma è normale avere dei pregiudizi, ma non dovrebbero impedire di alle persone di fare nuove conoscenze- disse la ragazza che nel frattempo si era poggiata alla panchina con la schiena e che aveva lo sguardo rivolto verso il cielo.

-A volte penso che se tutte le persone potessero assumere la tua prospettiva il mondo sarebbe un posto migliore- il ragazzo imitò YerIm e i due rimasero qualche minuto ad osservare le nuvole che si muovevano placidamente.

-Sai, anch'io sono stato vittima dei pregiudizi- Bobby riprese il discorso girando la testa verso la ragazza -i miei genitori viaggiano spesso per lavoro e io non sono mai riuscito a trasferirmi in un posto definitivamente. Cinque anni fa mi sono trasferito in un quartiere dall'altra parte di Seoul i cui mi trovavo veramente bene. Poi l'anno scorso è successo qualcosa che ha cambiato completamente la mia vita. Il mio migliore amico era il primo classificato delle classi quarte della scuola, tra lui e il secondo classificato c'era una forte rivalità che fino ad allora era sempre stata molto corretta ed onesta. Successe però che la fidanzata di MinHyuk, dopo averlo tradito con un altro, cercò di scagionarsi dicendo che il mio migliore amico l'avesse minacciata se non fosse andata a letto con lui. Così Minhyuk cominciò a diffondere cattive voci sul suo conto. SeoKwang, il mio migliore amico era molto sensibile e in quel periodo stava avendo molti problemi a casa. Presto cominciò a scrivermi che non ce la faceva più e che voleva farla finita. Io lo scongiurai di non farlo e di fargli capire che era altro oltre alle dicerie che giravano su di lui. Non potei evitarlo...- la sua voce tremava e si capiva stesse trattenendo i singhiozzi -... Non potei evitare che venisse isolato, non potei evitare che salisse su quel tetto e che si buttasse giù. Era il mio migliore amico che per me avrebbe fatto di tutto, ma io non ero nemmeno riuscito a salvarlo-

Le lacrime rigavano il viso del ragazzo che non era riuscito ad evitare tutta la tristezza e il senso di colpa che quei ricordi riportavano a galla. Le immagini di quel giorno funesto gli scorrevano davanti agli occhi e con loro anche i sentimenti provati si facevano più vivi che mai. YerIm, che non aveva mai nemmeno lontanamente immaginato che quel ragazzo sempre sorridente potesse nascondere una verità così triste, si commosse e capì che questa volta doveva mettere da parte le sue paure e i brutti ricordi per consolare quel ragazzo che in due mesi le aveva dato molto più di quanto lei avesse mai potuto chiedere. Si avvicinò a lui e lo strinse delicatamente facendo appoggiare la testa di Jiwon sulla sua spalla. Il ragazzo in un primo momento rimase sorpreso per quel gesto, ma poi le fu grato e si lasciò andare.

Le apparenze ingannanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora