Levis est dolor qui
capere consilium potest.È lieve il dolore che permette
di prendere una decisione.- SENECA
Arrivò il giorno del funerale, non potevo crederci, non realizzavo la cosa. Stetti vicina ai miei parenti finché arrivò un momento davvero brutto, stavano potandondo la bara in cimitero; sentii il vuoto dentro di me, era incolmabile.
Ero circondata da persone, speravo che una di loro si accorgesse di me, mi sarebbe bastata una pacca sulla spalla, ma nessuno si accorse di niente; ero invisibile ai loro occhi. Da lì iniziai a sentirmi davvero sola, potevo essere circondata da mille persone, ma dentro di me mancava qualcosa; nessuno mi avrebbe più capita, nessuno mi avrebbe più amata.
Tornai alle lezioni qualche giorno dopo, Maggie non avrebbe voluto che le saltassi, mi diceva sempre che quando se ne sarebbe andata avrei dovuto organizzare una festa, che dovevo essere felice comunque.
Io invece non riuscivo nemmeno più a sorridere per finta, smisi di parlare con le persone e iniziai a tenermi tutto dentro. Nessuno poteva capire cosa avevo passato, anzi, cosa stavo passando. A nessuno interessava come stavo, erano così occupati a leccarsi le ferite da non accorgersi che ero morta dentro. Iniziai a non voler più vedere nessuno, volevo solo svegliarmi da questo incubo orribile.
Mi domandai spesso: Perché il mondo doveva essere così ingiusto? Non trovavo un senso più a niente.
La mia vita non aveva più un senso, ora che Maggie non c'era più a chi potevo raccontare le mie giornate, chi poteva dare un senso alla mia inutile vita? Ero solo una ragazzina impotente, dentro un mondo ingiusto e una società meschina.
Cercai di studiare per gli esami, ma non riuscii ad avere successo, tutti mi credevano una persona incompetente.
Più volte vidi persone giudicarmi, come se non riuscire a passare un esame fosse sinonimo di ignoranza; la verità è che la notte non dormivo, il giorno non mangiavo e tutti gli obiettivi raggiunti durante i mesi in città, svanirono nel nulla. Ero sola contro il mondo, sapevo che sarei rimasta schiacciata. Non ero forte come Maggie, lei si che aveva forza, ma perché allora se n'era andata? C'era qualcosa più forte di lei? O non aveva combattuto abbastanza?
Domande alla quale non avrò mai risposte. Lei era tutto per me e io ora non avevo più niente.
Arrivò il giorno del suo compleanno, pensai che sarebbe tornata, lei non avrebbe mai festeggiato senza di me: si lo so, è stupido, ma credo che non si possa giudicare una persona che soffre.
Venivo insultata, non piangevo e cercavo sempre di sorridere forzatamente; venivo classificata come quella senza emozioni, quella senza cuore che non teneva a nessuno.
Quando penso a lei mi vengono in mente solo poche parole: "Stai bene ora? Mi manchi".
Ora dov'è so che non sta soffrendo come soffriva qui, sono felice per lei; ma triste perché il mondo senza di lei fa schifo.
Mi piace stare nella sua camera, i mobili sono diversi ma lì la sento al mio fianco. Purtroppo i miei figli non la conosceranno, ma racconterò loro di Maggie, della donna forte che era e che io spero di diventare un giorno. Da lì su può guardarmi, so che mi proteggerà e si occuperà di me.
Volevo dirle delle cose, così decisi di scrivere tutto su un foglio:
"So che ho perso del tempo a farmi del male, che avrei dovuto festeggiare come dicevi, ma io non sono forte come te. Eri la mia forza e ora mi sento come un cavaliere senza il suo scudo. Ma diventerò forte, sarò una brava donna come te un giorno. Ora permettimi di piangere, di sfogarmi, perché tenermi tutto dentro ormai mi sta uccidendo. Lo dico a te che mi capisci. Cercherò di renderti orgogliosa sempre di più. Ti voglio bene nonna."
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Vivere militare est.
Ficción GeneralL'opera narrativa parla della vita di una giovane ragazza di nome Erin, partendo dalla sua nascita fino al compimento dei vent'anni. Il racconto si svolge inizialmente nel suo paesino di origine, per poi spostarsi dopo il diploma in città. L'obietti...