Viaggio nell'io

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  |--Nel testo sono presenti riflessioni del protagonista, distinguibili dal normale testo dalla presenza di un diverso tipo di scrittura e delineati da {}.
Schieramenti presenti nel racconto:
USC (United States Cooperatives) - Stati Uniti ;
MR (Mass Receptors) - Corea del Nord --|  

Ore 18:30 | Piazza

Tutto taceva, non vi era neanche un misero soffio di vento, ne si udivano più le urla delle persone in un fuga dalla città, gli occhi di quella gente erano puntati su di me, come rimproverarli del resto, io stesso ancora non potevo credere a quanto fosse appena accaduto. Abbassai lo sguardo e osservai il mio corpo, i miei indumenti, vi erano ferite e tagli ovunque, quell'energia, a quanto pare, aveva danneggiato anche me e continuava a farlo, dovevo trovare il modo di contenerla. Chiusi le mie mani a mo di pugno, in quel momento avvertì una forte pressione avvolgermi il corpo, serrai gli occhi e mi concentrai; cercai di racchiudere nuovamente nel mio corpo tutta quell'energia che stavo sprigionando. Improvvisamente quella pressione iniziò a farsi sempre più soffocante finchè una calda e piacevole sensazione non andò a colmare quel profondo vuoto che si era creato in me quel giorno; finalmente ero riuscito a controllare quel enorme energia. I miei capelli tornarono al loro colore originale e si piegarono fino a ripristinare la loro posizione abituale; la splendente aura e i lampi che mi circondavano si dissolsero lentamente, fino a scomparire del tutto. Mi guardai intorno, guardai me stesso, tutto sembrava essere tornato normalità, se così si potesse definire ormai; mi rivolsi a mia madre e le dissi : "Hai visto? Ce l'ho fatta.." neanche riuscì a terminare la frase che caddi a terra, privo di sensi. {Dovevo essere ormai a corto di forze, sprigionare tutta quella potenza, incanalarla per sconfiggere quel soldato e successivamente controllarla mi aveva  evidentemente lasciato senza un briciolo di fiato}. 

Orario Sconosciuto | Mente

Aprì gli occhi, ancora era confuso e stanco per quanto successo pochi minuti fa. Cercai a stento di alzarmi ma purtroppo non ci riuscì, un peso mi legava al terreno, nonostante i miei sforzi. Sdraiato e impossibilitato a muovermi altro non potei fare che guardarmi in torno, quello che vidi rese quella strana giornata ancora più fuori dal comune di quanto già non fosse; mi trovavo in un, a dir poco, ampio spazio, completamente vuoto, non vi era nulla in quel posto. Improvvisamente sentii una voce, alle mie spalle, pronunciare delle parole in una lingua a me incomprensibile; continuò a parlare, cambiando intonazione e certe volte, la velocità con il quale le pronunciava, finchè di sorpresa non si arrestò. Mi guardai nuovamente in torno, al fine di individuare colui o colei che aveva pronunciato tali incomprensibili frasi, ma non scoprì nulla di nuovo se non, in notevole lontananza, una sagoma nera che sembrava lentamente avanzare nella mia direzione. Rivolsi il mio sguardo verso il basso e pensai: "Come sono arrivato qui? Un attimo fa ero in strada con mia madre e ora sono, da solo e immobilizzato.. dove mi trovo?", in quel momento sentì una voce, molto vicina, dire: "Questo posto non è altro che la tua mente. Se sei qui è perchè qualcosa dentro di te si è rotto oggi. Se sei qui, c'è un motivo ben preciso.", alzai lo sguardo e finalmente lo vidi: indossava degli abiti eleganti, delle scarpe nere e un lungo mantello che gli copriva le spalle; a quelle sulle parole replicai: "Qualcosa dentro di me si è rotto? Hai visto cosa sta succedendo al mondo in questi giorni? Hai visto cosa mi è successo poco fa? Per quale motivo sono?", non potevo credere a quello che stava accadendo, riuscì soltanto a rivolgere stupide domande; egli rispose: "Avrai tutte le risposte che cerchi, ma ora non abbiamo tempo per questo, ci sono cose ben più importanti di cui parlare. 


E comunque si, ho visto quello che hai fatto poco fa e da non mi aspettavo nulla di meno, sei stato bravo, Kyle", quando pronunciò il mio nome un brivido mi attraversò il corpo, ma non potevo non replicare: "Chi sei tu?.. Come fai a conoscere il mio nome?", la voce rispose: "Chi sono io?" la voce rise brevemente e poi continuò: "Non devi preoccuparti di chi io possa essere, piuttosto, tu chi sei veramente?", dopo questa domanda sul chiaro sfondo iniziarono ad apparire delle immagini di quanto accaduto in questa giornata, la voce poi continuò: "Questa mattina non eri altro che un ragazzo qualunque, con una vita come tutte le altre, una famiglia, degli amici, eri normale no?", iniziarono a scorrere delle immagini di questa mattina, tutto quello che avevo fatto era lì che scorreva, come se la mia vita fosse lo spettacolo di qualcuno. Le immagini si fermarono e la voce riprese a parlare: "Cosa provavi quando hai saputo dello scoppio della guerra? Ti sei sentito esattamente come altri 7 miliardi di persone: solo; abbandonato; perso; impaurito. Avresti solo voluto vivere la tua vita in tranquillità, ma sappiamo entrambi che quel pensiero non era altro che una bugia, o sbaglio?", aveva ragione, ogni cosa che diceva corrispondeva a realtà, così replicai: "Non sbagli, in realtà avrei sempre voluto che la mia vita fosse diversa da tutte le altre ma di certo non mi riferivo a quanto accaduto oggi.", l'uomo fece un passo indietro e le immagini smisero di scorrere. 

L'ultimo giornoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora