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...buio totale, puzza di fumo e di alcol. Il suo corpo è bloccato a terra da qualcosa. Le lacrime bagnano il suo volto.
-Mi divertirò con te piccola puttanella- le alitò contro provocandole un conato di vomito.
-La prego non lo faccia!- trovò il coraggio di dire ma le sue suppliche non servirono a nulla.
Le sbottonò bruscamente i pantaloni e non si curò nemmeno di essere gentile. Con una mossa brusca la penetrò provocando un dolore amplificato dalla sensazione di vergogna e dalla disperazione che provava. Ogni spinta le faceva male e le sue lacrime non mossero nessuna pietà in quel mostro. Dopo qualche minuto aveva provato una sensazione sgradevole nel suo basso ventre, a quel punto l'uomo si era alzato per chiudere la cerniera dei pantaloni ed andarsene.
Era rimasta ferma li per un tempo infinito, percepiva il mondo attorno a lei come ovattato, il tempo si era fermato e tutte le sue energie l'avevano abbandonata. Voleva morire, quei ricordi non se ne sarebbero mai andati e avrebbe vissuto la sua esistenza con il terrore e con tanta rabbia. A quel punto non valeva nemmeno la pena di vivere un "vita" del genere. La vibrazione del suo telefono la ridestò da quello stato di shock. Si alzò in piedi e si trascinò verso casa...

-YerIm?- Jiwon la scosse leggermente. La ragazza sussultò e il suo corpo venne pervaso da un tremito.
-Scusami, mi hai spaventata...- disse pensierosa.
-A cosa pensavi?- domandò il ragazzo immaginando quali fossero le sue preoccupazioni.
-Ho molta paura per il processo. Tanta che nemmeno in un momento come questo riesco a scordarmene...- infatti nemmeno la vista della neve che scendeva la faceva stare meglio.
-Anche se siamo venuti qui a PyongChang per festeggiare non tenerti tutto dentro. Non posso capire cosa hai provato, ma posso essere una spalla sui cui piangere. Se avrai voglia di parlarne io ti ascolterò così che tu ti possa sfogare-
-Non voglio rovinarti la festa...- gli sorrise leggermente.
-Io invece non voglio vederti passare una brutta serata, quindi poggia la tua testa e sfogati- Jiwon la sollecitò con lo sguardo.
-Mi sembra un sogno... ho aspettato tanto questo momento, ma a dire il vero non so cosa fare o dire. Non so nemmeno se le mie gambe reggeranno mentre sarò lì in quell'aula davanti a quell'uomo... Ho così tanta paura e così poche certezze- sentiva di essersi veramente tolta una piccola parte del peso che gravava sulle sue spalle.
-Ricordati solo di questo: quando sarai al banco dei testimoni e sentirai di non farcela guarda me e non distogliere lo sguardo- disse sicuro di sé.
YerIm lo guardò, voleva chiedergli cosa avesse intenzione di fare, ma fu interrotta da YuJu che apparve sul balcone con un sorriso sornione.
-Temo di doverti rubare la ragazza, dobbiamo essere belle per l'ultima sera dell'anno- prese YerIm per il polso che ormai riusciva ad avere dei brevi contatti con tutti i ragazzi della sua nuova compagnia.
-Bye baby- disse con tono sdolcinato Jiwon che, da dopo l'arrivo dei poliziotti, cercava di farla ridere in tutti i modi. Cosa che gli riusciva molto bene.

Nella stanza di YuJu c'erano anche JiHyo e la nuova ragazza di Hanbin, Jisoo. In un primo momento vi fu un silenzio imbarazzante, ma YuJu riuscì a rompere il ghiaccio e le ragazze scoprirono che Jisoo era molto simpatica ed estroversa. Disse loro di aver conosciuto Hanbin al ballo di primavera dell'anno precedente e di essersi presa una cotta per lui nonostante entrambi indossassero una maschera e che finalmente al ballo di Natale lo aveva ritrovato.
Dopo essersi conosciute meglio iniziarono a prepararsi accompagnate dalla musica.
-Sai il rossetto che mi hai regalato a Natale mi piace molto; penso che lo consumerò presto- YuJu rise rivolgendosi a YerIm mentre si guardava allo specchio.
-Anche a me piace molto la collana che mi hai regalato. La volevo mettere con il vestito di stasera- disse timidamente JiHyo.
Le due videro il riflesso della ragazza che era in lacrime.
-YerIm stai male?- YuJu le si avvicinò preoccupata seguita da JiHyo e Jisoo che era appena uscita dal bagno.
-Scusatemi è che non sono abituata ad essere ringraziato. Ero così nervosa per i regali, pensavo non vi sarebbero piaciuti e sentire quelle parole mi ha fatto commuovere-.
-Tranquilla, è anche la tensione che provi a farti sentire così nervosa- YuJu le porse un fazzoletto.
-I tuoi regali sono stati bellissimi, si vedeva che li hai fatti con il cuore anche se non ci conosciamo ancora bene- JiHyo le spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
-Allora è proprio vero che tutte la voci su di te sono inventate. Sono felice di aver avuto la possibilità di conoscerti spero che saremo buone amiche- disse Jisoo che risultava un po' buffa con i capelli avvolti nell'asciugamano.
-So che non ti piace, ma visto che il momento è speciale possiamo abbracciarti?- chiese YuJu ammiccante.
-Certo ragazze!- YerIm aspettava quel momento da tempo, proprio come nei film americani si abbracciarono anche se per un periodo non troppo lungo visto che non volevano mettere a disagio l'amica.

Le apparenze ingannanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora