Capitolo V - Ritorno alle origini

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Litore quot conchae,
tot sunt in amore dolores.

Quante sono le conchiglie
sulla spiaggia, altrettanti
sono in amore i dolori.

- OVIDIO





L'anno della quarta superiore fu uno tra i più movimentati: era l'anno del viaggio d'istruzione, dei 18 anni e dei litigi. Con buona parte della classe andammo in gita e iniziai a conoscere meglio alcuni compagni con i quali prima parlavo raramente, per esempio Nick. Era un bel ragazzo, alto, sapeva cucinare e infondo aveva il cuore tenero, anche se un carattere molto impulsivo. In gita. in un museo, si perse e andai a recuperarlo nonostante il professore fosse contrario. Ammetto di aver capito tante cose dopo quei giorni, soprattutto su persone che mi stavano vicine e alle quali tenevo tanto.

Al mio ritorno, a causa di incomprensioni litigai con Jade, questo mi portò a non parlarci e a non vederla per diversi giorni. Ci rimasi davvero male, ero abituata a tornare a casa con lei soprattutto ora che abitavamo vicine, ma poco dopo capì che per quanto potessimo litigare o essere in disaccordo, non avremmo mai smesso di essere amiche. L'anno scolastico pseguiva abbastanza bene anche perché conobbi nuovi compagni, tra cui Eddie.

Era un giocherellone e con lui potevo tirare fuori la nerd che c'era in me perché anche lui lo era, potevo parlarci di tutto, mi stava vicino e per me diventò come un fratello. Inizialmente non mi stava per niente simpatico, si prendeva confidenza con tutti e io lo trovavo davvero irritante. Dopo averci passato dei mesi insieme capì che infondo era davvero una brava persona. Si avvicinò la data dei miei 18 anni, mi sembrava di poter spaccare il mondo, in realtà non cambiò molto. Anzi, restò tutto come prima, l'unica cosa che era cambiata e che potevo prendere alcolici e sigarette senza problemi, ma non ero interessata.

Un giorno durante una interrogazione la mia docente di italiano mi fece presente un progetto alla quale, a suo parere, dovevo partecipare. Era uno "Science Camp", veniva data l'opportunità a una cinquantina di alunni del quarto anno di tutta la Regione, di partecipare per circa cinque giorni a un campo interamente scientifico potendo accedere a uno dei tre campi di Ricerca presenti, con vitto e alloggio pagato.

Decisi di fare domanda, pur essendo a conoscenza che le possibilità di accedervi erano davvero basse. Scrissi la domanda di presentazione e la inviai, convinta di un rifiuto. Dopo qualche settimana mi contattarono per avvisarmi che mi avevano scelta per la partecipazione, così felice andai a far vedere la mail alla mia professoressa che era davvero orgogliosa di me. Così una settimana dopo la fine della scuola sarei partita.

Venni contattata da uno dei ragazzi che abitava non molto distante da me, Alex, mi chiese se potevamo viaggiare insieme, così all'arrivo entrambi almeno conoscevamo qualcuno. Eravamo in tutto 16, divisi in egual modo tra femmine e maschi. Il giorno della partenza mi feci accompagnare da Jim a prendere il pullman che sarebbe partito alle 5 del mattino.

Quel giorno pioveva, Alex vicino al pullman mi aspettava. Fu lì che lo vidi la prima volta; ricordo le goccie sul viso, l'odore della pioggia e quella sensazione che avrei ricordato quel momento per diverso tempo. Lui mi vide e sorrise, poi mi prese la valigia e salimmo in pullman.

Ci spettavano tre ore e mezzo di pullman, iniziammo a parlare e conoscerci. Era un ragazzo davvero gentile e particolare, mi piaceva parlare con lui. Feci fatica ad ambientarmi inizialmente con gli altri, poi legai con altri ragazzi e ragazze. Alex mi stava sempre vicino e la sera dopo i laboratori andavamo a farci delle passeggiate in spiaggia, parlavamo del più e del meno. Adoravo le camminate in spiaggia, soprattutto quando lui era con me. Dopo la passeggiata tornavamo alle rispettive camere, andavamo a cena e poi alle serate organizzate dall'hotel. In hotel c'erano anziani per di più, pochi giovani, quindi venivamo notati subito.

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