Capitolo 7

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Evil.
Mi trovavo in un bagno della scuola lontana dal resto, avevo scelto quel posto proprio per stare un attimo in solitudine.
Avevo lasciato Jack con mio fratello e avevo spiegato loro che mi serviva tempo, quella mattina era davvero terribile.
Avevo passato tutta la notte a cacciare persone, con molta difficoltà, non trovavo nessuno e spesso dovevo combattere con i cacciatori.
Inoltre dopo la caccia, sono dovuta andare, insieme a Demon, alla riunione reale, una riunione di famiglie molto importanti per il comando e le mosse da fare per i nostri simili.
Ero caduta da un albero la notte stessa e stata ferita da un incantesimo, avevo un taglio profondo sul braccio ed ero in bagno proprio per medicarlo.
Mi tolsi la felpa e rimasi con la maglietta, guardai verso il braccio sinistro, la benda che mi aveva messo mio padre era ormai piena di sangue, fortuna che mi aveva dato quella di scorta.
Misi il braccio sul lavandino per lavare il sangue, quando da dietro sentii una voce molto familiare.
-che hai combinato ?-
Mi voltai e trovai la ragazza con cui parlai al parco, Clara mi pare si chiamasse.
-niente, fatti gli affari tuoi- quella ragazza era così innocente e buona che quasi mi dispiaceva, soprattutto dopo ieri al parco, dopo averla chiamata piccola, ma non sapevo che cosa mi fosse preso in quel momento.
-che hai fatto al braccio?- richiese convinta.
-non è perché ti do confidenza una volta, vuol dire che siamo amiche, quindi levati-
Aprii l'acqua del rubinetto, gemetti dal dolore faceva malissimo.
Pensavo che lei se ne fosse andata, non l'avevo nemmeno guardata e quel poco che la guardai non era uno sguardo amichevole.
Sentii toccarmi il braccio ed era ancora lei, che con i suoi occhi bellissimi e grandi mi guardava la ferita, prendendolo con una delicatezza estrema, deglutii lentamente guardandola mentre si metteva una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
-non mi serve aiuto- dissi con un tono molto duro.
Lei alzò lo sguardo fissandomi, con aria sconcertata e sconvolta, ma si abbassò quasi subito.
-hai una fascia di ricambio?- chiese ancora.
-basta ho detto, non voglio aiuto perché ti ostini?- quasi urlai.
La verità è che non volevo venisse a scoprire niente e vivevo sempre nel terrore che lo potesse accadere da un momento ad un altro.
-perché voglio aiutarti- disse con calma e dolcemente.
Tirai fuori la benda dalla tasca dei jeans e gliela porsi.
-bel tatuaggio- mi disse mentre srotolava la benda.
-grazie- farfugliai.
Speravo non mi chiedesse che cosa significasse.
Era una B disegnata in maiuscolo attraversata da un serpente dagli occhi rossi.
Quello era lo stemma di famiglia e ogni componente se lo deve tatuare il prima possibile.
-che cosa è?- non era possibile.
-ora fatti davvero i cazzi tuoi- ero davvero alterata.
Lei non disse più niente, mi sistemò la fascia, mentre ero dolorante.
Quando finì, mi rimisi la felpa presi le mie cose e la guardai.
-non ti dirò grazie, è una cosa che hai voluto fare te io non c'entro niente, chiaro?- dissi molto arrogantemente.
Lei annui soltanto.
-che vuol dire che vivi di notte Evil?-
A quella domanda mi si gelò per un attimo il sangue, mi aveva colto di sorpresa.
-se ti riferisci a ieri, stavo scherzando- dissi non molto convinta.
-si?- chiese lei guardandomi storta.
Così io mi avvicinai le presi il mento e la costringo a guardarmi negli occhi, dato che era molto più bassa di me.
-si, dico davvero- le sussurrai vicino le labbra.
Poi senza dire niente uscii dal bagno, la campanella della ricreazione, stava quasi per suonare, ma per grazie divina incontrai subito mio fratello e Jack.
Volevo raccontargli un po' quello che era successo, forse mi stava iniziando a piacere una persona.

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