Capitolo ~2~R.

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É finita finalmente questa lunga giornata di scuola.
Esco senza salutare nessuno, sono una ragazza solitaria preferisco stare sola (ora come ora).
Mi incammino verso casa, mentre cammino a me piace osservare la gente, mi piace guardare i loro volti, mi rendo conto che sia abbastanza creepy come cosa ma é bello leggere le loro emozioni. Il mio occhio cadde sulla destra, vidi un parco dove c'erano mamme e papà che giocavano con i loro bambini piccoli, a guardarli penso;
"magari mamma e papà fossero come loro"
Dice la mia coscienza
-giá magari fossero come loro- penso ad alta voce, e meno male che nelle vicinanze non c'è nessuno, sicuramente mi avrebbero presa per matta.
I miei genitori molto spesso anche se sono in casa sono assenti, pensano solo al lavoro (non che sia una loro colpa, ma a volte vorrei che ci fossero di più. Fanno entrambe lavori che richiedono molto tempo, sia fuori casa che in casa) e quindi,di conseguenza,mi arrangio da sola.
Farebbe ridere se vi dicessi che quando gli hanno comunicato la mia espulsione non hanno detto nulla solamente un : "ok tesoro stai attenta la prossima volta".

Finito di pensare mi metto sotto un albero nelle miei pressi.

Accendo il mio iPod e faccio partire la mia PlayList. Parte Hello di Adele, insomma non la felicità fatta in canzone.
Mentre ascolto la musica prendo un libro di letteratura inglese e inizio a leggere, non amo moltissimo la letteratura ma quando c'è qualcosa di interessante o che comunque mi colpisce beh....mi ci catapulto.

Non ho fame e non vorrei nemmeno tornare a casa, tanto non sarebbe cambiato nulla sarei rimasta nella mia adorata camera da sola. Fino alla sera quando sarebbero tornati dal lavoro mamma e papà.

***

Dopo una ventina di minuti qualcuno si sedette al mio fianco, così, per lasciargli posto, mi scanso di lato.

-non ti mangio -disse la persona al mio fianco, è un naschio.
-questo chi me lo puoi dire? - chiesi sorridendo leggermente ma allo stesso tempo con un tono severo.
-ok calma,che leggi?-chiese lui
-nulla che ti possa interessare - risposi io continuando a leggere,
"non stai leggendo"

Sbuffo mentalmente e chiudo il libro decidendomi fibalmente di segnare la mia attenzione all'essere al mio fianco. Una parola:Jace.

-ok che vuoi da me? -chiesi acida, guardandolo seriamente.
-il mio posto -lo guardo un attimo e gli scoppio a ridere in faccia, patetico.
-adesso pure questo albero è tuo?! La prossima volta dimmi quello che non è tuo che non te lo rubo -rispondo alzando gli occhi al cielo.
-no il posto di scuola dico - un bambino! Ecco cos'è: un bambino!
-stai scherzando vero ?! Solo i bambini piccoli fanno così!-
-senti io voglio il mio posto, è uno strazio stare vicino a Britnay -io scoppiai a ridere, i ragazzi di oggi, gli dai la donna e si lamentano....io? BASITA.
-Ti ho fatto un favore, un'altra ragazza da portare sotto le lenzuola -dissi facendoli l'occhiolino continuando a ridere mentre lui mi guardava malissimo.
"l'abbiamo combinata grossa"
si meglio andarsene.
-tu non sai nulla -disse lui per poi alzarsi e andare via,ma sta scherzando vero? quel ragazzo è strano.

Mi alzai anche io e lo seguii.
Mi misi al suo fianco:
-senti scusa se ho detto qualcosa di male... -dissi cercando di scusarmi per qualsiasi cosa io abbia fatto,lui si bloccò.
-ok -disse semplicemente.
-ok vado ciao!A mai più -risposi salutandolo, mentre mi incamminavo verso casa. Io scusa gliel'ho chiesto, poi sta a lui se accettarle o meno le mie scuse.
-ciao stronza-urlò per farsi sentire da me, in risposta gli feci il medio e tornai a casa.

Arrivata a casa non salutai nemmeno tanto non avrei risposte, a quest'ora sono ancora al lavoro.
Andai in camera, buttai lo zaino per terra e mi barricai in bagno, mi struccai, ritornai in camera mi cambiai.
Misi un maglia larga e lunga di lui senza pantaloni sotto tanto mi faceva da vestito.
Successivamente mi misi a fare i compiti o, per lo meno, quello che sarò riuscita a fare.

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