Fugit inreparabile tempus.
Il tempo fugge irreparabilmente.
- VIRGILIO
Iniziai a prepararmi sia fisicamente che mentalmente all'ingresso all'università. Alex non si era fatto sentire e poco dopo scoprì che sarebbe partito, decisi di chiudere definitivamente con lui, ormai non aveva più senso. Mi iscrissi all'università e trovai posto alla casa dello studente, a Ottobre mi sarei trasferita lì. La prima settimana di lezioni ero felicissima di entrare in quel mondo, stavo a casa di Kirsten, la settimana successiva mi sarei trasferita. Incontrai Jennifer che continuava a motivarmi e a dirmi che potevo farcela, di essere forte e pronta al cambiamento. Ma io desideravo trasferirmi da troppo tempo, ne ero felice.
Alcune lezioni le seguivo in un enorme edificio bianco. Ricordavo quel palazzo ma non ricordavo il motivo, più avanti ricordai meglio. Era lo stesso palazzo che vedevo dalla finestra della camera dell'ospedale in cui ero ricoverata; questo mi dava la forza necessaria per non mollare.
Entrare all'università era come un sogno che si stava avverando. Mi trasferii, Queen stava alla casa con me anche se avevamo stanze diverse. Conobbi la mia coinquilina e altre persone della casa. Tutti erano così gentili, mi sentivo a casa lì. Tornavo a casa ogni fine settimana e potevo stare con Maggie e Robbie che sentivano di più la mia mancanza.
I litigi con Terri erano sempre più frequenti e Maggie mi difendeva sempre, le dicevo di lasciar perdere, ormai ero abituata ma lei mi ripeteva sempre che non lo meritavo. Il fine settimana principalmente mi occupavo di ascoltare loro, lei mi raccontava tante cose del suo passato; da quando abitava con noi mi fermavo ad ascoltarla spesso, entravo nel suo mondo e mi sentivo davvero bene. Avevo davvero un buon rapporto con Maggie, mi trattava con rispetto e come una persona abbastanza matura di cui potersi fidare ciecamente.
Tra lezioni, studio e uscite cercai di creare un equilibrio, ma invano. Ero continuamente impegnata e non avevo il tempo più per certe cose. I primi mesi scendevo a trovare Sophie spesso, poi iniziai a smettere. Ginny aveva lasciato l'università e iniziai a vederla sempre più di rado. Conobbi la mia tutor personale con la quale strinsi un buon rapporto, poi arrivò la tempesta.
Non sai cosa significa stare all'università finché non ci sei dentro con tutte le scarpe, è un mondo diverso, nessuno è obbligato a darti una mano o farti un favore, sei solo un numero come tanti. La tua opinione non conta, se hai un brutto periodo il mondo non smette di girare per farti rialzare, lui gira senza di te. Puoi desiderare di essere capita o cercare supporto, ma non ti è dovuto.
Maggie stava male, aveva il cancro e i dottori ci dissero che non sarebbe sopravvissuta, le rimaneva poco tempo. Senza nemmeno pensarci tornai a casa dei miei, non potevo stare in città lontana da lei un secondo di più. Non poteva lasciarmi, non ora che ero all'università e stavo iniziando la mia nuova vita. Sapevo che non stava bene psicologicamente, che non voleva più combattere, volevo andare da lei, dirle che le sarei stata accanto, che avremmo combattuto insieme.
Stava a casa, in quei giorni non voleva vedermi, diceva che non dovevo vederla così, che dovevo ricordarmi di lei in maniera bella e non crudele come la malattia che me la stava portando via.
Un'altra volta il cancro si sarebbe portato via uno dei pilastri della mia vita, ma Maggie non era un pilastro, era le mie fondamenta. Ogni notte andavo a dormire con il terrore che svegliandomi lei non ci sarebbe stata, non mangiava più; così un giorno decisi di farle il the. Da quando abitava da noi prendevamo sempre il the insieme e diceva che quello fatto da me era il più buono, eppure era normale, forse l'ingrediente segreto era l'amore che ci mettevo nel farlo. Ogni volta che cucinavo qualcosa volevo sapere il suo parere ed era davvero felice di essere così tanto partecipe nella mia vita, le raccontavo delle mie amiche e lei mi chiedeva sempre di loro. Il giorno bevette il the solo per metà, lei che non ne lasciava nemmeno un sorso, si scusò con me. Solo lì capii la gravità della situazione, solo lì capii che a momenti mi avrebbe lasciata.
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Vivere militare est.
Ficción GeneralL'opera narrativa parla della vita di una giovane ragazza di nome Erin, partendo dalla sua nascita fino al compimento dei vent'anni. Il racconto si svolge inizialmente nel suo paesino di origine, per poi spostarsi dopo il diploma in città. L'obietti...