Cap. 17 La strega Gilda

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Strianese bussò alla porta e, dopo lo scorbutico "Avanti!" aprì la porta ed entrò.

"Buongiorno commissario,  finalmente sono riuscito a farmi dire dalla scientifica cos'è successo e a farmi dare  l'elenco degli oggetti che c'erano nella borsetta della vittima, nonchè tutte le informazioni contenute" e sventolò il foglio di carta che aveva in mano.

Il commissario annuì e Strianese  continuò " si chiamava Gilda Rossini, di ventitré anni; nubile.

Abitava in via Monaco cinquantasei, Modena.

Viveva da sola e studiava all'Università, facoltà di biologia.

Aveva una madre che vive a cinque chilometri da Modena; stiamo cercando di rintracciarla."

" Di cosa è morta? è stata picchiata, bastonata?"

"Lapidata signore"

Il commissario sgranò gli occhi "Dio mio, che morte orribile!"

"Dio centra eccome!"

"Che vuoi dire?"

"Sopra uno dei sassi è stato trovato un biglietto dove c'era scritto un versetto della Bibbia: 1 levitico:20,27 e prima che mi chieda che c'era scritto ho quì il versetto: 'Se uomo o donna, in mezzo a voi, eserciteranno la negromanzia o la divinazione, dovranno essere messi a morte; saranno lapidati ed il loro sangue ricadrà su di essi'

Il commissario emise un fischio "Quindi abbiamo a che fare con un invasato religioso?"

"Questo versetto sembrerebbe dimostrarlo"

del Pero rimase un attimo in silenzio, poi fece segno di andare avanti.

 "Nella borsetta sono state trovate le chiavi, presumibilmente di casa, un borsellino  con dentro venti euro, la patente di guida e la carta d'identità, grazie alle quali sono riusciti a risalire alla sua identità:

 "Mhm.. cos'altro c'era nella borsetta?" chiese il commissario alzandosi.

"Ben poco: un pacchetto di fazzoletti, qualche caramella.. non abbiamo trovato il cellulare, forse l'ha lasciato nell'appartamento e magari saremo così fortunati che conterrà informazioni importanti per risolvere il caso"

"Non contarci ragazzo" rispose del Pero avviandosi verso la porta "Queste cose accadono solo nei film.. o nei libri gialli  mediocri. Hai con te le chiavi?"

L'agente sventolò il piccolo mazzo di chiavi.

"Bene, andiamo a vedere se possiamo curiosare un pò tra le cose di questa enigmatica ragazza"



Strianese e del Pero entrarono nell'unico bar del paese, seguiti da Tania che era stata avvisata via messaggio dal suo giovane amico, con grande disappunto del commissario.

"Buongiorno, è lei la proprietaria dell' appartamento sito in via Larici al sette?" chiese il commissario rivolgendosi alla donna dietro al bancone.

"Si" rispose lei " siete quì per quella povera ragazza?"

"Esatto. Vorremmo il suo permesso per poter andare a curiosare senza perdere tempo a chiedere un mandato"

"Per me va bene, ma non ho quì le chiavi, dovrei fare un salto a casa a prenderle e.."

"Non si preoccupi" la interruppe del Pero nel suo solito modo brusco "Abbiamo già le chiavi"


L'appartamento era perfettamente in ordine e pulito.

Il tavolino che di solito era davanti al divano, ora stava in un angolo e sopra vi erano due statue, una con fattezze maschili, l'altra femminili; intorno a loro vi erano: un fermacarte intarsiato, una campanella d'argento, una candela bianca, una coppa anch'essa d'argento (o così sembrava) con incisioni e strane decorazioni, un porta incenso, due ciotole che contenevano sale in una e acqua nell'altra e un tegame (o così sembrava) posto nel mezzo.

A lato c'era un grosso libro, Tania lo sfogliò e si accorse che era stato fatto a mano, così come la bella scrittura occupava le sue pagine.

"Sembra che la nostra strana ragazza fosse una strega" pensò ad alta voce " o perlomeno era quello che credeva di essere"

Il commissario aggrottò la fronte, ma non disse nulla.

"Commissario, Tania, venite quì " chiamò Strianese dalla camera da letto; quando i due arrivarono il ragazzo alzò il vecchio libro che aveva in mano "Credo che il bibliotecario sarà contento di aver recuperato il suo prezioso libro".


In effetti Andrea era al settimo cielo quando vide entrare in biblioteca il trio con l' antico libro prestatogli dalla biblioteca di Verona.

"E' fantastico!" disse prendendolo cautamente dalle mani del giovane agente quasi come se si potesse dissolvere nel nulla " Chiamo subito Angela e le dico che glielo rispedisco oggi stesso!"

" Se Gilda Rossini non fosse morta non l'avremmo mai recuperato" disse Tania.

"Già ed ora che sappiamo chi è la colpevole dobbiamo solo capire dove li ha nascosti o cosa ne ha fatto" tutti e tre si voltarono verso il giovane agente "Bè, è stata lei a rapire i tre ragazzi, no? Si sarà immedesimata nella strega del ibro, si chiama come lei! E da quel che abbiamo potuto vedere anche la signorina Rossini praticava la magia.. ed ecco perchè ha risparmiato Chiara visto che la impersonava"

Tania scosse la testa "No, io non credo.. e anche se fosse chi l'avrebbe uccisa? E perchè?"

"Non so, forse qualcuno che sapeva chi era e  odiava le streghe; il biglietto che abbiamo trovato ne è la prova" continuò il ragazzo infervorato. Per lui il caso dei rapimenti e del furto erano chiusi,aveva la sua colpevole, anche se morta.

"Quale biglietto?" chiese Tania

"Su uno dei sassi che sono stati usati per lapidarla c' era un biglietto con su scritto '1 levitico:20,21 ; abbiamo controllato il versetto della Bibbia e parla di streghe: dice che chiunque pratichi la divinazione dovrà essere lapidato" spiegò del Pero.

"Ma è assurdo!

Voglio dire, chi in paese sapeva che lei era una strega?

Nessuno la conosceva, stava sempre per i fatti suoi, figuriamoci se andava in giro a spiatellare di essere una strega! L'unico con cui aveva un certo rapporto (e non sappiamo quale) era Fabrizio che però è stato rapito"

"E se invece è proprio lui il colpevole?" s' intromise Andrea " Insomma, magari lui ha architettato il suo rapimento per poterla uccidere e non venire incolpato.. un pò come in 'Dieci piccoli indiani' "

"Ma perchè rapire Annalisa e Samuele?

E poi che motivo aveva di uccidere Gilda?

Non mi sembra un fanatico religioso"

"E' uno psicologo" le ricordò del Pero " Tutti gli strizzacervelli sono pazzi.. ma sono d'accordo con lei Tania; Fabrizio Gosio non è l'assassino"

Tania sorrise, felicemente sorpresa da quella dichiarazione "Venga commissario, le offro il caffè più buono che abbia mai assaggiato" e detto questo lo condusse verso l'unico bar del paese.





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