Cap. 6 La festa del Patrono

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Nei giorni successivi i due poliziotti cercarono tracce o impronte digitali sia in casa di Andrea che in biblioteca,ma non trovarono corrispondenze tranne,ovviamente quelle dello stesso Andrea.Interrogarono i vicini,ma nessuno aveva visto niente e le persone escluse dalla commedia non mostrarono particolare rancore.Vennero a sapere però che gli incontri del gruppo non erano poi così segreti e che anzi,alcuni compaesani erano andati ad assistere alle prove;dopo tre giorni d'indagine la polizia smise di venire a Borgo del Canto: nonostante il caso fosse ancora aperto, non c'erano nè indizi, nè prove per continuare le indagini.

Tra la disperazione del bibliotecario e l'emozione dei novelli teatranti venerdì 25 giugno arrivò e Borgo del Canto si colorò di bandierine e coccarde di vari colori, don Giancarlo nella messa delle diciotto parlò della vita del Santo, poi verso le sette e mezza la festa iniziò, con buon cibo, musica allegra e luci che pian piano prendevano il posto del sole illuminando l'oscurità.

Verso le ventuno tutti cominciarono a radunarsi davanti all'improvvisato palco nascosto da una tenda rossa che nascondeva l'agitazione e il trambusto che vi avveniva dietro: Giacomo avendo visto Lucia in prima fila si fece venire un gran mal di pancia e voleva solo andare a casa, Fabrizio(che faceva la parte del cattivo)entrò nel panico perchè non sapeva le battute, Annalisa, come ogni primadonna che si rispetti, si lamentava del trucco che le aveva fatto Miriam e del costume che a suo parere era troppo stretto; e Chiara non c'era!

Andrea e Tania si guardarono disperati;provarono a chiamarla,ma il telefono era spento e nonostante doveva apparire in scena verso la metà del secondo atto,il fatto che non fosse lì gettò nel panico il regista e la sua aiutante "Dovrai sostituirla tu" disse ad un tratto Andrea.

"Ma sei matto??!!" si scandalizzò lei "Prima di tutto non so le battute e poi..come pensi che riesca ad entrare nel costume??"

Non c'era più tempo: le campane suonarono i nove rintocchi, gli attori si misero in posa e Strianese aprì le tende.

Chiara arrivò trafelata alla fine del primo atto "Scusate! La macchina non ne voleva sapere di ripartire,ho dovuto chiamare il mio ragazzo per farmi venire a prendere "

"Ok, ma ora sbrigati, tra un pò devi entrare in scena!" la incalzò il regista evidentemente sollevato.

Il resto della serata continuò senza intoppi, gli attori man mano che la recita continuava acquistavano più sicurezza e le battute erano meno tentennanti, cosa che il pubblico apprezzò.

Nonostante la storia fosse drammatica e avventurosa,il pubblico si divertì a seguire le vicessitudini dei personaggi e alla fine la morte della strega commosse un pò tutti.

La misteriosa ragazza seguiva gli avvenimenti che avvenivano sul palcoscenico con grande attenzione, specialmente quando in scena c'era Gilda la strega, ne seguiva ogni movimento e ascoltava ogni parola, ogni sospiro: quando nell'ultimo atto Gilda si sacrificò morendo per cercare di incanalare la forza del Drago di nuovo nell'anello, pianse. Non per la qualità recitativa di Chiara, ma per quello che lei rappresentava.

Anche un'altra persona seguiva con sommo interesse  ogni scena e intanto il piano si delineava nella sua mente; doveva studiarlo bene in modo da non fare errori e portarlo a termine, ma quando lo spettacolo finì, ebbe una visione chiara di ciò che doveva fare.

Gli applausi scrosciarono non appena le tende furono tirate; quando si riaprirono Gilda era ritornata in vita e teneva per mano il perfido Ottone e, dall'altra aveva l'amato Federico e insieme alla principessa e ai  personaggi che avevano fatto da sfondo,salutò con un bel sorriso ed un inchino il pubblico.

Dietro le quinte, mentre attendeva di salire sul palcoscenico assieme a Strianese, Andrea e Miriam, Tania notò la misteriosa ragazza, seduta agli ultimi posti alzarsi e andarsene silenziosamente "Chissà perchè non rimane per i festeggiamenti" pensò ad alta voce " Chi mamma?" chiese la ragazza vicino a lei. Tania indicò l'esile figura che spariva avvolta da un leggero scialle nero "E' davvero una tipa strana" rispose Miriam" qualche giorno fa l'ho vista inoltrarsi nel sentiero che va verso la cascina abbandonata con un grosso zaino. Chissà che ci andava a fare? Giada ha ipotizzato che avesse un appuntamento con un uomo sposato..mah!" Tania non ebbe tempo di chiedere nulla perchè qualcuno fece il suo nome e lei avanzò sul palco, titubante, a ricevere gli applausi del pubblico.

Il commissario del Pero,che era venuto a vedere la recita incitato da Strianese, li raggiunse più tardi per complimentarsi con tutti loro del  lavoro fatto e disse al giovane agente che aveva sbagliato mestiere; lui arrossì: i complimenti del commissario gli facevano sempre molto piacere.

La festa andò avanti con la band del paese, ovvero i tre vecchietti amanti di Rita Pavone.

"E dov'è la sua amica.. come si chiamava? Sonia,mi pare.. mi era sembrato di capire che foste inseparabili" del Pero fece la domanda così, senza dar molta importanza, anche se era la prima cosa che avrebbe voluto chiederle quando l'aveva rivista a casa del bibliotecario " Lei abita a Milano" rispose Tania" ed è una persona molto impegnata, ma quest'estate faremo le vacanze insieme: abbiamo già prenotato!" era da mesi che stavano progettando quella vacanza, ma il lavoro di Sonia non le permetteva di fare progetti vacanzieri a lunga distanza, così fino a qualche settimana prima non sapevano se avessero potuto avere le ferie nello stesso periodo; per fortuna era andato tutto bene, così la loro vacanza al lago di Braies in Trentino era stata confermata "Commissario, le andrebbe di farmi ballare?" Le note di -Datemi un martello- aleggiavano nell'aria e del Pero la guardò terrorizzato "Grazie per l'offerta, ma sono un cane a ballare, ma Strianese.." non fece in tempo a finire la frase che Tania lo stava tirando verso la pista da ballo " Coraggio commissario" disse "si lasci un pò andare, basta che si faccia trascinare dalla musica" per gli astanti fu divertente vedere quell'omone sempre così burbero muoversi in modo goffo cercando d' imitare la sua compagna di ballo che  nonostante i suoi chili in più, si muoveva con grazia e agilità.

La festa continuò fino a tardi,poi verso l'una la musica cessò e lo spiazzo dell'area industriale allestito per la festa, pian piano si diradò; Tania e compagni decisero di tornare il mattino dopo a smontare il palcoscenico, erano tutti troppo stanchi.

Quella notte, mentre la luna sorgeva alta e pallida in cielo,un'ombra attraversò lo spiazzo deserto illuminato dai lampioni che lo aiutarono a trovare il piccolo soppalco; rovistò un pò in giro, poi aprì il grosso baule dove erano stati riposti i costumi e ne prese uno; un rumore improvviso lo paralizzò all'istante,orecchie tese ad individuare eventuali passi e la loro provenienza, ma non accadde nulla. Si girò e si accorse che l'intruso era un grosso gatto con in bocca un topo fuggire verso la campagna;  riprese a respirare e, inforcata la bici si diresse verso il paese.



Il mistero del drago bluDove le storie prendono vita. Scoprilo ora