IX capitolo

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Camminava senza meta per i corridoi del castello, indeciso sia su dove fermarsi, sia su cosa pensare. Non aveva la minima idea del perché avesse messo in scena quell'uscita drammatica dal dormitorio, con tanto di frase ad effetto. A differenza di quello che molti ad Hogwarts amavano raccontare, non era affatto una persona incline a gesti stizzosi o eclatanti, per lo meno non verso gli amici. 

Il fastidio che aveva provato nel vedere Lily Potter abbracciata a Derek era del tutto inopportuno, fuori luogo. Lui non era interessato a quella ragazzina, per lo meno non in quel senso, e la sua presunta liason con Derek doveva importargli solo per un motivo: metterla in imbarazzo.

Che poi, non era nemmeno stato così imbarazzante. Quando aveva visto Albus così sulle spine dopo quel lapidario dobbiamo parlare, si era quasi convinto di trovare i due alle prese con una riappacificazione molto carnale a seguito di un litigio per chissà quale motivo. Decisamente, si trovò a convenire con sé stesso,le uniche letture che aveva trovato in casa l'estate passata si erano rivelate controproducenti per la sua sanità mentale.

Era stato... intimo. Sembrava quasi che Derek e Lily fossero avvolti da una bolla di pace e serenità, incomprensibile ed impenetrabile. Se capiva la reazione affranta di Albus, da sempre legatissimo alla piccola grifondoro, proprio non riusciva a spiegarsi la delusione che aveva sentito farsi strada dentro di lui.

Da che si ricordava, e Scorpius aveva un'ottima memoria, non era mai successo che Derek stesse con una ragazza per più di un'ora al giorno, per massimo una settimana. Non aveva mai voluto un legame stabile e qualunque ragazza gli si avvicinasse aveva chiaro il concetto nella testa.

A differenza sua, che non aveva mai fatto mistero del fastidio che certe coppiette zuccherose gli provocavano alla semplice vista, Derek non aveva mai approfondito il motivo delle sue scelte. Scorpius non aveva mai dato troppo peso alla cosa, convinto che, come lui, anche l'amico fosse spaventato dal sentirsi intrappolato in un legame convenzionale prima ancora di finire gli studi. Eppure ora dormiva abbracciato a Lily Potter, come se lei fosse la cosa più preziosa del mondo. 

Forse era proprio quello il motivo del suo fastidio: vedere che le cose cambiare, senza che potesse fare nulla per tenerle sotto controllo. Sarebbe capitato anche a lui?

Nella mente gli si figurò un'immagine di lui abbracciato a Lily Potter. Avrebbe mai provato quella sensazione di abbandono che aveva visto sui loro volti? L'incertezza della risposta e dei suoi stessi pensieri lo scosse più di quanto riuscì ad ammettere a sé stesso.


***


«Lilian Luna Potter.» tuonò Albus imperioso, direttamente nell'orecchio della sua amata sorellina.

Per tutta risposta la grifondoro si svegliò di soprassalto, alzandosi a sedere così in fretta da far entrare in collisione la sua testa con quella del fratello, ancora chino su di lei.

«Ahio, che botta!» borbottò lui, massaggiandosi la fronte.

Lily si stropicciò gli occhi, ancora assonnata, per poi iniziare a urlare. «IDIOTA! Ti ha dato di volta il cervello??»

Albus si limitò a ridacchiare mentre Derek, riportato alla realtà da quei toni soavi, si sentì in dovere di intervenire. «Vi sembra il caso di fare tutto 'sto casino? C'è gente che sta cercando di dormire qui!»

«Zab guarda che sono le cinque del pomeriggio, non le tre del mattino!» ribatté pronto Albus.

«Scusate se mi intrometto nella vostra patetica discussione da coppia rodata.» disse sarcastica Lily, con una mano appoggiata alla fronte, dove sentiva le stava già crescendo un bel bernoccolo «Potreste rimandare i vostri battibecchi a più tardi? Perchè vorrei sapere che diavolo avevi da urlare!»

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