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"Cris, tesoro, svegliati!" Echeggia una voce fin troppo familiare nelle mie orecchie provocandomi un sobbalzo.
Sbatto velocemente le palpebre cercando di inquadrare a pieno la figura; è mia madre.
"Mamma, ma, che ore sono?" Mi lamento rigirandomi ripetutamente nel mio letto, ignorando completamente i suoi ripetitivi richiami.
"Sono le 5, devi alzarti o faremo tardi!" Strilla nuovamente lei frantumando ogni singola possibilità che io mi possa riaddormentare.
"Voi siete pazzi! Quale persona sana di mente si sveglierebbe alle 5 per andare in spiaggia?" Sbuffo nuovamente io riempiendola di occhiatacce che sembrano non farle il minimo effetto, anzi, le accoglie tutte lasciandomi un grazioso sorriso.
"Noi, ovvio!" Sospira lei come se fosse una cosa fin troppo ovvia, ed inevitabilmente scoppio a ridere.
Io odio andare in vacanza, specialmente se il luogo prestabilito, sia una spiaggia.
Vi chiederete perché, beh, non c'è un motivo ben preciso: so per certo che è così e basta.
Detesto la sabbia, odio bagnarmi, odio il sole, odio le meduse, odio il mare. Mi sembrano abbastanza validi come motivi.
Fosse stato per me, quest'estate sarei rimasta chiusa in camera mia a leggere libri come se non ci fosse un domani, mentre concentrata addento un panino: ma ovviamente, non sono io a scegliere e nessuno si preoccupa della mia opinione.
Arresa al fatto che non potrò fare niente per ribellarmi a queste odiose vacanze che si avvicinano, mi alzo riempiendo di gioia il viso di mia madre che quasi, non ci crede.
"Sono orgogliosa di te!" Esclama totalmente a caso, mentre con quel suo sorriso stampato in volto si precipita alla porta per poi chiuderla alle sue spalle.
Quanto invidio mia madre: si alza sempre presto, lavora senza sosta, accontenta tutti noi figli, beh, che dire, io non ce la farei mai, dato che la mia pazienza è pari a 0.
Decido di mettere finalmente da parte i miei pensieri e concentrarmi un po' di più agli esasperanti 30 giorni che dovrò passare una volta arrivati in quel supplizio.
Infilo le mie morbide pantofole per poi dirigermi di fretta in bagno: ho assolutamente bisogno di riparare l'irreparabile mio aspetto mattutino.
Per prima cosa immergo la mia faccia ancora addormentata nell'acqua gelida del lavandino nella speranza di prendere coscienza, fallendo.
Poi decido di applicare un po' di trucco: si, so che sto andando a mare e non ce n'è bisogno, ma io non riesco ad uscire senza ed inoltre so già per certo che non metterò piede in acqua.
A questa mia ultima affermazione, prendo dalla trousse rigorosamente rossa di mia madre il correttore, il mascara e l'eye-liner.
Mia madre non usa tutta questa roba, ma la sua borsa per i trucchi è molto più grande della mia, quindi non mi faccio problemi ad utilizzare la sua.
Una volta finito il mio make-up pre spiaggia, avvolgo i miei capelli castani una lunga coda, per poi cambiare direzione e precipitarmi nuovamente verso la mia camera.
Tiro fuori dall'armadio il mio costume rosa a pois bianchi, che mia madre ha comprato apposta per questa "occasione": si, perché se fosse stato per me, ci sarei andata volentieri in pigiama.
Mi infilo questi indumenti essendo consapevole che non ne farò uso perché non mi bagnerò, ed infine indosso una gonna lunga fino a metà coscia bianca, contornata alle estremità di una ricucitura in pizzo.
Okay, non sarò decente, ma sinceramente non mi frega niente: ci sto andando solo per il piacere di far fare una vacanza ai miei genitori, perché sicuramente per me farà schifo.
Sollevo il mio borsone ormai pieno zeppo di roba che non è neanche del tutto mia per poi scendere le scale con la velocità di una lumaca, a causa della pesantezza che affligge le mie povere spalle.
"Mamma, sono pronta!" Urlo per farmi sentire non sapendo dove si trovi e non avendo voglia di cercarla.
"Si tesoro, anche noi!" Strilla a sua volta lei, pur essendo ad un metro scarso di distanza da me.
Giusto perché i miei timpani non possono sopravvivere per un giorno, ovvio.
Successivamente si fa spazio in sala anche mio padre con mio fratello, che alternati, sfilano lungo il grande tappeto rosso che oltrepassa il salone.
Senza contegno, scoppio a ridere coinvolgendo poi anche mia madre, mentre i due modelli ci guardano con espressione perplessa, e questo ci fa ancora più  ridere.
"Allora forza, destinazione spiaggia!" Urla poi mio padre, ma è proprio una cosa di famiglia urlare a caso?
Il resto della mia famiglia annuisce convinta ed entusiasta, mentre io accenno uno dei sorrisi più falsi che riesco a fare, per poi seguirli fino in macchina.
"Sono pronta per il mese più stancante della mia vita." Penso tra me e me commiserandomi, mentre lievemente la macchina si allontana...

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Hei! Questo è il mio primo capitolo e spero vivamente vi piaccia, ho preferito non mettere eventuali incontri (😏) in questo capitolo perché altrimenti sarebbe successo tutto un po' troppo in fretta!
Ovviamente nel prossimo, qualcosa succederà 🤞🏻
Baci.❤️

I thought about you. | Thomas BocchimpaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora