inizialmente pubblicata il 22\07\2017, ripubblicata il 18\03\2018
Quegli occhi rossi riflessi nello specchio l'avrebbero fata sognare ad occhi aperti. Blake era lì, le cingeva con le mani la vita, e, con lei, guardava allo specchio il riflesso delle loro immagini. Forse anche lui si era accorto dei suoi occhi vuoti, apparentemente senza né espressione né emozioni , ma che si riempivano di fianco a quelli di Whitley. La ragazza, bella, dai capelli lunghissimi, sciolti, totalmente disordinati, nel suo pigiamone rosa, che non faceva risaltare nulla del suo corpo, osservava attentamente i gesti del ragazzo, lenti, dettati dalla stanchezza, ma allo stesso tempoeleganti. La situazione, non comune, era stata causata da un incubo della ragazza.
Whitley, verso le due e mezza di quella notte serena, piena di stelle, con una bellissima luna piena che illuminava leggermente la camera da letto dalla finestra appena aperta, che permetteva alla fresca aria primaverile notturna di rinfrescare l'ambiente, che, quasi certamente, sarebbe stato fastidiosamente caldo, si svegliò di soprassalto dopo un incubo che, sembrava così reale da averla fatta piangere. Non era una ragazza forte, lei lo sapeva bene, e si asciugò velocemente gli occhi per cercare di fermare le lacrime, cheperò continuavano a scendere. Sapeva che tutto quello che avevasognato era praticamente impossibile, ma il ricordo degli occhi diBlake su di lei era forte. Gli occhi vuoti tipici erano stati sostituiti da odio, e questi l'avevano fissata e ripudiata. Whitley scosse la testa e, sedendosi sul bordo del letto, cercò coi piedi le ciabatte rosa che, la sera prima, aveva lasciato vicino al letto per la mattina. Quando, però, il contatto col pavimento gelido la fece sobbalzare, decise di ritentare più tardi.
Nello stesso momento, dall'altra parte del letto, Blake, come per scherzo, si girò verso di lei. Inizialmente, Whitley, lo guardò piena di timore, poi sfiorò quel ciuffo che cadeva ribelle sulla fronte del ragazzo, e lo spostò per vedere meglio il suo viso dolce e rilassato. Era simile a un angelo, bellissimo, non sembrava il solito ragazzo indaffarato per quel lavoro nella polizia internazionale che lo teneva occupato quasi tutti i giorni, anche per settimane o mesi interi. Una sensazione di solitudine, che le bloccava la gola e le faceva sentire un peso al cuore, la avvolse. "Per quanto luisarebbe rimasto al suo fianco?" pensava sconsolata. Nuovamente scacciò un pensiero negativo dalla sua testa, poi, con decisione, saltò giù dal letto e, scalza e presa da brividi di freddo, corse verso il bagno, una piccola stanza dai muri piastrellati blu, pavimento bianco e, oltre all'arredamento tipico del bagno, un grande specchio sopra al lavandino. Whitley, velocemente, si sciacquò il viso con l'acqua fredda, poi, prese un asciugamano e, lentamente, l'asciugò. Il riflesso dei suoi occhi blu, freddi e abbattuti, non faceva altro che farle ripensare al sogno, dove lei, vestita con la divisa del team plasma, immobile, senza poter parlare, in mezzo al buio, con una sola persona dietro di lei, il suo fidanzato, Blake. Sentiva il suo sguardo penetrante su di lei, poi, una volta davanti a lei, guardandola negli occhi, con crudeltà e senza interessarsidelle reazioni di Whitley, le disse:
-"Pensi che ti amo davvero? Io ti odio, sei solo una sporca agente del team plasma."-
A Whitley, anche il solo pensiero la faceva star male, e anche se incuor suo sapeva che non era possibile, la sua mente non faceva altro che condizionarla. Solo le braccia di Blake la svegliarono dalla sua riflessione, e ora, i loro occhi, riflessi in quello che, oramai era più di uno specchio, ma il luogo per riscoprire i loro animi, guardavano le loro immagini riflesse, ridendo insieme dopo poco tempo. Il ragazzo, solo con dei pantaloni corti blu, senza maglia, con il suo corpo muscoloso esposto, muoveva leggermente le mani sul pigiama della ragazza, e le baciava la guancia, avendo visto la sua espressione abbattuta. Velato, dietro tanta indifferenza, vedeva amore, quello che lilegava. Sentiva che non sarebbero mai stati come due fra i dexholder più grandi, la perfezione, innamorati come non mai, ma per Whitley non era necessario, bastava sentire la voce, poter abbracciare o scrivere al suo Blake, il suo principe, la sua ragione di vita. Un semplice sussurro del ragazzo la fece sorridere, mentre ascoltava quelle parole stanche e leggere: -Che è successo?-
Whitley scosse la testa, dicendogli che, con la sua sola presenza, tutto quello che la faceva sentire triste era passato. Blake, dolcemente,la prese in braccio, e, fra le proteste della ragazza, la buttò nelletto.
-È ora di dormire, non pensi sia un po' tardi?--Hai decisamente ragione, buonanotte- disse la ragazza, dando a Blake un leggero bacio, per poi girarsi dall'altra parte.
La mattina dopo, quando Whitley si svegliò, Blake non era più nel letto, e nemmeno in casa, probabilmente era andato al lavoro per qualche motivo a lei ignoto. Stropicciandosi gli occhi e cercando di scendere dal letto, si accorse di un piccolo bigliettino azzurro cielo, posizionato sul suo comodino. Una volta letto, il volto della ragazza si illuminò, lo portò al petto e iniziò a guardare fuori dalla finestra.
-Grazie Blake-
Angolo autrice
Adoro questa coppia, anche se non è molto probabile. Il capitolo mi è venuto in mente in modo molto strano: stavo leggendo la saga di BW2 e (Spoiler) in un capitolo lei fa un sogno, e allora mi sono ispirata a questo, rivoluzionando però il tutto. Fatemi sapere cosa ne pensate e se dovete farmi delle critiche, che siano costruttive. Grazie
Solana
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One-shots e Flashfic su Pokemon
Fanfictionscritti nel 2017, ripresi nel 2021. Ci sarà probabilmente una differenza nei nuovi capitoli... [07/09/2017] #288 in storie brevi [30/10/2017] #142 in storie brevi Nelle varie storie scriverò su varie coppie nel mondo pokemon, soprattutto sul manga...