Capitolo 6

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Ellen
Mi risveglio in una stanza, non riesco a muovermi, come se il mio corpo è paralizzato, ho la gola secca e le mie corde vocali sembra non vogliano funzionare, vorrei urlare , chiedere cosa ci faccio in questo posto, ma il mio corpo non me lo permette. Riesco solo a vedere e sentire la discussione di due uomini che si trovano in fondo alla stanza , "allora cosa pensi di farci con lei?" "non lo so, è troppo potente per lasciarla in vita, penso che dovremmo ucciderla", "okay, sono d'accordo con te, potrebbe mettere a repentaglio la nostra missione." L'uomo si avvicina a me con delle catene in mano, sta per scagliarmele addosso, io vorrei urlare, ma non posso, non ci riesco. L'uomo solleva una catena, si prepara a colpirmi, prende la mira e...
Inizio ad urlare, voglio che l'uomo la smetta, ho gli occhi chiusi, aspetto che mi colpisca, sono tutta rigida. Poi apro gli occhi, mi ritrovo nel mio letto, sono tutta sudata, mi ripeto che era solo un brutto sogno, ma sembrava così reale, prendo il telefono in mano, guardo l'ora e vedo che sono solo le tre, cazzo! Ora non riuscirò più a prendere sonno, così decido di andare in cucina a prendere un bicchiere d'acqua, quando arrivo di sotto vedo una figura che dorme sul divano.
Mi avvicino titubante, ma poi vedo che è Back e mi tranquillizzo, è così bello mentre dorme, così tranquillo, vado in cucina e prendo un bicchiere dal davanzale "ehi, cosa ci fai in piedi a quest'ora?" dice Back facendomi spaventare a morte, tanto che sobbalzo e il bicchiere mi cade dalle mani, ma lui tramite telecinesi lo prende prima che si frantumi in mille pezzi e lo appoggia sul tavolo "cavolo Back, mi hai fatto spaventare" "lo vedo", dice ridendo "comunque dovrei farti la stessa domanda" dico con sguardo indagatore "ho visto che eri sul divano a dormire, perché non dormi nella tua stanza?" "beh, ho fatto un brutto sogno, così sono sceso di sotto e mi sono messo a guardare la tv, tu?", che coincidenza, tutti e due abbiamo fatto un incubo "in verità pure io, così sono venuta a prendere un bicchiere d'acqua", Back dice "mi dispiace, vieni qua, ti consolo io, se vuoi puoi raccontarmi il tuo sogno" "no, grazie, ma non voglio rivivere quel momento", Back fa un cenno di approvazione con la testa e mi abbraccia. Ci sediamo insieme sul divano e dopo poco ci addormentiamo.

Mi sveglio con il braccio di Back che mi stringe a sé, mi sento così bene qui, insieme a lui, mi sento al sicuro fra le sue braccia forti e calde, mi sembra di essere a casa mia. Cavolo, quanto mi manca la mia famiglia, in primo piano sento la mancanza della mia sorellina Abbie, lei ha 10 anni e io sono come una sua amica più grande, lei mi dice tutto quello che le passa nella testa, ad esempio l'altro giorno mi ha detto di essersi fidanzata con un suo compagno di classe che le piace molto e io ero molto contenta per lei, soprattutto perché io alla sua età ero un maschiaccio e se un ragazzo mi si avvicinava lo respingevo subito, quindi tutti i maschi della mia età avevano paura a farsi avanti e così mi stavano lontano.
Poi mi manca molto mio padre, fin da quando ero piccola lui è come il mio supereroe, che quando qualcosa va male mi prende fra le braccia e mi fa dimenticare tutto quello per cui sono triste. Mia madre e mio fratello sono le persone della famiglia che mi mancano di meno, so che è brutto da dire, ma mia madre lavora tutti i giorni dalla mattina alla sera, lo so che lo fa per non farmi mancare niente, ma sono più legata a mio padre, mentre mio fratello non è che non li voglia bene, ma diciamo solo che preferisco gli altri membri della mia famiglia, ma lui è pur sempre il mio fratellino.
Mi giro verso Back e vedo che dorme, gli do un bacio sulla guancia e vado in cucina. Prendo dal frigorifero un uovo e un po' di speck e inizio a prepararmi una buona colazione (o perlomeno decente). Metto l'uovo e lo speck in una padella e li cuocio.
Il risultato non sembra per niente male (dato che non sono una cuoca eccellente).
Dopo aver mangiato vado in salotto a svegliare Back, gli do un bacio"ehi, buongiorno, da quando sei diventata così dolce?" mi chiede lui , "buongiorno anche a te" rispondo e vado in cucina a preparargli la colazione. Faccio la stessa cosa che ho cucinato per me e lui la mangia con gusto.
Dopo aver fatto colazione andiamo nel bosco e iniziamo il mio allenamento, oggi Back ha detto che ci saremmo concentrati sulla difesa. Inizio con la mia solita mezz'ora di corsa ed ormai mi sono pure abituata. Quando ho finito vado da Back e inizio la lezione.
"Okay, concentrati sui rumori che senti, se un avversario ti attacca alle spalle tu puoi riuscire a sentirlo, perché noi lupi abbiamo un udito molto sviluppato. Ora provo a colpirti, tu cerca di schivare il mio attacco, va bene?" Faccio cenno di sì con la testa. Back si trasforma in lupo ed io faccio lo stesso, poi inizia a correre nella mia direzione,ma scompare dalla mia vista, sento qualcuno dietro di me, così mi sposto facendo fare un ruzzolone a Back, che si alza indolenzito dalla caduta, ma anche fiero di me "Brava, vedo che mi hai ascoltato, ti sei fidata del tuo udito." "siii, grazie" , poi mi ritrasformo in umana. Mentre io e Back parliamo, arriva un grifone enorme che mi prende per le braccia con i suoi artigli e mi porta in alto, oltre le nuvole, io cerco di liberarmi, ma la sua stretta è troppo potente. Inizio ad agitarmi, ora mi ricordo che Back mi ha detto che io posso trasformarmi in una forma alata, così potrei volare via e tornare dal mio branco, mi faccio forza e ci provo. Cerco di ricordare quello che ha detto Back quando provava a farmi trasformare in lupo. Chiudo gli occhi e mi immagino di trasformarmi e di possedere delle ali, so che lui ha detto che ci sarebbe voluto del tempo, ma devo provarci.
Chiudo gli occhi, poi ad un tratto sento come delle spade affilate che mi lacerano la schiena dall'interno, subito dopo una sensazione bellissima, una sensazione di invincibilità, mi sento potente. Ci sono riuscita, riesco a vedere le mie ali, cavolo sono enormi. Appena il grifone allenta la presa ne approfitto per sbattere le ali e finalmente sono libera dalla stretta di quell'essere.
Cerca di riprendermi, ma io volo il più veloce possibile. Tutto intorno a me è diventato silenzioso, sento solo il battito delle mie potenti ali, inizialmente non capivo bene come farle funzionare, ma poi hanno fatto tutto loro. Dall'alto riesco a vedere la casa del mio branco e punto dritto verso quella, guardo dietro di me e non vedo il grifone, per fortuna lo ho seminato. Non so cosa volesse da me né chi lo ha mandato, ma ora sono salva.

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Ciao,
Ecco il capitolo 6, vi prego ancora di farmi sapere se la storia vi piace lasciando dei commenti, anche critiche costruttive.
Grazie.

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