Capitolo 13

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Evil.
-sei sicuro di andare da solo?- chiesi nervosamente a mio fratello.
-si, davvero stai tranquilla- cercava di non spaventarmi.
Mandare mio fratello da solo con tutto quel pericolo che correva mi dava ansia.
-mi raccomando, se ci sono problemi chiamami, hai capito?- continuai.
-si sì- disse con voce annoiata.
-ho sedici anni, me la so cavare-.
-non mi importa- ribattei.
Andai a prepararmi in camera, nonostante avessi dovuto incontrare Clara, mi misi ugualmente la tuta di tutte le notti prima di scendere a cena, in modo da dormire fino all'ora in cui dovevo essere da lei.
Scesi le scale di casa, quella sera mi sembrarono così lunghe, di solito le facevo a corsa, ma non questa volta, non volevo scendere, tenere un segreto così pesante ai miei genitori mi creava un vuoto dentro enorme.
Gradino dopo gradino andai in sala, era sempre luminosa nonostante casa nostra era cupa e buia.
Mi sedetti a tavola, cercando di non sembrare avere problemi e ci riuscii benissimo.
-vorrei che anche domani sera voi due verreste con noi alla riunione- disse mio padre.
Era così giovane, gli occhi blu e i capelli castani, totalmente diverso da me e mio fratello, aveva un comportamento da nobile e superiore, uguale al mio.
-certo- dissi senza pensarci due volte, così forse avrei evitato di vedermi con Clara.
Sentii subito lo sguardo di Damon addosso, lo ignorai, ci teneva tanto a me e quelle piccole cose lo dimostravano sempre.
-te Damon?- disse mamma.
-io ci sono-.
Dopo la cena andai in camera, dietro i miei passi lenti sulle scale sentii quelli di mio fratello raggiungermi.
-dopo andiamo insieme fino alla capannina ok?-
La capannina era un posto vicino ad un fiume, l'avevamo scoperta da piccoli quando si andava a caccia le prime volte, nel caso di pericoli ci nascondevamo là, giocando innocentemente, ed era proprio lì che avevo detto a Clara di vedersi per le due di notte.
-certo- risposi.
Mi buttai a letto non appena entrai in camera, misi la sveglia a mezzanotte e mezza e crollai.
La sveglia suonò tre volte prima che la sentii del tutto erano già venti all'una, così andai in bagno e cercai di rendermi presentabile, raggiunsi tutti all'uscita di casa, poi con mio fratello mi diressi verso il fiume.
-sei nervosa?-
Lo ero eccome, mi faceva quasi male lo stomaco, era un misto di emozioni insieme, rabbia con lei, con me, la paura di essere scoperta e la consapevolezza di tradire la mia famiglia.
-no- risposi beffarda.
Non ci volle molto ad arrivare, Clara era già davanti la capanna con un libro in mano e a sedere in terra davanti l'entrata.
-grazie ora puoi andare- dissi a mio fratello.
-no, no la vado a conoscere-
-non ti azzardare- urlai, ma nemmeno in tempo che era già corso da lei.
-piacere- le disse spaventandola.
-hei- le sorrise lei.
-sono il fratello di Evil- si strinsero la mano, mentre io ero da parte guardandomi attorno.
-si vede, siete praticamente uguali-
-ha ripreso dalla meglio modestamente- dissi.
-vabbè io vi lascio, ci si vede dopo- 
-stai attento e chiamami per qualsiasi cosa- ricordai ancora una volta prima che sparisse nel buio.
Finalmente ero sola con lei, si stava da Dio, si sentiva il fiume che scorreva dietro la capanna e la natura intorno rendeva tutto più rilassante.
-ciao eh- mi disse lei.
Io continuavo a guardare il cielo, senza degnarla di una parola, così tanto per orgoglio, tanto per farla arrabbiare un po'.

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