Cap.14 Il mago e la strega

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"Oh! Ma chi è che osa disturbarci?" si lamentò Gilda sentendo il campanello squillare. Era a cavalcioni di Fabrizio e si stavano scambiando un appassionato bacio prima di essere bruscamente interrotti.

"Sarà il mio cliente" disse in un sussurro l'uomo, cercando la bocca di lei " Bè, mandalo via!" e dopo avergli dato un profondo bacio, si staccò da lui in fretta, balzando in piedi. Lui rimase un attimo sorpreso, poi si alzò dal divano, si riaggiustò i capelli e andò verso la porta. Quando l'aprì vide gli occhi di Mario supplichevoli 

"B-b-b-b-buongiorno do-o-o-ottor Gosio, s-s-s-cusi il ritardo"

"Non si preoccupi Mario" rispose lo psicologo tornando in sè. Entri pure" Mario e Gilda si guardarono: uno terrorizzato, l'altra furiosa "Scusami cara" disse lui "Ma il dovere mi attende".

" D'accordo,come vuoi" si stizzì Gilda. Passò sinuosamente davanti ai due uomini e, rivolgendosi a quello più alto sussurrò "Ci vediamo stasera"


I due poliziotti andarono senza molta convinzione a parlare con Luisa, la ragazza di Samuele. "Si,ho visto Samuele l'altra sera"  disse lei "E' arrivato verso le nove e mezza e se n'è andato per le undici, più o meno"

Alla loro domanda se il ragazzo sembrava nervoso, o se aveva l'aria di nascondere qualcosa, lei scosse la testa sorridendo. Samuele era un libro aperto.

" Lei ci ha detto che Samuele è arrivato alle nove e mezza, ma sua madre ci disse che uscì alle nove. Per arrivare qui a Treviglio da Borgo del Canto ci vogliono dieci minuti. Lei mi sa dire cosa fece nei venti minuti mancanti?"

"Mi disse che era andato da un suo amico a riportargli degli spartiti che gli aveva prestato.Sa, Samuele è un musicista" disse con orgoglio "poi diede un passaggio ad un'amica.. no, non era proprio un'amica" rimase un attimo in silenzio cercando di ricordare le parole del fidanzato "Era una vicina di casa di questo suo amico; quando uscì dall'appartamento, vide questa ragazza che scendeva le scale e gli chiese se poteva darle un passaggio"

"Lei vide questa ragazza?"

"No,ma lui mi disse che era una bella rossa. Cerca sempre di farmi ingelosire, ma io lo so che non mi tradirebbe mai: lui è un bravo ragazzo e poi mi ama" concluse trionfante.

Quant'era sciocca, pensò il commissario. Lui stesso aveva amato molto Marta, ma questo non gli aveva impedito di tradirla con  Anna, la panettiera dal seno prosperoso ed il sorriso seducente. Si augurò che quella ragazza non incontrasse mai un tipo come lui e che Samuele fosse davvero quel sant'uomo come lo dipingeva.

"Saprebbe dirmi il nome di questo amico?"

"Oh santo cielo, no! Non l'ho mai incontrato e.. aspetti!" cercò un attimo nella borsa ed estrasse il cellulare " Quella sera mi mandò un vocale" e la voce di Samuele uscì dal telefono

'Ciao amo,farò un pò tardi; vado da Fabry a restituirgli gli spartiti. Se non mi psicanalizza ci vediamo dopo'

 Si sentì una risata e poi silenzio.

" Crede che quel Fabry sia il Gosio?"chiese Strianese mentre guidava verso Borgo del Canto. del Pero assentì "A meno che non abbia un amico a cui piace psicanalizzare la gente, credo che Fabrizio Gosio sia l'uomo con cui dobbiamo parlare e, con un pò di fortuna, riusciremo anche a trovare la bella vicina rossa"


Tania e i due poliziotti arrivarono davanti alla piccola palazzina contemporaneamente.

La donna sorrise ai due uomini e, senza dar loro il tempo di parlare, suonò il citofono.

Il mistero del drago bluDove le storie prendono vita. Scoprilo ora