Cap. 12 Il valoroso cavaliere

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Adele arrancò sbuffando la salita che portava verso il centro del paese 'Devo smetterla con i dolci' pensava mentre sentiva che il suo cuore sarebbe esploso da un momento all'altro 'Giuro che non toccherò mai più una torta in vita mia!'

Quando arrivò davanti alla posta, si fermò un attimo a riprendere fiato; il campanile dichiarò che erano le otto in punto e Adele fece un sorriso: sempre efficiente e puntuale, nonostante i chili in più e la salita ogni anno più ripida. Non si poteva dire lo stesso del suo postino; lui non era mai puntuale, figuriamoci! La donna scosse la testa mentre apriva l'ufficio postale. Non poteva sempre coprirlo, nonostante fosse il figlio della sua migliore amica. Prima o poi avrebbe dovuto dirlo al direttore generale e allora sarebbero stati guai!

Poi Adele venne completamente assorbita dalla sua routine quotidiana che quando si ricordò di Samuele erano già le otto e mezza "Oh! Dov'è quel dannato ragazzo?!" esclamò addentando un ultimo pezzo del bombolone alla crema che le aveva portato il fornaio come ogni mattina. Alzò la cornetta e compose il numero dell'amica.


L'agente Strianese fece timidamente capolino nell'ufficio del commissario. del Pero era intento a studiare delle carte "Commissario.."

"Strianese, quante volte devo dirle di bussare prima di entrare?"

"Indovini un pò..." iniziò il ragazzo ignorando il disappunto del superiore. L'uomo alzò la testa e, dopo aver guardato l'espressione del poliziotto sospirò "Non ci credo.."  

"Borgo del canto" dissero all'unisono.


Tania arrivò poco dopo i due poliziotti, del Pero si limitò a darle un'occhiataccia, poi ritornò ad una disperata signora Maffei e a suo marito che continuava a scrollare la testa, senza dire nulla "Quindi voi non sapete se vostro figlio sia tornato a casa o meno stanotte?"

"Io.. noi.. non l'abbiamo sentito. Samuele aveva orari strani, era.. è giovane e noi non avremmo mai pensato che.." scoppiò a piangere premendosi forte il viso con il fazzoletto.

"Non è tornato"disse poi, riprendendosi un poco "Il letto era intatto e lui non si rifà mai il letto"

"Quand'è stata l'ultima volta che l'avete visto?"chiese il commissario, Strianese era pronto ad annotare tutto sul suo taccuino

 " Ieri sera a cena, verso le sette e mezza. E' uscito intorno alle nove, aveva appuntamento con la sua ragazza"

Chiesero il nome della fidanzatina che venne scrupolosamente annotato insieme all'indirizzo.

Come avevano fatto con Annalisa, perquisirono la camera del ragazzo e portarono via il portatile in cerca di qualche prova o motivazione della scomparsa.

Samuele era un bravo ragazzo, non aveva grilli per la testa.. tutte cose già sentite con Annalisa; l'unica cosa che differiva era  che lui aveva una ragazza e lavorava come postino, ma per il resto le vite erano identiche.

"Samuele conosce bene Annalisa, la ragazza che è scomparsa?"

I due coniugi sbarrarono gli occhi "Certo! Hanno solo un anno di differenza; sono praticamente cresciuti insieme "

Una volta usciti, Tania s'intromise tra i due uomini " E' strano, vero?"

"Cosa?" chiese del Pero spazientito

"Che tutti e due abbiano partecipato alla recita e siano spariti"

Strianese spiegò al commissario la teoria di Tania secondo la quale c'era qualcuno che stava ripercorrendo la trama del libro.

"Ma a quel che mi ricordo il cavaliere non viene rapito" obbiettò del Pero

"Vero" ammise Tania " Ma le coincidenze sono innegabili" rimasero zitti fino a quando non arrivarono alle proprie macchine 

"Che ne dite di una buona tazza di tè? Ci schiarirà le idee" e detto questo salì sul suo maggiolino verde pistacchio senza aspettare la risposta dei due uomini.

Seduti intorno al tavolo della casetta in via Civerchi, la padrona di casa stava servendo tè e biscotti danesi ai propri ospiti; l'uomo più anziano guardò con disgusto la bevanda ambrata, preferendo ad essa un biscotto burroso.

"Dunque" iniziò Tania " Sappiamo che Samuele e Annalisa erano due bravi ragazzi. Una studiava all'Università e non aveva tempo per relazioni amorose, mentre l'altro faceva il postino ed era insieme ad una ragazza di cui sappiamo ben poco, ma che sono certa non ha nulla a che fare con questa storia" bevve un sorso di tè " E poi abbiamo il libro. Scomparso dalla biblioteca e che accomuna i due ragazzi per via della recita"

"Andiamo!" esclamò il commissario " E' un romanzo fantasy scritto quando? Secoli fa! Una storia che nessuno conosce e che non interessa! E quale sarebbe il movente? Vendicare il mago? Andiamo, è ridicolo!"

"Una persona a cui il romanzo interessa c'è " disse piano Tania. I due uomini la guardarono "Gilda, la strana forestiera arrivata quì prima che tutto questo accadesse.

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Annalisa guardava attenta il ragno; ormai era diventato il suo più grande amico. Gli aveva dato un nome e lo salutava quando lo vedeva e cominciava a raccontargli storie, vere o fasulle che fossero; gli chiedeva com'era il tempo fuori, se ci fosse il sole o la luna e se aveva visto sua madre, l'aveva consolata dicendole che lei stava bene? A volte le sembrava che il ragno capisse le sue parole e addirittura le rispondesse. Ora il ragno era intento a tessere la sua ragnatela e Annalisa lo guardava affascinata. D'un tratto le luci si spensero e la porta si aprì, qualcosa venne trascinato dentro, poi la porta si richiuse e la luce ritornò.

Annalisa vide quel corpo, vestito in modo strano, con una calzamaglia e il fodero per la spada.. appena capì rimase un attimo a bocca aperta, poi si precipitò da lui e cercò di svegliarlo "Samuele" disse tra le lacrime "Samuele, mi senti?"

Il mistero del drago bluDove le storie prendono vita. Scoprilo ora