26.

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THOMAS.

"Cris?" La richiamavo, alzandomi sulle punte per scorgerla tra le mille teste presenti.
Ma, non c'era traccia della sua.
Iniziai a chiamarla ripetutamente, mentre l'angoscia dentro iniziava ad invadersi del mio corpo.
Nessuna risposta.
La prima cosa che mi venne in mente fu che, magari, sia andata al bagno un momento. Così, senza scoraggiarmi, mi sedetti ad aspettarla con le bevande in mano cercando di convincermi che le mie, probabilmente siano soltanto paranoie. È solo una festa, cosa potrebbe succedere?
Giusto quando iniziai a tranquillizzarmi con me stesso, sentii la seguente frase che mi fece gelare il sangue letteralmente.
"Via tutti, locale incendiato!"
Un boato mischiato ad urla si fece sentire, tutti presero a correre in direzione della porta mentre le fiamme ormai avanzavano, ed avanzavano.
"Ragazzo, muoviti!" Mi chiamò un signore sulla cinquantina, prendendomi per un braccio e spingendomi verso il di fuori.
Cosa stava succedendo? Dov'era Cris?
E se fosse rimasta dentro?
Il solo pensiero mi stava lentamente distruggendo.
"Thomas!" Mi abbracciò qualcuno.
Solo quando si staccò, notai Alice.
Rimasi in silenzio, non ebbi nemmeno la forza di ricambiare la stretta, ero nettamente paralizzato e la scomparsa di Cris, non aiutava. Per niente.
Solo quando sentii la sua frase seguente, ritornai immediatamente in me. "Thomas, Cris è con te vero? Dimmi che lo è!"
Era preoccupata, aveva le lacrime agli occhi.
Riuscivo a vedere il panico in ogni sua singola mossa.
"No, credo che onestamente sia tornata a casa." Dissi.
Ah, neppure io ci credevo. Ma cercavo di convincermene.
"Thomas, non credo sia a casa.." Sospirò, lasciandosi in un pianto.
Cosa cazzo voleva dire?!
"Alice, ti prego. Dov'è Cris?"
Iniziai ad alzare il tono di voce involontariamente, stavo totalmente morendo dentro. Avevo bisogno di sapere. Avevo bisogno di averla accanto.
"Io- io non lo so. Stavamo parlando al telefono, lei era in bagno, quando poi iniziò a dire frasi strane come "Chi sei? Cosa vuoi da me? Non avvicinarti!". Non riuscivo davvero a capire. C'era un rumore! E la chiamata si è chiusa. Ho provato a richiamarla ma non ha mai risposto. Poi sono venuta a sapere dell'incendio ed io..." Singhiozzò.
"Mi stai fottutamente dicendo che lei si trova lì dentro a morire?!" Stavo urlando. Attirai l'attenzione di tutti. Ma non mi importava.
Cris, l'amore della mia vita, dov'era? Dove cazzo era? In mezzo alle fiamme, senza aiuto, ed io ero qui a non fare niente? Non se ne parlava. Io DOVEVO trovarla.
Iniziai a correre verso il locale ormai ricoperto dal fuoco.
"Ragazzo, non provarci nemmeno! Non puoi entrare lì." Mi disse uno dei vigili tenendomi una mano.
"La mia ragazza si trova lì dentro. Non se ne parla che io rimanga qui a lasciare che lei muoia!" E con una mossa veloce, scansai la presa ed entrai.
C'era fumo, fumo e fiamme ovunque, non riuscivo a vedere nulla. Iniziai a tossire e camminare senza una meta.
Mi appoggiai ai tavoli ormai distrutti, cercando di trovare un punto d'incontro.
Cris era in bagno, ne ero sicuro.
Iniziai a correre, non mi importava cosa pestavo o se avessi potuto prendere a fuoco, io dovevo trovarla.
E fu lì, fu a quella vista, che persi un battito.
La porta del bagno femminile era totalmente sommersa dal fuoco, le fiamme proteggevano l'entrata impedendone l'accesso. Ma sinceramente, non mi importava.
Presi un estintore attaccato al muro, e iniziai a spruzzare quella roba ovunque verso la porta. Non serviva molto, dato che la quantità di fuoco presente era ampissima, ma almeno lasciava scoperto l'accesso.
Aprii la porta con un calcio secco, e fu lì, che vidi l'inferno con i miei occhi.
Non si capiva più niente, ogni singolo angolo di quella stanza era infuocato, e nessuna traccia della mia Cris.
Continuai, continuai con l'estintore a spegnere qualche fiamma, in modo da poter intravedere il suo corpo.
E si, quando lo vidi a terra privo di sensi, con gli abiti che fremevano di calore e il fuoco che la circondava imperterrito, non riuscii a contenere un urlo.
Un urlo di rabbia, un urlo che esprimeva tanto, ma tanto di quel dolore che era praticamente impossibile affermare a parole.
Spensi il fuoco che le rovinava il vestito, e in quel momento mi resi conto che se non fossi tornato dentro, cosa sarebbe successo? Anche solo un secondo di ritardo, avrebbe potuto ucciderla sul momento.
Presi la sua testa tra le mie mani ed involontariamente si lasciarono cadere le lacrime, vederla in quello stato non era bello. Non lo era per niente.
"Cris, amore mio, ti ho trovata. È finito, è tutto finito." Le sussurrai, accarezzandole i capelli.
La presi in braccio a mo di sposa, ed iniziai a dirigermi verso l'uscita.
Il fumo inondava le mie narici provocandomi un senso di perdita, di incoscienza.
Iniziai a rallentare i passi, sentii le mie forze perdersi e il fuoco circondarmi.
"Avanti Thomas, non mollare. Fallo per Cris, salvala." Mi ripetei dentro di me, e per l'amore di vederla felice nuovamente, ripresi a correre. Fino a quando, intravidi finalmente l'uscita.
I soccorsi non esitarono ad aiutarmi, sollevando Cris su una barella di un'ambulanza e procurando a me tutta l'assistenza medica di cui necessitassi.
"Io.. Io, voglio.. Devo.. Cris." Balbettai.
"Thomas, sei un eroe. Hai lottato per ciò che ami, ed è ammirevole. Adesso riposati, Cris è in buone mani e si riprenderà." Mi disse gentilmente l'infermiera.
"Io, la prego, voglio andare con lei." Continuai, iniziando a barcollare per l'effetto del fumo che ancora sopprimeva i miei polmoni.
"Devo starle accanto."
"Okay Thomas, ti porteremo da Cris. Ma aspetta solo un attimo, d'accordo?"
Annuii inconsciamente. Stavo per svenire, ogni cosa ai miei occhi risultava sfuocata e non riuscivo a reggermi sulle mie gambe.

Aprii gli occhi circondato da mille sguardi e mille luci diverse puntate sul mio volto.
"D-dove sono? Dov'è Cris? Sta bene?"
"Sei in ospedale, Thomas. Cris si sta riprendendo, la rivedrai presto."
"Non se ne parla, io sto benissimo. Non ho bisogno di un ospedale. Concentratevi su Cris." Dissi.
"Thomas, non metto in dubbio che tu ti sia ripreso, ma faresti meglio a riposare. I medici per Cris non mancano di certo, ci stiamo prendendo cura di lei."
Sentivo la mia testa palpitare, non mi ero mai sentito così. Mi misi una mano in fronte cercando di aiutare, senza risultati.
"Thomas, tutto bene?"
Che nervi quest'infermiera. Mai zitta? Avevo bisogno di vedere Cris, e con lei in mezzo, dubito sarebbe stato facile. Ma architettai comunque un buon piano.
"No, non molto. Avrei voglia di una tazza di thè caldo, potrei averlo?" Feci la voce più distrutta e ansimante che mi riuscii.
La signora annuii per poi uscire.
"Avanti Thomas, ora o mai più." Pensai.

SPAZIO AUTRICE
ABBIAMO UN EROOOOOOEEE!! 😍🌝
IL NOSTRO THOMMY HA SALVATO LA VITA A CRIS, CHI LO AVREBBE MAI DETTO? PROPRIO QUANDO LA SITUAZIONE SEMBRAVA CRITICA, IL LORO AMORE È UGUALMENTE RIUSCITO A SOPRAVVIVERE.
Ed ora? Thomas ha intenzione di evadere dalla sua camera alla ricerca della sua amata? Verrà sgamato? Cris si riprenderà davvero? LO SCOPRIRETE PRESTO. 👋‼️
Instagram: @ar1xnna 💍

I thought about you. | Thomas BocchimpaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora