Capitolo 10

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Clara.
<<Sei pronta Clara?>>
La prima caccia che affrontavo con i mei genitori, in realtà non sarei stata una vera e propria cacciatrice quella sera, avevo solo un compito, dovevo chiamare la squadra in caso avessi visto un demone o più di uno, e poi sarei dovuta correre al riparo o da mio padre che aveva le giuste armi per catturarli. Ero cosi agitata, facevo finalmente parte di qualcosa, non ero chiusa in casa e sola come avevo fatto per tutta la vita, ero in un gruppo, le persone si fidavano di me, mi ascoltavano, ma soprattutto non guardavano il mio aspetto fisico che nonostante fosse nascosto sotto la tuta da cacciatori, si notavano bene le curve.
<<Si papà, sono pronta>>
Allacciai bene la cintura sulla vita, la tuta era di colore rosso, ai lati c'erano delle rifiniture nere e sul seno dei piccoli bottoni che andavano verso l'alto. Scesi le scale e andai in soggiorno, i capelli erano legati in una coda alta, non potevo lasciarli sciolti come facevo sempre, mi avrebbero dato noia essendo molto lunghi.
<<Qual'è il piano?>> disse mia madre a mio padre.
<<Andremo nel solito posto, al parco spariscono sempre degli umani e nessuno ha mai preso quelli stronzi che li uccidono>>
Un brivido mi percorse la schiena. Avrei visto dei morti?
<<Ci nasconderemo dietro i cespugli ed aspetteremo, ho una strana sensazione e sono convinto che stasera li beccheremo in atto>>
<<Papà>> guardai mio padre e sospirai <<Ci potrebbero essere anche demoni della mia età?>>
<<Certo Clara, soprattutto della tua età, li addestrano fin da piccoli, più sono giovani, più sono abili e veloci>>
Mio padre non era l'unico ad avere una strana sensazione, eravamo in due, solo che la mia era ben diversa dalla sua. Non so perché ma la mia mente andò subito a Evil. Stupida Clara, lei non era un demone, è vero, aveva detto che lei viveva soprattutto di notte, è vero anche che il suo cognome era nella lista dei più temuti e cattivi demoni ma erano solo delle stupide supposizioni, Evil non poteva essere un demone.
Uscimmo di casa e una folata di vento mi oltrepassò, faceva quasi freddo quella sera di settembre. Ci incamminammo verso il parco, mio padre era il capofila del gruppo, lui dava gli ordini, smistava le persone nei giusti posti e diceva quando attaccare o quando andarsene. Erano le tre di notte quando sentimmo delle persone urlare e poi il silenzio.
<<DEMONI>> urlò mio padre. <<Prendeteli>> tutto il gruppo uscì di corsa e io mi aggiunsi a loro, a terra c'erano due persone, mi fermai a guardarli e pregai per la loro morte.
<<C'è nessuno la Clara, guarda sugli alberi!>>
E improvvisamente la vidi, Evil black era li, terrorizzata, Evil era li, era un demone.
<<Non c'è nessuno>> urlai.
La guardai ancora e scappai via, le avevo salvato la vita ma avevo tradito mio padre.

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